Nel romanzo “Il guardiano del parco” c’è il nostro lato oscuro
Tensione, ansia, inquietudine, sono le prime aggettivazioni che sintetizzano l' opera di Marco Limberti e Franco Trentalance (nella foto)

Tensione, ansia, inquietudine, sono le prime aggettivazioni che sintetizzano la preziosa opera “Il guardiano del parco” di Marco Limberti e Franco Trentalance (nella foto).
Il guardiano del parco ricopre eccellentemente il ruolo di custode, deve sorvegliare circa 150.000 ettari di riserva, tenere pulito sentieri e prati in un luogo tra le montagne dell’Appennino tosco-emiliano: “Il Parco del Fauno”. Con il suo intervento ovunque regna ordine e pulizia.
Il guardiano è un tipo preciso che si informa e studia, insomma un vicino di casa ideale. L’estrema bellezza della natura si scontra però con terrificanti eventi e morti inique. Il guardiano ha una zona buia, oscura: l’Ombra di cui parla Carl Gustav Jung; è il lato oscuro che ognuno di noi possiede. Il lato tenebroso lo si può già notare nella copertina, il nero prevale e nel libro domina il male. Il guardiano del parco è uno spietato serial-killer che filma i suoi efferati delitti per venderli poi sul deep web. Malvagità, spietatezza, crudeltà dimorano nella guardia. Nel suo PC le parole chiave di ricerca sono: feti, aborti, omicidi, violenza, vivisezione, spanish blades, fucili e sono solo alcuni di questi spaventosi vocaboli. Il suo rifugio operativo è un rudere diroccato e come nei classici film dell’orrore e di mistero cosa ci sarà sotto la moquette? Scalini di legno? Corridoi bui? strumenti di tortura? Una botola? Il mistero è sempre presente, la tensione è prorompente tanto che a tratti si avverte l’eco delle opere di Stephen King.
Addentrandoci nello sviluppo della trama: una giovane americana, Alba, sparisce senza dare più notizie. A Paul Ferrara, ex dipendente del padre, viene affidato il compito di cercarla. Ferrara però non sa che l’incarico non sarà per niente facile. Molti pericoli lo attendono e ogni passo va calibrato. La ricerca è senza tregua. Questo originale romanzo horror di Marco Limberti e Franco Trentalance rompe tutti gli schemi.
Un romanzo in cui si contrappongono le forze del bene con le forze del male, poiché senza una delle due forze in gioco non sussisterebbe l’altra. Complimenti agli autori per l’egregio lavoro e soprattutto per aver saputo stimolare la fantasia e l’immaginazione del lettore. Valorizzano il volume le citazioni di William Faulkner (sceneggiatore, poeta e drammaturgo) Tristan Bernard (scrittore e commediografo) Don Winslow (scrittore statunitense). Da ultimo: cosa accadrà all’ultima pagina? Anzi, alle ultime righe?
FRANCO TRENTALANCE: Pornodivo internazionale pluripremiato, scrittore.
MARCO LIMBERTI: Regista e sceneggiatore, scrittore
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