Truffe, spaccio e criminalità: 9 reati su 10 in carico ai carabinieri, il bilancio di un anno in provincia di Varese
L’anno di attività 1° giugno 2022 - 31 maggio 2023 conclusosi ha visto ancora una volta un consistente impiego di risorse, in termini di uomini e mezzi, da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale, sia nel settore della prevenzione dei reati in genere che in quello del contrasto
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L’Arma ha proceduto per circa l’87% dei reati denunciati/accertati in tutta la provincia: è il dato he spicca nel bilancio offerto dai carabinieri che oggi festeggiano il 209° annuale di fondazione con una cerimonia militare che si terrà, a partire dalle ore 18.00, presso la caserma sede del Comando Provinciale, ubicata in Via Aurelio Saffi.
L’anno di attività 1° giugno 2022 – 31 maggio 2023 conclusosi ha visto ancora una volta un consistente impiego di risorse, in termini di uomini e mezzi, da parte dei Carabinieri del Comando Provinciale, sia nel settore della prevenzione dei reati in genere che in quello del contrasto agli stessi.
Sul fronte delle risorse, l’anno in corso ha visto l’arrivo di 35 nuovi Carabinieri assegnati alle Stazioni della provincia, per il rafforzamento dei servizi di prevenzione e di repressione già attivi h24, 7 giorni su 7. Nell’ambito dell’attività di controllo del territorio, i militari dell’Arma provinciale hanno garantito mediamente non meno di 100 servizi di prevenzione generale al giorno, sottoponendo a controllo circa 91.500 veicoli e identificando più di 142.000 persone.
L’ATTIVITA’ INVESTIGATIVA
L’attività investigativa e di contrasto dell’Arma provinciale ha consentito di denunciare complessivamente 5.337 persone, 481 delle quali arrestate e 4.856 deferite in stato di libertà. Nel periodo esaminato, il delitto che senza dubbio ha destato maggior clamore nell’opinione pubblica per la sua efferatezza è l’omicidio della 73enne Fabozzi Carmela, trovata riversa in una pozza di sangue dal figlio convivente, occorso in Malnate il 22 luglio dell’anno scorso. Le indagini immediatamente avviate dal Nucleo Investigativo, coordinate dalla Procura di Varese, hanno consentito di individuare l’autore dell’omicidio, un 49enne del luogo, successivamente arrestato. Non si può non ricordare anche il delitto di Morello Daniele avvenuto alcuni giorni dopo a Varese ad opera di un cinquantenne varesino, il quale, dopo averlo ucciso con un colpo d’arma da fuoco, si recava nella svizzera Stabio, ove con la medesima arma tentava di uccidere la ex compagna, che con il Morello aveva intrapreso una nuova relazione sentimentale, suicidandosi poi subito dopo il folle gesto.
I PRINCIPALI FATTI DI CRONACA
Di seguito, alcune ulteriori attività investigative di rilievo condotte in detto periodo dai Carabinieri del Comando Provinciale: – il 25 luglio 2022, in Saronno (VA), Rho (MI) e Palmi (RC), al termine di complesse e prolungate indagini, veniva data esecuzione all’ordinanza di applicazione di Misura Cautelare – emessa dal GIP del Tribunale di Milano su richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia – nei confronti di 11 persone, nonché deferite altre 5 in stato di libertà, tutti a vario titolo responsabili di plurimi episodi estorsivi e turbata libertà degli incanti. Gli approfondimenti investigativi consentivano di portare alla luce diversi episodi estorsivi e di minaccia posti in essere da soggetti vicini alla criminalità organizzata calabrese, commessi con l’aggravante di aver utilizzato un metodo “mafioso”; – in data 28 novembre 2022, nelle province di Varese, Como e Monza-Brianza, la Compagnia di Saronno dava esecuzione ad ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e interdittive nei confronti di 9 persone, nonché altre 8 deferite in stato di libertà, perché tutti responsabili di falsità ideologica commessa da P.U., truffa, furto, peculato e corruzione di incaricato di pubblico servizio. Nel corso dell’attività di indagine veniva acclarato che durante le fasi più drammatiche della pandemia da Covid 19, alcuni impresari delle locali agenzie di onoranze funebri elargivano somme di denaro ad alcuni dipendenti dell’ospedale di Saronno affinché orientassero i parenti delle persone decedute sulla scelta dell’agenzia cui affidare il servizio funebre del congiunto deceduto. Veniva accertato inoltre che alcuni dipendenti dell’ospedale di Saronno si impossessavano di materiale sanitario e d.p.i. di proprietà della citata azienda ospedaliera per rivenderli a terzi, nonché si assentavano dal lavoro grazie a false attestazioni di malattia rilasciate da medici compiacenti ed occupavano il tempo libero in altra attività lavorativa “in nero”.
LO SPACCIO NEI BOSCHI
Esaminando, poi, nel dettaglio le manifestazioni criminali maggiormente evidenziatisi in questi primi cinque mesi dell’anno sul territorio, si riscontrano due tipologie di reati che hanno assunto più spiccata rilevanza pubblica, ossia le truffe in danno di persone anziane e lo spaccio di stupefacenti, in particolare il cosiddetto “spaccio nei boschi”, fenomeno che senza dubbio caratterizza questa provincia. Relativamente al deprecabile fenomeno delle truffe/furti in danno di anziani, questo Comando Provinciale ha riposto particolare attenzione ai servizi di prossimità in favore di tale popolazione vulnerabile, sviluppando attività sempre più rispondenti alle esigenze e alle necessità di detta fascia di cittadinanza.
Non di rado, infatti, le dipendenti articolazioni forniscono assistenza anche a domicilio, come la ricezione di denunce laddove la vittima sia impossibilitata a raggiungere il presidio dell’Arma. Vengono anche svolti regolarmente incontri pubblici rivolti alla popolazione anziana, nel corso dei quali sono fornite informazioni idonee a prevenire le truffe; al riguardo, nel primo semestre di quest’anno sono state effettuate/pianificate 45 conferenze, che hanno visto la partecipazione di più di 1.800 uditori. Per quanto attiene lo spaccio di stupefacenti in genere ed in particolare il fenomeno dello spaccio nei boschi – consolidatosi nel tempo sul territorio, arrivando ad interessare gran parte delle aree boschive della provincia – problematica a forte rilevanza sociale, atteso che ingenera una spirale di delitti quali reati predatori da parte di tossicodipendenti, reiterati casi di minacce ai cittadini, diffuso inquinamento ambientale, quest’Arma è fortemente impegnata nell’azione di prevenzione e contrasto, attraverso costanti servizi di controllo e mirate attività investigative.
I CACCIATORI
Dallo scorso mese di aprile, proprio per sviluppare una più incisiva azione di contrasto al menzionato fenomeno dello spaccio nei boschi, sono a disposizione del Comando Provinciale di Varese alcune aliquote di Squadroni Carabinieri Eliportati “Cacciatori” di Calabria, Sardegna, Sicilia e Puglia, che hanno offerto, sin dal loro arrivo, un importante supporto alle Stazioni e ai NORM in tale attività: in questi due mesi, infatti, nel corso dei servizi congiunti, sono state arrestate 14 persone e denunciate altre 13, smantellati ben 67 bivacchi, costruiti dagli spacciatori nei boschi come riparo, sequestrati complessivi 2 kg. circa di sostanze stupefacenti, 3 armi comuni da sparo, munizioni ed armi bianche, nonché circa 30.000 euro di denaro contante. Tale importante attività effettuata in sinergia con i carabinieri dei menzionati Squadroni va ovviamente ad affiancare la costante azione al riguardo già svolta quotidianamente e da tempo dalle varie articolazioni del Comando Provinciale, sovente supportate da personale dei carabinieri cinofili e del Gruppo CC Forestale.
L’impegno costantemente profuso dai carabinieri delle Compagnie del territorio ha permesso infatti, solo dall’inizio dell’anno in corso, in autonomi servizi, di arrestare ulteriori 15 persone, smantellando un’altra decina di bivacchi e sequestrando altri 2 kg. circa di stupefacente di vario tipo, nonché armi da fuoco, machete, coltelli e denaro provento dell’attività di spaccio. Risultati sicuramente degni di nota, conseguiti tanto con costanti mirati servizi di prevenzione e contrasto, tanto con specifiche e più articolate attività investigative in materia; al riguardo, si rammenta, tra quelle recentemente conclusesi, l’indagine da parte della Compagnia di Gallarate, in particolare della Stazione di Sesto Calende, Vergiate e NORM, che ha portato all’arresto di 10 persone, tutte di nazionalità nordafricana, di cui 4 in flagranza e 6 fermi indiziati di delitto, al sequestro di 1 fucile cal. 12 e relative munizioni, denaro e quasi 1 kg. di sostanze stupefacenti di vario tipo, nonché lo smantellamento di 6 bivacchi, utilizzati come riparo dagli spacciatori. Attività, quelle menzionate, che costituiscono punto focale, in questo momento, della più generale azione di contrasto allo spaccio di stupefacenti, che ha comunque registrato contestualmente ulteriori significativi interventi, tra i quali si ricorda l’operazione di servizio che, lo scorso marzo, ha permesso alla Sezione Operativa della Compagnia di Busto Arsizio di arrestare in Castellanza un cittadino albanese trovato in possesso di più di 7 kg. di cocaina e ben 59.000 euro in contanti.
Non devono, infine, essere tralasciati gli interventi in soccorso della cittadinanza, tra i quali si ritiene di menzionare i seguenti:
12 novembre 2022, in Saronno, una minore, dopo aver inviato un messaggio con intenti suicidi, si arrampicava sopra una balaustra di un cavalcavia, sporgendosi pericolosamente nel vuoto. Solo la tempestiva localizzazione dell’utenza telefonica da parte dell’operatore della Centrale Operativa e l’intervento del personale della locale Stazione carabinieri, che raggiungeva tempestivamente la sventurata, consentiva di farla desistere dal compiere l’insano gesto;
22 dicembre 2022, in Varese, un 52enne con problemi psichici, dopo essersi allontanato dal locale pronto soccorso, tentava il suicidio mediante impiccamento in un sottopasso cittadino. L’immediato intervento dei militari della sezione radiomobile, prontamente allertati, permetteva di individuare e liberare il malcapitato dalla stretta del cappio, mediante il taglio della fune, salvandolo così da morte sicura;
20 maggio 2023, in Busto Arsizio, un equipaggio del Nucleo Operativo di quella Compagnia interveniva presso uno condominio del quartiere Sant’Anna ove era divampato un incendio. I militari, giunti sul posto, raggiungevano l’appartamento al secondo piano dello stabile ove un’intera famiglia era rimasta bloccata all’interno, rifugiandosi sul balcone. I carabinieri riuscivano a trarli in salvo, accompagnandoli attraverso la fitta coltre di fumo che aveva ormai invaso il vano scale.
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