Il bosco ogni estate si trasforma per la Festa degli alpini di Capolago
Quella di Capolago è una delle feste degli alpini più antiche della provincia. Per dieci giorni, dal 14 al 23 luglio, proporrà specialità e "Rancio Alpino" sia a pranzo che la sera
Green per natura, sin dalle primissime edizioni di fine anni ’60, la Festa degli Alpini di Capolago torna anche per questa estate 2023 trasformando l’area di bosco a ridosso della provinciale del Lago in uno spazio di festa, animato da oltre cento volontari di almeno tre diverse generazioni: nonni adulti e giovanissimi.
Con una novità introdotta quest’anno su esplicita richiesta dai volontari più giovani: la birra alla spina, con spillatori già montati sul bancone, al posto d’onore, in attesa dell’inaugurazione della festa, venerdì 14 luglio alle ore 18. Per dieci giorni, dal 14 al 23 luglio, la Festa degli alpini di Capolago proporrà specialità e “Rancio Alpino”, sia a pranzo che la sera, per cena, all’ombra degli alberi (LEGGI IL PROGRAMMA).
«C’è chi ci aiuta solo a montare le strutture, chi è sempre presente e chi dà la disponibilità solo per un paio di sere, ciascuno in base ai propri impegni, ma quel che conta è lo spirito, la voglia di stare insieme e fare del bene – spiega Bruno Pasquot che coordina i volontari della Festa degli Alpini di Capolago – Alla fine mi aspetto quest’anno circa 140 volontari di tutte le età, ex alpini, ma anche figli, nipoti o amici di alpini e famiglie al completo».
Una decina le associazioni tra cui sarà devoluto il ricavato della Festa: oltre agli Alpini e alla Banda musicale di Capolago anche, come sempre, il Millepiedi e la mensa gestita dalle suore di via Bernardino Luino a Varese. E poi Aspi, Associazione donatori del tempo Varese, Lisdha news, Vharese, cooperativa sociale Abad e comunità Il sorriso.
«Dei circa 80 tavoli montati, 54 sono i tavoli originali, lunghi 4 metri ciascuno e con relative panche, creati nel tempo dagli alpini “recuperando i grandi cassoni di legno con cui arrivavano dal Brasile le piante per la vicina floricoltura», ricorda Pasquot.
«Il rispetto e l’attenzione per l’ambiente, nel riuso come nella manutenzione del verde, è parte integrante della cultura degli Alpini e nel Dna di questa festa, che da oltre mezzo secolo viene montata e smontata, nel pieno rispetto del bosco e di tutta l’area a prato che utilizziamo, di proprietà privata in parte di un nostro socio e in parte dei figli di un ex alpino».
Quella di Capolago è una delle feste degli alpini più antiche della provincia: «All’inizio anche la Festa degli Alpini del Campo dei fiori usava i nostri tavoli», ricorda ancora Pasquot che, nonostante si sia trasferito, continua ad essere iscritto al Gruppo Alpini Capolago assieme ad altri 75 alpini, cui si aggiungono “35 amici di alpini”.
Conto alla rovescia per l’inizio della storica Festa degli Alpini di Capolago 2023
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