Il potere di una carezza: la pet therapy di Ciac arriva all’Hospice di Varese
I cani come compagni di attività di malati terminali: una scelta in collaborazione con l'associazione "Sulle Ali" che è apprezzata anche dai parenti. CIAC opera anche con ragazzi autistici e nelle RSA
Nell’hospice di Varese, ogni martedì, entrano i cani di Ciac – il centro istruzione amici del cane, affiliato Uisp – per portare serenità ai malati terminali. Questo dal mese di giugno, quando il reparto dedicato al sollievo e alle cure palliative dell’Ospedale del Circolo, in cui opera l’associazione “Sulle Ali” che finanzia il progetto, ha deciso di attivare una collaborazione con l’equipe dedicata alla pet therapy di Ciac.
«I degenti ricevono piacere nel tocco dell’animale – spiega Sabrina Brusa, presidente di Ciac – I cani sembrano capire la delicatezza del momento e con gli ospiti dell’hospice sono ancora più disponibili e affabili. Attendono i tempi dei malati e acconsentono alle loro richieste. Anche per i parenti vedere un cane gioioso e scodinzolante rappresenta un modo per alleviare la sofferenza».
Nell’hospice, la pet therapy è finalizzata ad attività di accudimento: obiettivo è dare ai degenti la piacevolezza dell’interazione con l’animale.
«Finalmente ci sono tanti studi scientifici che hanno appurato i benefici, anche a livello fisiologico, del contatto con un animale – spiega Brusa – Ad esempio, il rilascio di endorfine e ossitocine; la frequenza cardiaca, la pressione arteriosa e il cortisolo scendono, riducendo la possibilità di sviluppare malattie cardiocircolatorie. L’animale, inoltre, non giudica, non ha filtri e schermi, cosa che facilita la comunicazione e il rapporto con i soggetti fragili».
Il progetto all’hospice durerà un anno e si somma alle tante attività che sta portando avanti il gruppo di Ciac dedicato alla pet therapy. Ad esempio, da settembre a giugno, nel campo di Daverio e in quello di Azzate, Ciac ha seguito settimanalmente bambini e ragazzini con lo spettro autistico, che sono stati indirizzati alla pet therapy da un neuropsichiatra o altri specialisti. «I cani hanno permesso di lavorare su empatia e collaborazione – spiega Sabrina – i ragazzini hanno imparato a non aver paura del loro abbaio o delle interazioni con gli animali e con le altre persone».
Parallelamente, Ciac svolge interventi assistiti nelle Rsa di villa Puricelli a Bodio e di villa Fiammetta a Ispra, dove vengono compilati dei report per monitorare l’andamento dell’attività e i risultati raggiunti. Vengono condotti anche incontri di zooantropologia didattica all’interno di scuole dell’infanzia e primarie.
Ad occuparsi di pet therapy all’interno di Ciac è un’equipe multidisciplinare diretta dalla psicologa Costanza Silbernagl. Referente di intervento è Sabrina Brusa. Il gruppo di operatori è formato dai conduttori Elena Frattini, Rita Corno, Claudia Casarini; Barbara Polacchini è responsabile di attività. I cani di Ciac coinvolti nel progetto sono Polly, Maverick, Gimi, Thor, Titti, Tobia, Milù e Chloe. Sono tutti certificati per la pet therapy e sono di grande e piccola taglia: questi ultimi consentono di fare attività di grembo per sviluppare maternage e accudimento.
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