Ubriaco alla guida e oltre i limiti di velocità: varesino condannato a Ferrara per omicidio stradale dopo 15 anni
La decisione diventa definitiva a 15 anni dai fatti dopo il diniego della Cassazione ad ammettere il ricorso presentato contro una perizia
Dall’assoluzione alla condanna per omicidio stradale, dopo tre lustri: c’era lui alla guida della Mini dove nel Ferragosto di 15 anni fa venne trovato il corpo senza vita di Aniello Moccia, 29 anni, il giovane ferrarese che ha perso la vita sulla strada. Per i giudici di primo grado l’altra persona in quel frangente all’interno dell’abitacolo, un uomo originario della provincia di Varese, non era penalmente responsabile per quello che a tutti gli effetti rappresenta un omicidio colposo. Infatti il tribunale monocratico aveva assolto l’imputato per non aver commesso il fatto.
Ma il colpo di scena arriva dai giudici dell’Appello che alla lettura di una perizia hanno valutato invece che alla guida dell’auto ci fosse proprio il varesino, che è stato così condannato a due anni, condanna resa definitiva dalla cassazione.
La notizia, apparsa sui giornali locali di Ferrara, arriva dopo il tragico incidente a Roma dove ha perso la vita un bimbo di 5 anni, fatto grave per il quale è indagato un giovanissimo conducente di un suv.
Anche quella sera del 15 agosto 2008 a Ferrara la persona alla guida era alterata (per abuso di alcool) e viaggiava a velocità eccessiva, come riportano le risultanze dibattimentali dei giudici di Bologna che hanno evidenziato le responsabilità penali dell’imputato varesino. (immagine di repertorio)
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