Le speciali nubi di Azzate finite sulla prima pagina del sito della Nasa

A fotografare quelle che in termini tecnici si chiamano n"ubi nottilucenti" è stato Paolo Bardelli, prolifico astrofotografo del GAT, Gruppo Astronomico Tradatese

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Doppio scoop di Paolo Bardelli, prolifico astrofotografo del GAT, Gruppo Astronomico Tradatese. Alle h 23 di venerdì 23 Giugno, con un normale obiettivo da 50mm applicato ad una Canon 3D dalla buia piana di Vegonno, sopra Azzate e in direzione Nord-Ovest, Paolo è riuscito a riprendere le prime NLC (nubi nottilucenti) del 2023, guadagnandosi anche la prima pagina del 25 Giugno del famoso sito della NASA Spaceweather.com.

Le NLC si formano all’inizio dell’estate quando il Sole, ormai tramontato, riesce a mandare i suoi raggi su cristalli di ghiaccio che si condensano su pulviscolo meteorico a circa 80 km di altezza. Impronta inconfondibile delle NLC è una colorazione azzurrina ed un andamento sinusoidale dovuto ad oscillazioni di densità nell’alta atmosfera.

Va detto che quest’anno, l’ aumento della radiazione energetica del Sole, che sta entrando nel ciclo 25 di attività, tende a distruggere le molecole d’acqua, rendendo le NLC più deboli e difficili da individuare.

Per questo è necessario condurre osservazioni in sere molto limpide (il vento di questi giorni ha dato un ottimo contributo in merito) ed evitando luoghi toccati da inquinamento luminoso (come purtroppo Tradate dopo l’introduzione della nuova illuminazione a LED freddi, quindi altamente inquinanti).

La stessa attività solare in fase di crescita ha permesso a Paolo Bardelli anche un secondo incredibile scoop: alle 3 della mattina successiva, una macchina  automatica Canon 50D + obiettivo da 28 mm (situata a 5 metri di altezza per avere l’orizzonte ben visibile) puntata verso l’alba di Nord-Est per catturare altre eventuali NLC, ha invece registrato (in una somma di dieci scatti) una luminescenza violacea in tutto e per tutto simile a quella di una aurora boreale per eccitazione contemporanea di Ossigeno ed Azoto di alta quota. Una aurora a latitudini di 45°N come le nostre è un fenomeno rarissimo, ma altri riscontri in Slovenia e in USA confermano questa osservazione. Il fenomeno si è verificato probabilmente a causa di uno squarcio nel campo magnetico della Terra, attraverso cui si sono poi infiltrate particelle solari ad alta energia emesse il giorno precedente dal Sole.

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Pubblicato il 26 Giugno 2023
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