Il “clone” di Ross arriva dall’Islanda: per la Openjobmetis c’è Shahid

Partenza rapidissima, step-back concluso con il tiro a canestro, uno contro uno aggressivo, passaggi improvvisi al pivot che taglia a canestro. Sembra la descrizione del bagaglio tecnico di Colbey Ross, il playmaker che ha condotto con successo la Openjobmetis nella scorsa stagione, ma assomiglia anche alle “armi” a disposizione di Vincent “Vinnie” Shahid, 25enne del Minnesota chiamato a far parte della Varese 2023-24.

La prima differenza che balza all’occhio tra Ross e Shahid però è lo… sfondo dei filmati: il giocatore americano (alto 1,80, altra similitudine) infatti arriva da esperienze sportive non esattamente di primo piano. Nella sua breve carriera “pro” infatti, Vinnie ha giocato in Lussemburgo, nella terza serie francese e in Islanda a parte un paio di match in Canada. Periferia del basket che conta, insomma, e per questo la scelta di Shahid appare come una scommessa notevole. Anche se intrigante.

A livello di curriculum, quello universitario di Shahid è un po’ più elevato: il play ha trascorso due stagioni a North Dakota State (college di Division I) dove si è messo in luce come realizzatore: 13,06 punti di media nell’anno da Junior e 18,42 in quello da Senior con qualificazione al torneo NCAA. Numeri interessanti – più di quelli ottimi fatti segnare in Islanda (28,6 punti e 8,9 assist di media col 41% da 3), che non spiegano il motivo per cui l’esterno sia finito ai margini del basket che conta.

La trattativa con Shahid, capocannoniere tra i ghiacci con la maglia degli Thor Thorlasfhon, non è fresca: il giocatore era seguito da tempo e probabilmente anche l’accordo – non ancora annunciato dalla Pallacanestro Varese – risale a qualche settimana fa. Vedremo quindi quale potrà essere il suo impatto nella Serie A italiana dove le difese – con il fisico e con la tattica – sono certamente di altro livello rispetto a quelle che Vinnie ha sforacchiato fino a oggi.

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