Fratelli d’Italia propone in consiglio comunale a Busto Arsizio una “casa” per i rider
La proposta verrà discussa questa sera in consiglio. L'obiettivo è dare loro un luogo di riparo dalle intemperie dove possono riposare e usufruire di alcuni servizi come la ricarica elettrica o i bagni
![rider just eat](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2020/11/rider-just-eat-1186515.610x431.jpg)
Una “casa”, o forse è meglio definirla una base, per i rider di Busto Arsizio. La proposta è del gruppo Fratelli d’Italia che verrà discussa questa sera in consiglio comunale a Busto Arsizio.
La diffusione delle piattaforme di delivery, infatti, ha raggiunto anche i centri urbani medi come la ex-Manchester d’Italia e la loro presenza in città ha raggiunto ormai numeri che richiedono un impegno affinchè queste figure – spesso non tutelate in alcun modo – possano svolgere questo lavoro in sicurezza e in maniera degna di un paese civile.
Spesso li si può vedere in sosta davanti al Mc Donald di piazza Garibaldi, seduti a terra con accanto le loro biciclette, in attesa di una consegna da effettuare in qualsiasi condizione climatica.
Nella proposta si legge la richiesta al sindaco e alla Giunta si un impegno ad attivarsi in tal senso anche promuovendo le opportune interlocuzioni e collaborazioni con le piattaforme di delivery, con i sindacati di categoria maggiormente rappresentativi e con le associazioni di volontariato -affinché possano essere individuati gli spazi e possa essere messa a disposizione dei lavoratori una (o più) “Casa dei Rider”, ossia un luogo accessibile ai lavoratori stessi, ad esempio tramite apposito badge, dove poter riposarsi, ripararsi dalle intemperie, ricaricare il telefono o il mezzo ciclabile, utilizzare i servizi igienici e sanitari.
I consiglieri di Fratelli d’Italia chiedono anche di coinvolgere gli enti superiori e competenti, per valutare le migliori modalità giuridiche e organizzative per poter costruire e realizzare un elenco dei rider operanti in città, come ad esempio un albo, la cui iscrizione sarà su base volontaria. L’obiettivo è quello di garantire un censimento statistico del fenomeno e rappresentare la base per eventuali servizi erogati dal Comune (quali, a titolo di esempio, corsi per la sicurezza stradale, di italiano o di formazione-lavoro).
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