Mercoledì 28 giugno il mercato di Luino diventa ufficialmente Mercato di Valenza Storica

Riconosciuto lo scorso marzo da Regione Lombardia, mercoledì alle 10:00 il "titolo" verrà ufficialmente confermato con una piccola "cerimonia" alla presenza del Presidente Attilio Fontana

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Una delle attrazioni principali a Luino è sicuramente il suo mercato settimanale, che si svolge tutti i mercoledì dal mattino fino al tardo pomeriggio, conosciuto a livello internazionale, nonché il più importante e antico del Lago Maggiore.

Lo scorso marzo è stato infatti riconosciuto da Regione Lombardia come “Mercato di Valenza Storica” e mercoledì alle 10:00 il “titolo” verrà ufficialmente confermato con una piccola “cerimonia” sul Lungolago in Viale Dante 5 alla presenza del Presidente Attilio Fontana, del primo cittadino Enrico Bianchi, del rappresentante degli ambulanti del mercato Vittorio Bernardo, del presidente di Confcommercio Ascom Luino Franco Vitella e dello storico locale Pierangelo Frigerio. 

La storia del Mercato di Luino inizia nel 1535, anno in cui il signore del piccolo feudo di Maccagno, Giacomo Mandelli, ottenne la concessione del mercato settimanale e concesse a Luino che questo si tenesse nei due paesi a settimane alterne. L’inizio ufficiale del Mercato di Luino avviene però anni dopo, quando i conti Rusca di Luino chiedono all’imperatore Carlo V di concedere al loro borgo lo stesso privilegio e lo ottengono il 5 settembre 1541.

Sereni e Piero Chiara si spesero molto per dare adeguata pubblicità alla fiera. Chiara le dedicò un libro nel 1980 che vanta traduzioni in diverse lingue straniere: Le avventure di Pierino al mercato di Luino. Veniamo così a conoscere dalla sua penna come s’animava la piazza quasi un secolo fa: «Al mercato […] convenivano […] imbroglioni, ciarlatani e mercanti d’ogni sorte. I venditori di pollame, formaggio, frutta e verdura, […] borse, scampoli, scarpe, chincaglierie, ombrelli, sementi, granaglie […] si spargevano per le strade del paese. Qua e là […] trovavano posto giocolieri, acrobati, mangiafuoco». La descrizione era veritiera, trovando riscontro in una mappa con la disposizione allineata dei banchi sulla piazza a lago del 1880: granaglie (alla fine Luino la spuntò su Laveno), sarti, cappellai, calzolai, fabbri, formaggiai, fruttivendoli e apposito «sito destinato pei prestigiatori, saltimbanchi e altri simili girovaghi». E così sarà stato sin dagli esordi, secoli prima.

Anche una guida del 1871 tracciava un quadro lusinghiero: «il mercato […] crebbe d’importanza per la maggiore frequentazione degli Svizzeri a provvedervi i vini e le granaglie» smerciate dalla sponda piemontese del lago. Un’edizione del 1858 si limitava a ricordare, invece, che il «fiorente mercato» si svolgeva ancora e solo «per maggior comodo» delle valli convergenti a Luino.

La prossimità con la Svizzera (ben collegata col treno) ha rappresentato, dal Secondo Dopoguerra, un ulteriore presupposto di crescita; il franco svizzero, da sempre ‘moneta forte’, ha fatto il resto. Ecco il commento tratto da una pagina del Thurgauer Zeitung nel giugno del 1959: «L’occhio del turista può ammirare, se mercoledì, un completo e affollato mercato ricco di ogni varietà di merci e le parlate che si odono […] sono […] quelle di svizzeri, belgi, olandesi e tedeschi». Qualcuno ricorda treni speciali da Monaco di Baviera nei passati Anni ’80.

Anche oggi i numeri estivi rappresentano i picchi del turismo locale: sono oltre 6.000 gli arrivi ogni mercoledì.  Alla sua popolarità sarà forse d’ausilio lo sfondo del lago e una certa e affascinante tradizione ma ancora dopo centinaia di anni, il Mercato di Luino rappresenta un evento folkloristico da non perdere e un’occasione d’oro per gli appassionati di acquisti di ogni genere.

Perchè come ricordava Sereni, in «quel fatidico mercoledì il paese si trasforma, la pletora di tralicci, bancarelle, pulmini lo ricopre per intero. È come se Luino si dilatasse in estensione e in frastuono».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 21 Giugno 2023
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