“Impegnare al meglio i ragazzi di Cassano Valcuvia”: in prefettura il summit sulla sicurezza

Si è riunito il tavolo provinciale per l'ordine che aveva come punto all'ordine del giorno la situazione del piccolo paesino della valle dopo i fatti di sabato scorso cha hanno rischiato di degenerare in rissa

«Non è solo un problema di Cassano Valcuvia. È un problema nazionale, qualcosa che andrà avanti nel tempo, e che dovremo risolvere insieme». Anche perché, dopo i fatti di Cassano Valcuvia dove una ventina di ragazzi ha inscenato una rivolta con bastoni sabato scorso dopo un bisticcio col conducente di un autobus (foto), «la situazione in paese è ancora calda».

Lo dice Serena Barea, sindaco del piccolissimo e grazioso paese della valle che negli ultimi giorni preoccupa e non poco le istituzioni deputate all’ordine pubblico, che infatti si sono date appuntamento sotto la regia della prefettura al tavolo per l’ordine e la sicurezza pubblica della provincia di Varese, organo consultivo dove sul piatto vengono messe le questioni più urgenti da risolvere.

Seduti nella sala consiliare di villa Recalcati erano presenti oltre al prefetto di Varese Rosario Pasquariello anche i rappresentanti delle forze dell’ordine e il questore Michele Morelli, il presidente della provincia Marco Magrini e quello di comunità montana valli del Verbano Simone Castoldi; ente, quest’ultimo, che avrà un ruolo chiave nel tratteggiare le soluzioni imbastite nella riunione.

Primo: un tavolo ristretto e a brevissimo stabilirà quali attività mettere in atto per coinvolgere direttamente i ragazzi residenti nella struttura attiva in paese, un tempo eremo carmelitano, oggi struttura gestita dalla cooperativa San martino che ospita ad oggi 47 “minori stranieri non accompagnati“ (specifico “status“ previsto dalla normativa). Qui comunità montana, come confermato dallo stesso presidente, giocherà una parte decisiva poiché sarà possibile identificare proprio sul territorio quali attività far svolgere ai ragazzi. Compito non semplice visto il veloce turnover di arrivi e partenze.

Secondo: una nuova riunione verrà convocata dalla prefettura, come ha annunciato sua eccellenza il prefetto Rosario Salvatore Pasquariello per verificare la situazione, che viene costantemente e in modo discreto seguita dalle forze dell’ordine.

«C’è stato sì il disagio di sabato, ma abbiamo anche altre segnalazioni che arrivano anche dai comuni vicino: ecco perché è stata chiesta con forza questa riunione», ha specificato il presidente della provincia Marco Magrini. E fra i comuni del circondario era presente accompagnanto dal comandante della polizia locale anche il primo cittadino di Luino Enrico Bianchi: «Ci sono alcune zone della città che sono dei poli attrattivi di questi minori che arrivano non accompagnati e senza regole che poi creano problemi alla cittadinanza. Mi auguro che in tempi brevi si arrivi ad una soluzione che porti quantomeno un maggior controllo di questi ragazzi».

Al tavolo erano presenti anche rappresentanti della cooperativa che gestisce il centro, che per il momento preferiscono non rilasciare dichiarazioni, oltre al colonnello dell’Arma Gianluca Piasentin: furono proprio i carabinieri di Luino ad essere per primi intervenuti quasi una settimana fa per placare gli animi dopo il principio di risa che ha rischiato di degenerare.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Giugno 2023
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