I 25 anni dell’Insubria festeggiati con un premio internazionale in salone Estense
Nel giorno del "compleanno", il 14 luglio, consegnato il Riemann Prize a Luigi Ambrosio. A raccontare l'università Gianni Spartà e a celebrare il momento la soprano Francesca Lombardi Mazzulli. In serata, concerto a lume di candela dell'Insubriae Chorus
14 luglio 1998 – 14 luglio 2023. Cade proprio oggi il 25esimo anniversario di Fondazione dell’Università dell’Insubria: un “compleanno” già ampiamente festeggiato con lo spettacolo di Elio a Varese il 19 maggio scorso e con la serata per la comunità accademica a Como il 23 giugno. Ma altri due eventi, nel giorno di nascita, si svolgono a Varese per rendere omaggio a quel 14 luglio del 1998 in cui l’ateneo ufficialmente nacque, gemmato da Milano e Pavia, dopo anni di lavoro sul territorio.
Il primo, il più solenne, era la cerimonia cerimonia di consegna del Riemann Prize prevista in salone Estense: la cerimonia si è aperta alle 11 con i saluti – in remoto – del rettore Angelo Tagliabue e del presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e quelli del professor Daniele Cassani della Rism School, davanti ai due assessori del comune di Varese Cristina Buzzetti e Enzo Laforgia e al questore Michele Morelli.
A seguire l’intervista al vincitore del Riemann Prize Luigi Ambrosio, presentato da Andrea Parlangeli, fisico e giornalista della rivista «Focus» è stato intervistato da Umberto Bottazzini che ha poi ricevuto un premio scultura dedicato alle forme matematiche, realizzato in esclusiva dall’artista Marcello Morandini, che l’ha consegnata di persona al premiato.
A ricordare la storia dell’Università dell’Insubria, che nella mente dei suoi fondatori è nata molto prima del 14 luglio 1998, ma nel 1973, è stato il giornalista Gianni Spartà, che ne ha potuto ricostruire i tratti, anche di chi, a quell’epoca, non c’era. A rappresentare chi ha contribuito fortemente alla sua nascita, Ferruccio Zuccaro, primo presidente dell’associazione Amici dell’Università, che per la sua attività e dedizione ricevette, nell’anno accademico 2009-2010, anche il riconoscimento della Rosa Commacina e naturalmente il professor Renzo Dionigi, promotore della nascita della nuova Università. La mattinata si è poi conclusa con un prestigioso contributo musicale, che ha visto la celebre soprano Francesca Lombardi Mazzulli con Corrado Greco al pianoforte.
UN CONCERTO A LUME DI CANDELA PER CHIUDERE LA GIORNATA
La giornata di anniversario, il 14 luglio si chiude al Collegio Cattaneo: alle 21 è previsto un concerto a lume di candela dell’Insubriae Chorus. Sul podio il maestro Andrea Gottardello affiancato da Michele Paccagnella e Gian Luca Rovelli, due dei direttori della compagine nata nel 1998 insieme all’Università da un’idea del professor Carlo Dell’Orbo, ordinario di Anatomia umana, e di Alberto Repossi. Il Coro, oggi costituito da una ventina di docenti, tecnici, amministrativi, studenti ed ex studenti e presieduto dalla professoressa Marina Protasoni, per il 14 luglio propone un repertorio eclettico, dal Medioevo a brani moderni, da Monteverdi a Enya, dalla Francia del Cinquecento agli Stati Uniti degli anni 50. E non mancherà l’inno accademico internazionale, il Gaudeamus Igitur, cantato dal Coro nel 1998 alle Ville Ponti, durante la cerimonia di istituzione dell’ateneo, e il 15 novembre 2022 nell’aula magna di via Ravasi all’inaugurazione dell’anno accademico alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, una giornata solenne e già storica che ha avviato i festeggiamenti del 25esimo.
GLI AUGURI PER I 25 ANNI DELL’INSUBRIA
Per questo speciale “compleanno” sono arrivati anche gli auguri del Vice Presidente del Consiglio regionale, il varesino Giacomo Cosentino: «Un quarto di secolo per l’Universita’ dell’Insubria: 25 anni all’insegna dell’eccellenza e del merito durante i quali l’istituzione varesina ha generato una nuova e qualificata classe dirigente, selezionando e formando le migliori risorse umane del nostro territorio – ha detto in una nota – Con una forte proiezione e visione internazionale improntata alle nuove sfide della globalizzazione e della modernità, ma senza mai perdere il suo profondo legame con il territorio varesino e comasco di cui è espressione e in cui affonda le sue radici identitarie. Al rettore, ai docenti, a tutto il personale universitario e agli studenti vanno gli auguri e le congratulazioni mie personali e dell’istituzione regionale, certo che nei prossimi anni questa università saprà crescere ulteriormente sia in termini quantitativi che qualitativi, confermandosi ai vertici del panorama universitario lombardo».
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