Cambio di gestione per l’accoglienza e il bar all’Eremo di Santa Caterina del Sasso
Da giovedì 13 luglio entrano due nuove realtà per la gestione di alcuni aspetti del bene, tra i più visitati del Lago Maggiore
Novità all’Eremo di Santa Caterina del Sasso di Leggiuno. Il bene sul Lago Maggiore, tra i più visitati della provincia, da giovedì 13 luglio avrà una nuova società che si prenderà carico dell’accoglienza e della biglietteria. Così come succederà per l’attività di ristorazione, il bar che si trova all’ingresso della via.
La prima gestione è affidata ad Archeologistics srl, realtà che opera sul territorio del Varesotto da diversi anni e che ha vinto il bando pubblicato dalla Provincia di Varese e che avrà l’incarico per 15 mesi. Prende quindi il posto della Società Patrimoniale della Provincia di Varese che fino ad oggi si era occupata di questo aspetto dell’Eremo. «Speriamo di restituire al meglio l’immagine di uno dei luoghi del nostro Lago Maggiore», commenta Elena Castiglioni di Archeologistics srl che annuncia un calendario di visite guidate e visite naturalistiche intorno all’Eremo. Il bar, invece, è stato affidato alla gestione del Bar Volmite di Saltrio tramite manifestazione di interesse.
L’attività religiosa e di accoglienza spirituale continuerà ad essere svolta dalla Comunità Francescana di Betania che vive all’Eremo dal 2019 e si occupa delle funzioni di culto. L’attività di foresteria dell’Eremo, per il quale non è stato fatto un bando apposito per motivi tecnici legati alle tempistiche, al momento resta in affidamento diretto alla Patrimoniale della Provincia di Varese.
Nell’anno 2022 l’Eremo di Santa Caterina del Sasso ha registrato 148.227 visitatori per un introito di circa 600mila euro. Si tratta di uno dei luoghi più frequentati del Lago Maggiore, capace di attirare molti visitatori stranieri. «È uno dei beni più importanti del nostro territorio e non è l’unico – spiega il Presidente della Provincia Marco Magrini -. L’ente ha diversi altri beni di proprietà e la nostra idea è quella di creare un tavolo di lavoro con tutti gli attori culturali e turistici per metterli a sistema, per fare in modo che ci sia una visione comune».
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