“La terra trema”. Cesare Lucchini al Museo d’Arte di Mendrisio
La mostra sta finendo, ma c’è ancora una settimana di tempo per visitare l’antologica di questo importante artista bellinzonese. Lucchini è noto soprattutto per le sue grandi tele, ma a ben guardare eccelle con l’olio su carta ed il collage in un formato più domestico

Ancora fino al 25 marzo la splendida cornice del Museo d’Arte della Piazzetta dei Serviti di Mendrisio, in Svizzera ma ad un quarto d’ora d’auto da Varese e da Como, ospita una mostra di valore. Gli avventori periodici di questo museo sono abituati alla qualità, l’ambientazione nel chiostro sicuramente aiuta gli allestimenti, ma si vede anche che c’è un grande impegno ed una grande competenza espositiva. Questa volta aiuta anche la storia; sessant’anni di attività di un pittore, Cesare Lucchini, che con la sua antologica “La terra trema” mette in campo il suo modo di intendere la pittura. E’ un artista figurativo, ma dà l’impressione dell’astrazione.
Nato a Bellinzona nel 1941, Lucchini era figlio di un esperto di armi. Suo padre fu infatti direttore dell’Arsenale della capitale ticinese. Questo può aver avuto un’influenza sui temi artistici di Cesare, che nel suo percorso si è interessato agli uomini vittime, piuttosto che ai carnefici. Diplomatosi a Brera nel 1965 è poi rimasto a Milano per i successivi vent’anni. Alla fine degli anni Novanta iniziò a viaggiare: a New York, ma soprattutto in Germania. Espose a Locarno, a Neuchâtel, a Ferrara, a Düsseldorf, a San Pietroburgo e Mosca.
Con il nuovo millennio si intensifica l’attenzione ai temi ambientali ed umanitari, al tema dei migranti. Le serie pittoriche “Quel che rimane” e “Dove vanno?”, esposte a Mendrisio, testimoniano questa sensibilità. Significativa anche la serie “Inverno”, probabilmente legata all’esperienza di solitudine durante la recente pandemia.
Nonostante la preferenza dell’artista per le tele ad olio in grande formato, in un lato corto ed abbastanza defilato del museo è possibile osservare una serie di sue opere in olio su carta e collage allestite in un formato medio, più adatte ad un appartamento. Qui c’è forse il Lucchini più espressivo: non privo di un’etica, ma più distante dai concetti, appare più autentico. L’artista ancora oggi lavora a Davesco, alla periferia di Lugano.
Museo d’Arte di Mendrisio
Piazzetta dei Serviti, 1 – CH-6850
Orari: da martedì a venerdì 10-12 e 14-17, domenica e festivi 10-18
museo.mendrisio.ch
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