Dopo manifestazione e consiglio comunale, “gli invisibili” di Gallarate scrivono a Fontana

Le associazioni di disabili e malati cronici lamentano che i duemila presenti alla manifestazione per l'ospedale sono stati "ridotti a comparse del dibattito partitico". E ripartono dalla richiesta di base: “il diritto alla salute”

Oltre 2000 persone alla manifestazione per l’ospedale di Gallarate

Gli «invisibili», i disabili e ammalati cronici, scrivono ai vertici di Regione Lombardia per far sentire la loro voce.

Lo fanno dopo la manifestazione da duemila e passa partecipanti per l’ospedale di Gallarate, lo fanno dopo l’animato dibattito in consiglio comunale.

Gli «invisibili» escono da due settimane di mobilitazione. A partire dalla manifestazione e dai duemila e più presenti «ridotti a comparse da chi ne ha fatto solo materiale di dibattito partitico», accusano le associazioni che hanno organizzato la manifestazione.

Oltre 2000 persone alla manifestazione per l’ospedale di Gallarate

La manifestazione è stata poi più volte citata anche nel corso del dibattito in consiglio comunale avvenuto una settimana dopo. L’assemblea civica ha approvato (con tredici voti di maggioranza, nessun contrario e l’astensione delle minoranze) una mozione che chiede alla Regione risposte e che «ha fatto proprie quattro delle cinque proposte da noi portate» dicono le associazioni. «Ci chiediamo perché sia stata trascurata proprio la quinta richiesta, per noi fondamentale».

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Questa riguardava nello specifico la «organizzazione di strutture di servizio locale tipo “DAMA” » modello di accoglienza ai disabili di ogni età con gravi disabilità intellettive, comunicative e neuromotorie, che adatta il percorso ospedaliero alle loro specifiche esigenze.

Di seguito il comunicato completo sottoscritto dalle associazioni:

“Invisibili”… i tanti rimasti forzatamente a casa… ma anche i 2000 presenti, ridotti a comparse da chi ne ha fatto solo materiale di dibattito partitico, quando la loro presenza era un portare bisogni e proposte per il prendersi cura della comunità, da leggere come chiara risposta all’invocata partecipazione democratica di chi semplice cittadino, in prima persona, sente la responsabilità per il bene comune.

Certo i 2000 rappresentavano tante anime, ma sotto un unico cartello inequivocabile, quanto disatteso: “il diritto alla salute”.

Siamo costretti ad alzare la nostra voce. Da qui la scelta di farlo con una PEC indirizzata ai livelli istituzionali (che intendiamo estesa a tutti coloro che sono chiamati a tutelare il nostro bene comune). La PEC, inviata al Presidente Fontana, all’Assessore Bertolaso, Al Direttore Generale della ASST dott. Porfido ed ai Consiglieri Regionali riporta che “il vivace dibattito pubblico seguito all’evento tenutosi a Gallarate il 08-06-2023 u.s. (che ha registrato la partecipazione di oltre 2000 cittadini) deve trovare spazio per un approfondimento delle motivazioni e delle proposte condivise dalle Associazioni promotrici e dai partecipanti” a tal fine viene allegato “il comunicato stampa diffuso all’indizione della manifestazione” con “richiesta di cortese riscontro in particolare merito alle proposte e alle richieste avanzate”.

In merito poi al Consiglio Comunale di Gallarate del 15 u.s., le nostre Associazioni prendono atto che la
mozione approvata ha fatto proprie 4 delle 5 proposte da noi portate. Ci chiediamo perché sia stata trascurata proprio la quinta richiesta, per noi fondamentale, perché propone una risposta concreta e realistica proprio per noi disabili, fragili e cronici che abbiamo organizzato l’evento (gli invisibili…) Chiediamo che, a seguito degli impegni assunti con la mozione approvata, le Associazioni vengano regolarmente informate in merito a sedute di Consiglio, e aggiornate e consultate in occasione di commissioni o iniziative, che verranno attivate sul tema.

Per le Associazioni del Terzo Settore promotrici.
Il referente organizzativo AsPI (Ass. Parkinson Insubria)
Presidente Sig.ra Giulia Quaglini

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 19 Giugno 2023
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