La tempesta distrugge l'”orto sensoriale” di Giacomo, ad Azzate scatta la gara di solidarietà
Il violento temporale di domenica sera ha raso al suolo il campo di due giovani fratelli. C'è chi ha aperto una raccolta fondi e chi si è offerto di acquistare quel che resta

Il maltempo ha distrutto tutto: del campo coltivato a insalata, zucchine, cipolle, finocchi è rimasto ben poco. L’orto “sensoriale” di Giacomo è stato raso al suolo dalla pioggia, dal vento e dalla grandine.
Sarà accaduto a molti altri, nella notte tra domenica e lunedì quando una tempesta violentissima s’è abbattuta soprattutto su Gazzada, Azzate e Castronno causando molti danni. Ma la storia dell’azienda di Giacomo La Fortezza e della sua famiglia è un po’ diversa.
Intanto sono così conosciuti ed amati in paese che si è subito scatenato un tam tam per dare loro una mano: c’è chi ha aperto una raccolta fondi su gofundme e chi si è offerto di andare oggi, lunedì, alle 16 a comprare quel che resta degli ortaggi, anche se rovinati ed “esteticamente” poco appetibili.
Poi la Cascina Roccolo, che si trova alla Piana di Vegonno, è aperta solo da febbraio ed è nata da un’idea curiosa: «Io sono perito agrario – spiega Giacomo, 37 anni – e con mio fratello Riccardo di 22 anni abbiamo deciso di avviare questo progetto subito dopo il Covid. Ci siamo resi conto che la gente fatica a parlarsi, si è chiusa in se stessa quindi abbiamo pensato di “aprire” questo spazio a chi desidera stare all’aria aperta, in mezzo alla natura. La gente viene qui a comprare i nostri prodotti certo, ma anche per stare insieme».
Da qualche tempo si poteva venire alla cascina a fare yoga o ginnastica in campagna, a leggere libri ai bambini ma non solo: «Ci tengo molto all’armocromia -spiega ancora Giacomo – e così il nostro orto era coltivato quasi come fosse un giardino: pomodori di vari colori, le verdure formano davvero un insieme di colori meravigliosi anche da guardare. Avevamo piantato anche 4800 girasoli perché volevamo creare una zona bella da fotografare, instagrammabile, diciamo così. Ma ora tutto è distrutto e la stagione è persa: non facciamo più in tempo a piantare, pomodori, zucchine e melanzane. Pazienza, ripartiremo con calma. Ora puliamo tutto e ricominciamo. Stiamo pensando di riconvertire l’orto in un campo di zucche e organizzare una festa della zucca per settembre, vediamo se ce la facciamo».
La cascina Roccolo produce anche miele ed ha un grande castagneto: «Noi siamo carichi e non ci abbattiamo – conclude Giacomo – L’affetto di Azzate poi c’è di grande aiuto. Significa che quel che abbiamo fatto in questi mesi non è stato inutile».
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