Sulla tragedia di Lisanza si muove anche la stampa israeliana in “missione“ sul Lago Maggiore
Carmel Luzzatti, giornalista free lance per Canale 13, in redazione a Varesenews per occuparsi del naufragio di Sesto Calende che ha visto coinvolti agenti di Mossad e Aise presenti sulla barca affondata domenica 28 maggio
I 12 agenti del Mossad scampati al naufragio sul Lago Maggiore a Lisanza erano già in Israele alle 11 di mattina del 29 maggio scorso, solo poche ore dopo la tragedia dovuta ad una fortissima tempesta abbattutasi sulle coste prospicienti Sesto Calende e dove trovarono la morte quattro persone, fra cui anche l’agente dei Servizi israeliani Shimoni Erez, 53 anni, la cui salma è stata anch’essa rimpatriata.
La conferma arriva dal giornalista investigativo Carmel Luzzatti, classe 1967, cittadino israeliano che ha vissuto per anni in Italia, profondo conoscitore del nostro Paese, e che si occupa da anni di inchieste sul ruolo dei servizi segreti israeliani. Luzzatti è arrivato nei giorni scorsi sul Lago Maggiore per un reportage sul naufragio dove persero la vita anche Claudio Alonzi di 62 anni, e Tiziana Barnobi, di 53 anni, entrambi appartenenti ai servizi segreti militari italiani, oltre alla cinquantenne Anya Bozhkova, moglie dell’uomo che ora risulta indagato per omicidio colposo plurimo e naufragio colposo, Claudio Carminati.
«È una storia che interessa certamente l’opinione pubblica israeliana», ha spiegato Luzzatti, che per raccontare i pochi particolari che ad ora si conoscono ha incluso in parte del suo racconto anche Varesenews, il media locale che da subito si è recato sul posto per documentare quanto stava accadendo sulle sponde del Lago Maggiore verso la sera di quell’ultima domenica di maggio.
I soccorsi, e il primo cordone di forze dell’ordine, l’«esfiltrazione» dei superstiti, imbarcati sul volo partito da Israele alla volta di Malpensa per poi rientrare subito in patria, e lo spostamento degli agenti italiani verso altra destinazione. E ancora: le prima indagini, i due cantieri, le testimonianze di chi aiutò a riportare a riva i naufraghi. Un racconto naturalmente limitato a quanto visto quella sera e ascoltato nelle testimonianze raccolte sul posto nei giorni successivi, per una storia che è ancora – e lo resterà a lungo – avvolta nel mistero, fra “segreti di Stato“ e legami tra servizi di Paesi alleati che non vogliono rivelare nulla di quanto quegli agenti stessero facendo sul Lago Maggiore. La narrazione per immagini che ha toccato luoghi e persone andrà in onda su «Canale 13», uno dei due principali canali tv privati israeliani.
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