Raineri e Cotta al lavoro per il prossimo Varese
Il direttore sportivo e l'allenatore biancorossi hanno iniziato a studiare la squadra per la prossima stagione, in attesa del pronunciamento del Collegio di Garanzia del Coni
La conferenza stampa in casa Città di Varese, nel corso della quale Antonio Rosati ha spiegato l’organigramma biancorosso per la prossima stagione (leggi qui), è stata anche la prima uscita da varesini del direttore sportivo Davide Raineri e dell’allenatore Corrado Cotta.
È stata quindi l’occasione per i primi spunti su quella che sarà la squadra che affronterà il prossimo campionato di Serie D, in attesa che il Collegio di Garanzia del Coni si esprima il prossimo 4 luglio riguardo al ricorso della Folgore Caratese. Un aspetto che attualmente sta un po’ rallentando il lavoro, soprattutto in chiave mercato, ma che non frena la volontà dei due biancorossi di costruire qualcosa di buono.
Il direttore sportivo Davide Raineri deve fare i conti con la sentenza del Coni che ancora tiene in sospeso le operazioni di mercato: «È ovvio che qualsiasi calciatore interpellato chiede in che categoria giocherà il Varese. Le previsioni sono favorevoli, ma lo stesso dice la Caratese. È chiaro che non si conclude nulla: si fanno tante parole ma pochi accordi, in attesa che il Coni si pronunci. A Varese si respira una certa storia, inutile negarlo. Finora non ci sono problemi: ho un filo diretto con Rosati che mi lascia carta bianca».
Mister Corrado Cotta invece anticipa quelle che saranno le peculiarità della sua squadra: «Non abbiamo iniziato il lavoro sul campo, ma la chiamata di Rosati mi ha fatto piacere e da lì ci siamo subito a buttare qualche pensiero. Il blocco della categoria influisce ma qui si respira aria nuova; più che entusiasmo c’è professionalità e una grande voglia di ripartire, l’ho notato anche in Davide (Raineri, ndr) con il quale ci confrontiamo tutti i giorni. Il lavoro vero si deve vedere durante la stagione e in campo la domenica. La squadra deve avere un’identità. Il Varese di Corrado Cotta deve essere di personalità, senza guardare se si gioca in casa o fuori. Per giocare a Varese servono giocatori con queste caratteristiche e come Città di Varese dobbiamo avere qualcosa in più».
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