Doppio Spettacolo a La Thuile con il teatro di “Terra e Laghi”
Mercoledì 26 e giovedì 27 luglio il festival teatrale itinerante farà una tappa con due spettacoli in Valle d'Aosta
Sarà un doppio appuntamento quello di “Terra e Laghi” con la Valle d’Aosta. Il festival teatrale itinerante andrà in scena due volte a La Thuile: mercoledì 26 luglio alle ore 21.00 ci sarà lo spettacolo “Città Invisibili” dedicato a Italo Calvino, mentre il giorno successivo, giovedì 27 luglio alle ore 17.30 sul palcoscenico verrà rappresentato “Dudù nella preistoria”.
26 LUGLIO – LA THUILE (AO) ORE 21.00 – PALCO ALL’APERTO DEL CAPOLUOGO Teatro Family
TEATRO BLU (VA)
CITTA’ INVISIBILI
Da uno studio su “Le città invisibili” di Italo Calvino
Con Fabrizio Cadonà e Shinya Murayama Testo e regia di Silvia Priori
In caso di pioggia: Salone Arly
Marco Polo, esploratore veneziano che nel XIII secolo giunge nell’estremo oriente attraversando lo sconosciuto mondo delle terre dell’Asia arriva al cospetto di Kublai Khan, imperatore del regno dei Tartari che chiede a Marco di raccontargli del suo lungo viaggio e delle città che ha visitato. Marco Polo, inizia il suo racconto descrivendo le sensazioni che ogni città, con i suoi profumi, colori, sapori e rumori, suscitano. Un lungo viaggio, un lungo racconto attraverso un fantasioso meccanismo che gioca artificialmente con le possibili combinazioni della complessità e del disordine della realtà. Un viaggio alla ricerca della città ideale in cui godere la vita e fuggire gli affanni, una città del desiderio e del suo immediato appagamento.
Le città sono allegorie della condizione umana sempre più complessa ed elaborata in un equilibrio instabile tra una Gerusalemme perfetta, la città che ognuno di noi cerca, letteralmente utopica, cioè un non luogo, verso cui si tende senza mai afferrarla e la città del caos, la Babilonia che rappresenta la condizione di inesorabile incomunicabilità.
Ma queste città sono anche sogni, come dice Marco Polo:
“tutto l’immaginabile può essere sognato ma anche il sogno più inatteso è un rebus che nasconde un desiderio, oppure il suo rovescio, una paura. Le città come i sogni sono costruite di desideri e di paure, anche se il filo del loro discorso è segreto, le loro regole assurde, le prospettive ingannevoli, e ogni cosa ne nasconde un’altra”
La realtà perde la sua concretezza e diventa fluida e puramente mentale, si realizza nella fantasia. Le città diventano simbolo della condizione umana.
Le città descritte sono poetiche, fantasiose, avveniristiche e antiche allo stesso tempo, magiche, incantate, fuori dal tempo e dello spazio, volutamente immaginarie. Non sono semplici città. La descrizione di ognuna di esse porta anche spunti di riflessione su diversi temi: la memoria, la conservazione, l’ingegno degli uomini e la loro follia, il legame con i desideri, la morte, i segni, i nomi, il cielo, il caos che caratterizza la realtà.
Il nostro quotidiano è un disordinato insieme di incontri, persone, situazioni, problemi che non fanno che distrarci e disorientarci. Marco Polo cerca di dare un ordine a questo caotico succedersi di città e scenari diversi cercando di creare un ordine nella sua mente e con la sua fantasia.
E poi c’ è il sogno, le capacità dell’immaginario di figurarsi panorami inesistenti in cui nascondersi o in cui trovare un posto e riposare. E così ci accorgiamo che un viaggio nella città della memoria o della fantasia è valido quanto un viaggio in un luogo reale.
E in quel groviglio spaventoso che è il mondo in cui viviamo che possibilità abbiamo di viverci dentro?
“L’inferno dei viventi non è qualcosa che sarà; se ce n’è uno, è quello che è già qui, l’inferno che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e farlo durare, e dargli spazio.”
27 LUGLIO – LA THUILE (AO) ORE 17 .30 – PALCO ALL’APERTO DEL CAPOLUOGO Teatro Circo
SHINYA MURAYAMA (GIAPPONE)
DUDU’ NELLA PREISTORIA
Testo e regia di Silvia Priori
In caso di pioggia: Salone Arly
E’ la storia di un bambino che nasce e vive nella preistoria e che come ogni bambino di oggi ride, gioca, piange e si dispera e lo fa in compagnia di un pupazzo che costruisce con cio’ che trova in natura.
Lo spettacolo propone una divertente rivisitazione delle tappe evolutive dell’uomo, dal Big Bang, alla nascita della vita sulla terra, sino ad arrivare all’Uomo nella preistoria con le sue scoperte viste dalla prospettiva paradossale, fanciullesca e comica del clown.
Una bellissima storia ricca di densi significati e di valori profondi che Teatro Blu ha messo in scena utilizzando le tecniche legate alla comicità del teatro e al virtuosismo del mimo clown.
Una storia delicata che basa la sua poesia e la sua comicità su una serie di gags comiche e numeri tecnici che coinvolgeranno il pubblico.
Dudù ci accompagna in un mondo fatto di pietre e di caverne, di pesci e dinosauri, di paura e di festa, un mondo a volte crudele a volte surreale dove succede di tutto. Uno spettacolo fantasioso e ricco di comicità.
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