“Il patto di Malnate per lo Statuto dei lavoratori frontalieri”

Un incontro per parlare del nuovo accordo tra Italia e Svizzera. Protagonisti i parlamentari Alfieri, Borghi e Candiani, il consigliere regionale Zocchi, i sindaci Bellifemine e Mastromarino, i sindacalisti Augurusa e Ciccarelli

Generico 10 Jul 2023

Una serata speciale a Malnate con un tavolo di relatori di primo ordine per parlare del nuovo accordo tra Italia e Svizzera per il lavoro transfrontaliero. Con Irene Bellifemine, Sindaco di Malnate, a far gli onori di casa nella sala del Consiglio comunale, hanno partecipato il Senatore Alessandro Alfieri, relatore del disegno di Legge sul nuovo accordo fiscale, il Senatore Enrico Borghi, l’Onorevole Stefano Candiani, il Consigliere regionale Luigi Zocchi, Massimo Mastromarino, Presidente Associazioni Comuni Italiani di Frontiera e due sindacalisti: Giuseppe Augurusa, Responsabile Nazionale Cgil Frontalieri e Francesco Ciccarelli, OCST.

Un incontro con tre diversi aspetti al centro. La descrizione anche tecnica dell’accordo fiscale, il metodo utilizzato per arrivare al risultato, le ricadute sui territori. Ognuno dei relatori ha avuto un ruolo importante per la serata, ma soprattutto nel lavoro svolto fin qui. Per quanti interessati al tema consigliamo di guardare tutto il video registrato da Enzo Michieletto di Malnate.org e che trovate qui sotto.

Alfieri, Candiani e Borghi hanno spiegato nei dettagli i contenuti del nuovo trattato che arriva dopo quasi 50 anni dall’ultimo accordo, ma soprattutto dopo un periodo di profonde turbolenze politiche nelle relazioni tra Italia e Svizzera. Anche per questo è stata espressa grande soddisfazione da parte di tutti e Borghi è anche andato oltre affermando che l’incontro e il lavoro fatto può essere raccontato come “il patto di Malnate per il telelavoro e lo statuto dei frontalieri”.

La sala piena di pubblico con diversi amministratori insieme al Consigliere regionale Licata ha seguito con grande attenzione tutto l’incontro. “Un tema che per molti può sembrare lontano coinvolge 35mila lavoratori, famiglie, comuni con risvolti economici sociali di primo ordine. La Svizzera oggi è il più grande e importante datore di lavoro della provincia di Varese” ha affermato il nostro direttore Marco Giovannelli chiamato a fare il moderatore.

Soddisfazione anche da parte sindacale per l’accordo raggiunto e per la possibilità ora di guardare avanti come affermato da Giuseppe Augurusa della Cgil. “Un lavoro straordinario con un tavolo non usuale che ha portato al miglior risultato possibile per i lavoratori frontalieri e che, grazie al rapporto con la Svizzera, apre una opportunità per tutti i 120mila italiani che operano in nove stati diversi”.

I tre parlamentari hanno dimostrato quanto conti fare sistema per il territorio. Tre diverse forze politiche che hanno cooperato con una difficoltà che a volte sembrava insormontabile: far comprendere a tanti cosa sia il lavoro frontaliero visto che già a Milano sembra un fenomeno molto distante.

Il Consigliere Luigi Zocchi ha sottolineato la grande attenzione invece che la Regione sta prestando al tema pur non avendo alcun potere legislativo in materia. Per i due sindaci di Malnate e Lavena Ponte Tresa si apre invece una nuova fase che potrà avere effetti virtuosi anche per quanti sceglieranno di continuare a lavorare in Italia grazie a due meccanismi che l’accordo prevede con i classici ristorni, ma anche con l’assegno per i territori di frontiera che negli anni accrescerà uno specifico fondo da poter esser usato dagli amministratori locali.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Luglio 2023
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