Confartigianato Imprese Varese e Intesa Sanpaolo firmano un accordo per accelerare la transizione sostenibile delle Pmi

Previste linee di finanziamento a medio-lungo termine con un innovativo meccanismo di premialità. Davide Galli (presidente Confartigianato): "Il rapporto con la banca è cambiato, ma alla fine le imprese sono sempre bancocentriche"

banche

Davide Galli, presidente di Confartigianato Imprese Varese, non riesce proprio a nascondere la soddisfazione di avere nella sede di Gallarate i manager territoriali di Intesa Sanpaolo, la più importate banca italiana, per firmare un accordo di collaborazione. «Le pmi – dice Galli – si lamentano sempre del rapporto con le banche, ma poi rimane il loro bancocentrismo».
Avere una banca di sistema in casa propria significa molto per le piccole imprese. Di certo è un riconoscimento «anche se si è perso quel rapporto di conoscenza con le aziende per lasciare spazio ai dati che sono freddi» sottolinea il numero uno di Confartigianato Imprese Varese.

IMPRESE E RATING
Il merito di credito non si improvvisa e non si costruisce più solo con sorrisi e conoscenze. Oggi sono i numeri che contano. Il cash flow, la prassi quotidiana, la visione, il progetto di impresa, più che la storicità. Il tutto al netto delle regole di Basilea. È un rapporto che è cambiato, perché è cambiato il sistema del credito in Europa e dunque anche in Italia. Con la transizione energetica e i nuovi criteri Esg, (environmental, social and governance), fondamentali nella misurazione della sostenibilità di un investimento, questo rapporto sarà destinato a cambiare ulteriormente.

LA MESSA A TERRA DI UN ACCORDO NAZIONALE
La presenza dei manager lombardi di intesa Sanpaolo nella sede di Confartigianato è un segnale importante. Gianluigi Venturini, direttore regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, lo svela all’inizio del suo intervento: «Il vero accordo lo abbiamo fatto a novembre a livello nazionale». I vertici lombardi della banca sono dunque qui per «la messa a terra» di quell’accordo, come si dice in gergo. Le decisioni sono state prese a livello macro, ora vanno calate nei singoli territori, in questo caso tra le aziende che costituiscono la Città infinita che corre lungo l’autostrada dei laghi. Questo spiega il fatto che nella sede di viale Milano per la presentazione dell’accordo ci sono più dirigenti di Intesa Sanpaolo che imprenditori.
Insomma, Golia si è accorto di una cosa: in questa rivoluzione epocale, che ci ostiniamo a chiamare transizione, Davide è meglio averlo come alleato sul campo.
 «Dopo la crisi pandemica – sottolinea Venturini – le piccole imprese sono più capitalizzate e più consapevoli del fatto che anche i loro clienti e fornitori sono cambiati e per questo bisogna diventare più attrattivi e mettersi linea con il processo di cambiamento. Piccoli per definizione ma grandi nel cuore».

LUCI E OMBRE DELL’ECONOMIA ITALIANA
Intesa Sanpaolo è arrivata dagli artigiani con tutte le sue divisioni schierate. Dopo il capo regionale, la parola è passata a Enrica Spiga, economista della direzione studi e ricerche Intesa Sanpaolo, che ha dato una visione della situazione attuale, dove prevalgono più luci che ombre. La buona notizia è che nel 2023 l’economia italiana, trascinata soprattutto dalle costruzioni e dal turismo, è ancora in crescita. È stato recuperato quel -9% del 2020 e le previsioni, da qui al 2025, vedono una crescita sopra l’1%. A questo si aggiunge la performance (+27,6%) del manifatturiero che nel 2022 ha fatto meglio rispetto ai principali competitor europei. Per le pmi, soprattutto per le microimprese, permangono però delle criticità a partire dai costi troppo alti di energia e materie prime per arrivare alle difficoltà d’incasso, passando per la ormai cronica mancanza di manodopera qualificata. C’è attesa invece sull’inflazione che non è dovuta alla domanda ma, appunto, ai rincari di cui sopra. Il picco (8,4%) è già stato raggiunto nel 2022 e alla fine del 2023 dovrebbe attestarsi al 2,7%.

LA TRANSIZIONE SOSTENIBILE
Roberto Spinucci, direttore commerciale retail Lombardia Nord Intesa Sanpaolo, è entrato nel dettaglio dell’accordo. Al centro del protocollo l’accelerazione della transizione sostenibile, attraverso finanziamenti circular economy e S-Loan (Sustainability Loans), linee di finanziamento a medio-lungo termine che prevedono un innovativo meccanismo di premialità sui tassi in base al raggiungimento di determinati obiettivi in ambito ESG. C’è poi  il sostegno alla crescita e alla digitalizzazione, grazie ai finanziamenti DLoan (Digital Loans), anche in questo caso con una riduzione di tasso legata all’impegno dell’azienda a investire sulle soluzioni digitali, e a una rete di partner specializzati che facilitano l’evoluzione delle relazioni con clienti e fornitori (es. piattaforme di e-commerce e pagamenti digitali) e i processi aziendali (es. soluzioni hardware e software per digitalizzare i dati aziendali, polizze e soluzioni per mitigare il cyber-risk).

I PREMI SONO VERI
Alla fine si è arrivati alla firma dell’accordo tra Intesa Sanpaolo e Confartigianato e questa volta accanto a Venturini per siglare il documento si è seduto Mauro Colombo direttore generale di Confartigianato Imprese Varese.
Piccola nota a margine. Un artigiano storico, sempre piuttosto critico con le banche – a proposito delle lamentele a cui accennava il presidente Davide Galli – alla fine dell’incontro ha detto: «Le premialità per le aziende previste da questo accordo sono vere. La mia filiale mi ha restituito 3.600 euro».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 23 Giugno 2023
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