Baschi rossi, forze dell’ordine e Comuni: il bilancio dell’alleanza contro lo spaccio nei boschi di Varese e Como

Il sottosegretario all'Interno Nicola Molteni questa mattina ha incontrato a Tradate Prefetti, forze dell'ordine e sindaci del territorio per un primo bilancio sull'attività di contrasto al fenomeno dello spaccio nei boschi

Tradate - Summit in Comune contro lo spaccio nei boschi

Più di 500 servizi di pattugliamento, 131 bivacchi smantellati, una cinquantina di persone arrestate o denunciate per attività di spaccio, 40mila euro e quasi 5 chili di droga sequestrati. E poi quattro armi, quasi 500 munizioni e 50 telefonini sottratti alla rete criminale degli spacciatori.

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Summit a Tradate e a Germignaga sulle operazioni contro lo spaccio nei boschi 4 di 23

Sono questi i numeri di un primo bilancio dell’attività di contrasto allo spaccio nei boschi nelle province di Varese e Como emersi dall’incontro organizzato questa mattina in Comune a Tradate, per fare il punto sui primi due mesi e mezzo dell’intervento straordinario messo in  campo a partire dai primi giorni di aprile.

«Numeri importanti, che danno da una parte la dimensione del fenomeno dello spaccio nelle aree boschive di queste due province e dall’altra testimoniano l’intervento attivato dallo Stato per rispondere a quella che è diventata nei mesi scorsi una fonte di grande allarme sociale – ha detto il sottosegretario all’interno Nicola Molteni che ha coordinato prima il tavolo tecnico e poi l’incontro con i prefetti di Varese e Como, i questori, i rappresentanti delle Forze dell’ordine impegnate sul campo e i sindaci del territorio – Abbiamo risolto il problema? No, o almeno non ancora, ma sicuramente abbiamo creato una rete di disturbo che ha dato molto fastidio a queste presenze di criminalità organizzata e ha posto le basi per una serie di sviluppi investigativi molto importanti. Ma la cosa più importante di questo primo bilancio è che si è creato e verificato sul campo un vero ed efficace modello di intervento non solo grazie al prezioso lavoro dei reparti speciali dei Cacciatori dei Carabinieri, ma con il coordinamento delle Prefetture, delle Questure e la sinergia tra tutti i soggetti coinvolti, dalle forze dell’ordine alle Polizie locali, fino alle amministrazioni comunali che hanno lavorato in raccordo amplificando i risultati sul campo. Una collaborazione che ora andremo ad allargare, coinvolgendo anche le autorità della vicina Svizzera, in particolare del Canton Ticino con cui ci sono già stati i primi importanti contatti».

«Quelli che portiamo oggi sono risultati che danno il senso dell’intervento che abbiamo sollecitato ed ottenuto dal Governo e dallo Stato – ha detto l’onorevole tradatese Stefano Candiani, tra i principali promotori dell’iniziativa – Lo Stato c’è, può dare una risposta importante con la professionalità e il gioco di squadra. Lo stiamo dimostrando e per questo ringrazio davvero Molteni, i prefetti e le forze dell’ordine che ci hanno creduto, si sono impegnati e continueranno ad impegnarsi su questo fronte. Emerge però chiaramente la necessità di irrobustire da parte del legislatore il quadro penale relativo ai reati di spaccio, altrimenti le Forze dell’ordine lavorano, portando risultati importanti che vengono vanificati perché dopo poco le norme permettono che queste persone tornino in libertà».

Valutazioni positive sul bilancio delle operazioni speciali contro lo spaccio nei boschi sono state espresse anche dal Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, da quello di Como Andrea Polichetti, dai questori di Varese e Como, dai responsabili delle due province dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza e dai sindaci del territorio interessato.

«L’obiettivo è ora quello di consolidare questo modello e allargarlo ad altri territori che hanno le stesse problematiche – ha aggiunto Molteni – Abbiamo dimostrato che con questo modello è possibile affermare che lo Stato c’è e che è in grado di dare una risposta vera ed efficace a questo problema».

Il sottosegretario Molteni con Stefano Candiani e i rappresentanti delle Forze dell’ordine della provincia di Varese si sono poi recati a Germignaga, dove l’incontro è stato replicato con i sindaci del Luinese e dell’Alto Varesotto.

Mariangela Gerletti
mariangela.gerletti@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Giugno 2023
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