Credito cooperativo lombardo in crescita: asse istituzionale solido e numeri positivi confermano la sua vitalità

Alle Ville Ponti di Varese si è tenuta l'assemblea annuale della Federazione lombarda delle Bcc. Alessandro Azzi (presidente): "L'apporto del credito cooeprativo nella “messa a terra” dei provvedimenti di sostegno alle pmi veicolati da Finlombarda superano i 300 milioni di euro"

Assemblea Federazione Bcc Lombardia

L’assemblea annuale della Federazione delle Bcc lombarde, oltre a sancire un anno positivo dal punto di vista dei numeri, ha ribadito l’esistenza di un asse forte tra il mondo del credito cooperativo e Regione Lombardia. Alle Ville Ponti di Varese erano infatti presenti il presidente Attilio Fontana, l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi e Giovanni Rallo, presidente di Finlombarda, la finanziaria di Palazzo Lombardia. L’intera filiera politica, interessata a questa partita, era dunque tra gli ospiti alla Villa Napoleonica.
La sinergia tra istituzioni regionali e credito cooperativo è stata riconosciuta dallo stesso presidente della Federazione lombarda delle Bcc Alessandro Azzi. «Nell’ultimo triennio – ha detto Azzi – l’apporto delle Bcc nella “messa a terra” dei provvedimenti di sostegno alle pmi di Regione Lombardia veicolati da Finlombarda è più che triplicato, superando i 300 milioni di euro complessivi nel 2022: un’azione di intermediazione che ha inciso in media per più di un terzo delle risorse finanziarie messe a disposizione a livello regionale atraverso misure specifiche».
«I numeri ci dicono che gli strumenti che noi mettiamo in campo – ha aggiunto Guidesi nel suo intervento – possono contare su Camere di commercio e Bcc. C’è un effetto leva notevole: per ogni euro a fondo perduto vengono generate risorse per dieci euro. Voi ci aiutate a costruire il bene comune».

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Alle Ville Ponti l’assemblea federazione lombarda Bcc 4 di 12

LA BATTAGLIA DI FEDERCASSE IN EUROPA
Un asse istituzionale così forte ha una sua ragione di essere ben oltre i confini della Lombardia. Gli interventi di Sergio Gatti e Augusto Dell’Erba, rispettivamente direttore e presidente di Federcasse, la Federazione italiana delle banche di credito cooperativo e casse rurali, hanno fatto chiarezza sulla battaglia che il comparto sta combattendo in Europa sul tema della proporzionalità dello Srep, acronimo che sta per supervisory review and evaluation process. Si tratta dello strumento con cui l’autorità di vigilanza valuta e misura i rischi di ogni singola banca, norma su cui il credito cooperativo ha posto, con l’aiuto di alcuni parlamentari europei, un emendamento chiedendo che nello Srep venga riconosciuto un assetto societario-organizzativo originale e ben definito, cioè la banca di credito cooperativo che ha finalità mutualistiche, è“less significant” (meno significativa) e non ha importanza sistemica.

UN MODELLO IDEALE NON SERVE SE È INAPPLICABILE
In questa battaglia servono alleati e avere un asse istituzionale molto forte, meglio se trasversale dal punto di vista politico, può aiutare a far sentire meglio la propria voce. All’assemblea regionale delle Bcc, seppur in video, è intervenuta l’eurodeputata del Pd Irene Tinagli che presiede la Commissione per i problemi economici e monetari della Ue. «Le banche di piccole e medie dimensioni non sono paragonabili alle grandi – ha sottolineato Tinagli – Quindi con le nuove regole si rischia di creare un modello ideale bellissimo ma inapplicabile».

LE BCC FANNO MEGLIO DEL RESTO DEL SISTEMA
In attesa di sviluppi in ambito europeo, ci si può consolare con i numeri presentati durante l’assemblea che indicano uno stato di buona salute del credito cooperativo in Lombardia. Con 36 miliardi di euro di raccolta diretta (+1,3%) a cui si aggiungono 9,3 miliardi di raccolta indiretta, 25 miliardi di impieghi lordi a favore di imprese e famiglie (+1,7%) e 4,6 miliardi di impieghi vivi (+3%), le bcc lombarde fanno meglio del sistema bancario complessivo.
Ci sono però tre dati che mettono ulteriore fiducia al sistema: la diminuzione sensibile del credito deteriorato (-29,2%), il calo verticale delle sofferenze (-38,2%) e gli utili netti che si attestano a 359 milioni di euro.


Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 17 Giugno 2023
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