Waterpolo Ability, la prima squadra di pallanuoto paralimpica al mondo è nata a Busto Arsizio

In questo weekend si giocano il campionato italiano a Napoli con altre cinque squadre ma quando hanno iniziato erano gli unici. Oggi sono 17 atleti con una mamma-presidente che non molla mai

La rubrica Figli di uno sport minore”, realizzata da Varesenews e Associazione delle società sportive bustesi nell’anno di Busto Arsizio città europea dello Sport, giunge alla sua quinta puntata.

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Prima società di Waterpolo Ability al mondo

Dopo aver parlato di crossfit, tiro a segno, fourball e football americano, parliamo di pallanuoto paralimpica e della prima società al mondo che è nata proprio a Busto Arsizio, la Waterpolo Ability che proprio in questo weekend è impegnata nelle finali del campionato italiano a Napoli.

Per raccontarvela bisogna tornare al 2013 quando, a seguito di un articolo apparso su un portale dedicato, inizia il reclutamento di un gruppo di atleti diversamente abili e normodotati che ancora oggi sono la spina dorsale della squadra: Tommaso Castello, Ettore Diamanti, Alessandro Grassi, Nicolò Guasconi, Greta e Tommaso Ielmini, Andrea Rocco e Andrea Fantin.

Ce lo racconta la vulcanica presidente Simona Pantalone, fondatrice insieme al marito Pietro Ielmini, della Waterpolo Ability Asd nel 2017: «Mio figlio Tommaso è nato con la malformazione di Chiari, scoperta nel 2007, che gli creava problemi di cefalea quando era sotto sforzo. Non potendo più giocare a pallanuoto con la sua squadra, insieme alla federazione ci siamo aggregati al progetto di integrazione e inclusione (maschi, femmine, normodotati e disabili), partecipando ad un circuito amatoriale misto con normodotati».

Da quegli esordi ad oggi è passato un po’ di tempo ma il seme lanciato da Simona e da quel nucleo di atleti oggi è un campionato vero e proprio con 8 squadre sparse tra Pisa, Firenze, Napoli, Roma, Busto Arsizio, Cuneo, Palermo.

I giovani e la seconda famiglia a casa di Simona

Il giorno prima della partenza abbiamo incontrato Nicoló Gobbetti, Nicoló Tortella, Alessio Dalla Pozza e Andrea Ratti, ragazzi che hanno tra i 17 e i 19 anni che della pallanuoto hanno fatto una ragione di vita

Nicoló Gobbetti e Alessio sono più esperti e sono colonne della squadra, Tortella è al primo anno e alla sua prima finale, Andrea è al secondo anno ed è già il capitano. La squadra è composta da 17 atleti che vengono da tutto il nord Italia e anche da Roma: «La nostra società, infatti, raccoglie giocatori da varie zone d’Italia, per questo abbiamo altre tre sedi operative nel Lazio, in Liguria e nel Veneto».

La casa di Simona è il punto di ritrovo ma sarebbe meglio dire la seconda famiglia. I quattro ragazzi non esitano a definirla una mamma per loro perchè è proprio grazie a questo progetto che loro hanno potuto trovare la dimensione ideale per praticare questo sport: «Alcuni di loro lo facevano già coi normodotati ma chi per un motivo e chi per un altro si sono avvicinati alla Waterpolo Ability con grande sacrificio vista la distanza».

waterpolo ability

La terza final six per Waterpolo Ability

In questi giorni a Napoli si giocano la loro terza final six e c’è grande eccitazione e convinzione nei propri mezzi anche se sono la squadra con l’età media più bassa. Saranno guidati da Greta Ielmini, l’altra figlia di Simona, anche lei giocatrice di pallanuoto, attualmente in A2 ma con grandi prospettive: «In assenza della nostra prima allenatrice, assente per impegni di lavoro, ci sarà Greta che ci ha sempre seguiti e aiutati».

Dopo l’Italia la conquista del mondo

Dopo il campionato ci sarà un altro appuntamento importante per loro: «Il progetto si è allargato anche alla Catalogna. Il 30 giugno una rappresentativa italiana giocherà una partita contro i catalani». Il movimento sportivo è in continua crescita e l’esempio italiano sta prendendo piede anche negli Stati Uniti. A ottobre, inoltre, sarà proprio la società di Busto Arsizio ad organizzare la finale di Coppa Italia ma, non trovando stanze in zona per atleti e staff, si è deciso di organizzarla a Genova: «Non ci arrendiamo mai di fronte alle difficoltà. Sarà una finale bellissima».waterpolo ability

Quella volta che pareggiarono col Settebello

Simona Pantalone racconta delle tante fatiche ma anche dei momenti belli ed esaltanti che hanno vissuto in questi anni: «Neanche il covid è riuscito a spegnere questa bella esperienza e uno dei momenti che ricordiamo sempre con grande piacere è quello vissuto con le Iene e il Settebello, la nostra super-nazionale. Vennero a giocare una partita con noi: nel primo tempo gareggiarono da normodotati mentre nel secondo le Iene legarono a chi una gamba e a chi un braccio. La partita finì 7-7 tra le risate di tutti per l’esperimento che venne messo in piedi. Ci ridiamo su ancora oggi e per loro fu una grande emozione incontrare campioni di quel livello».

Tommaso è guarito e fa lo chef ma il sogno continua

Oggi Tommaso Ielmini, il figlio di Simona che ha acceso tutto il movimento, oggi è guarito dalla sua disabilità ed è uno chef che gira i migliori ristoranti anche se spesso si ributta in acqua coi compagni: «Oggi il suo lavoro gli impedisce di allenarsi regolarmente ma il sogno di Waterpolo Ability continua». Simona conclude lanciando un appello: «Per far sì che cresca il movimento serve anche una certa forza economica. Ogni nuovo sponsor è ben accetto».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 17 Giugno 2023
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