Reddito di Cittadinanza a Busto Arsizio: “Il 70% dei richiedenti ha aderito ai patti d’inclusione”
Presentati i dati dello sportello gestito da Solidarietà e Servizi per conto dell'Assessorato ai Servizi Sociali che ha gestito 256 domande di Rdc. In città avviati 58 progetti utili alla collettività, 8 hanno trovato un lavoro stabile
Su 256 richieste di reddito di cittadinanza, gestite dalla cooperativa sociale Solidarietà e Servizi di Busto Arsizio, 174 sono state inserite in un percorso di patto per l’inclusione. 62 le persone che sono state accompagnate al lavoro con percorsi ad hoc. Di queste, 8 sono le persone assunte stabilmente. Per quanto riguarda i Progetti utili alla collettività ne sono stati attivati 58 in Comune (11 all’Anagrafe, 7 in biblioteca, 35 alla Polizia locale, 5 in uffici tecnici)
Sono questi i numeri presentati dall’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni relativamente all’attività dello sportello sociale attivato da Solidarietà e Servizi all’interno dell’assessorato di via Roma per facilitare l’accesso dei cittadini alle misure sociali a contrasto della povertà, in particolare al reddito di cittadinanza.
«Dall’inizio del mio mandato nel segretariato sociale ho individuato il lavoro come obiettivo primario e devo dire che dalle parole siamo passati ai fatti anche con questo sportello gestito da Solidarietà e Servizi – ha affermato Reguzzoni –. In tempo pandemico lo sportello orientava le famiglie all’ottenimento dei vari bonus, poi lo abbiamo trasformato in attività dedicata all’orientamento lavorativo dei percettori di redditto di cittadinanza. A tutti i richiedenti sono stati proposti un percorso di formazione e ore di impiego gratuito presso il Comune e non solo. Alla base c’è la convinzione che il divano non può essere una fonte di reddito alternativa. Abbiamo messo in campo un sistema utile per chi trova nel reddito di cittadinanza un sostegno momentaneo, ma che la dignità la trova nel lavoro e che ha portato anche a 8 posti di lavoro stabili. L’investimento in questo servizio è ripagato perchè 8 inserimenti lavorativi significano un alleggerimento dell’impegno di spesa del Servizi sociali nei confronti di 8 famiglie, quindi proseguiamo su questa strada anche con progetti nuovi che vedranno un maggior coinvolgimento delle imprese, già a partire da settembre».
Filippo Oldrini, responsabile Area Inserimento Lavorativo di Solidarietà e Servizi, ha commentato così i dati: «Il lavoro dello Sportello Sociale voluto dal Comune di Busto Arsizio e affidato alla Cooperativa Solidarietà e Servizi, che già gestisce il Servizio di Inserimento Lavorativo per persone disabile e fragili, è stato svolto con la volontà di superare una mera logica assistenziale. Accanto alla valutazione di tutte le richieste arrivate, c’è stata anche una forte propensione alla presa in carico sociale e all’inserimento lavorativo, quali strade non solamente per uscire dalla condizione di povertà, ma per recuperare l’autonomia delle persone e delle famiglie».
Questo approccio è testimoniato dai numeri importanti che sono stati raggiunti: «Delle 256 domande ricevute negli ultimi dodici mesi per avere accesso al reddito di cittadinanza, il 70% circa è stato inserito in un percorso di “patto per l’inclusione” – prosegue Oldrini -: passaggio fondamentale che richiede l’assunzione di impegni precisi da parte del destinatario del reddito. Il restante 30% è stato escluso dagli obblighi per carichi di cura o per la presenza di gravi disabilità nel nucleo (così come prevede il decreto), ma comunque accompagnato nella fruizione dei servizi offerti dal sistema dei Servizi Sociali».
Importante è stato anche il servizio di accompagnamento al lavoro che ha coinvolto 62 persone. Di queste, il 13% ha trovato lavoro: «È un dato doppiamente significativo: da una parte riguarda persone estremamente fragili, con una grandissima difficoltà a inserirsi nel mondo del lavoro; dall’altro testimonia un approccio volto a uscire dal puro assistenzialismo per operare sul fronte del lavoro, quindi della creazione di percorsi di autonomia».
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