A Sara Simeoni il “Premio Fosbury” voluto da Alfredo Ambrosetti
La cerimonia avverrà nel corso de "I campionissimi", l'evento del 21 ottobre alle Ville Ponti. «Quel giorno in cui Fosbury vinse l'oro ero allo stadio - spiega Ambrosetti - Sembrò matto, era un rivoluzionario»
![sara simeoni | foto Archivio FIDAL](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2023/07/sara-simeoni-foto-archivio-fidal-1475492.610x431.jpg)
Sarà Sara Simeoni la destinataria del “Premio Fosbury”, un riconoscimento voluto da Alfredo e Lella Ambrosetti che sarà consegnato nel corso de “I Campionissimi”, il consueto appuntamento annuale organizzato dal manager varesino alle Ville Ponti. Il nome di Simeoni è stato fatto intendere nel corso della conferenza stampa di presentazione del premio dedicato al grande saltatore in alto americano che rivoluzionò questa disciplina dell’altetica leggera inventando lo stile che porta il suo nome.
Quel giorno a Città del Messico, sulle tribune dello stadio Olimpico, c’era anche Alfredo Ambrosetti che ricorda così l’accaduto. «Nel 1960, appena rientrato in Italia dopo una borsa di studio negli USA, si disputarono le Olimpiadi di Roma e quella fu una svolta della mia vita. Livio Berruti mi fece innamorare dei Giochi e da lì in avanti ho visto tutte le edizioni tranne quella di Mosca». foto: archivio Fidal
«In Messico prima di tutto vedemmo il fenomenale Bob Beamon nel salto in lungo; atterrò oltre l’apparecchio che registrava il record mondiale saltando 8,90. Poi ci fu la storica protesta sul podio a pugni chiusi dei velocisti americani (Tommie Smith e John Carlos ndr), e quindi arrivò Dick Fosbury. Fino a quel momento tutti saltavano con lo stile ventrale, lui saltò di spalle e tutti all’inizio lo presero per matto. Invece non sbagliò mai e arrivò a vincere l’oro diventando un campione rivoluzionario che interpretò in modo nuovo una delle discipline più leggendarie dell’atletica. Purtroppo Fosbury è morto per un linfoma e questa è stata la spinta definitiva per istituire un premio a lui dedicato».
Il nome di Simeoni è “spoilerato” da Gianni Merlo, giornalista che per anni ha raccontato l’atletica sulla Gazzetta dello Sport. «Sara è un vero simbolo e una donna completamente naturale, simpatica e disponibile anche quando era in attività. Proprio Fosbury fu determinante: il suo stile permise alle donne di migliorare di molto le prestazioni nel salto in alto e Simeoni beneficiò di questa innovazione che, curiosamente, era inizialmente invisa a Carlo Vittori, il grande allenatore di Pietro Mennea».
Sulla ex primatista del mondo (2.01 a Brescia) e campionessa olimpica, Ambrosetti spiega: «Sara è stata una grande atleta, ha battuto record mondiale in una specialità in cui l’Italia non aveva mai avuto figure di quel livello. L’anno scorso non è potuta venire a “I Campionissimi” perché era andata ai Mondiali di calcio in Qatar – senza l’Italia – per la Rai. Quest’anno tornerà a Varese (Ambrosetti non comunica ufficialmente l’assegnazione del premio ndr)».
La presentazione odierna ha permesso ad Ambrosetti, affiancato dalla moglie Lella, di raccontare altre emozioni legate all’atletica. A Tokyo nel 2021, per esempio, fu la staffetta a illuminargli più di tutti gli occhi: «Io sono molto affezionato alla famiglia Tortu e quando nell’ultima frazione Filippo ha fatto quel balzo in avanti che gli ha permesso di vincere davanti alla Gran Bretagna è stato emozionante. Lui all’inizio non era sicuro di avercela fatta, ha tenuto le mani sulla testa e solo quando ha visto “Italia” sul quadrante ha fatto una grande salto di gioia».
Oltre a Fosbury («Quel giorni in Messico, come tutti i presenti, all’inizio pensai che fosse matto») un altro atleta che è rimasto nel cuore al manager è Carl Lewis. «Il figlio del vento, un fenomeno capace di vincere quattro ori tra velocità, staffetta e salto in lungo. Unico, come unico e innovatore per l’Italia in un’altra disciplina è stato Alberto Tomba».
La prossima edizione de “I Campionissimi” è stata fissata per sabato 21 ottobre alle Ville Ponti. Seguendo l’innovazione dello scorso anno, accanto a tanti grandi nomi dello sport internazionale a Varese arriveranno anche “star” di altri campi a partire dal ballerino Roberto Bolle, già ospite nel 2022. A dirigere la giornata sarà Marco Caronna, regista cui sarà affidata la “sfilata” di grandi nomi sul palco.
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