“Il Varese ha l’obbligo di fare domanda per la Serie D”

Martedì è arrivata la “mazzata” da parte del Collegio di Garanzia del Coni che ha riportato il Città di Varese in Eccellenza (leggi qui). Un problema non solo legato alla categoria, ma che ha tante altre sfaccettature non di poco conto, come ad esempio la Juniores, i giovani tesserati e un mercato che ancora non potrà prendere piede finché la società biancorossa non troverà una collocazione precisa.

Già, perché dire che il club ha mal digerito la sentenza del Coni sarebbe addirittura riduttivo e così, dopo i primi comunicati nel quale palesava “sorpresa” e poi “confermava l’impegno qualsiasi fosse la categoria”, la dirigenza biancorossa ha voluto metterci la faccia, convocando una conferenza in sede per spiegare quali saranno le prossime mosse.

Al tavolo della sede adiacente allo stadio “Franco Ossola” prende la parola Antonio Rosati, a nome anche del presidente Paolo Girardi: «L’oggetto della convocazione è l’inaspettata sentenza del Coni, che non ci aspettavamo. Continuiamo a ritenere la decisione della Figc quella giusta perché se ci sono dei regolamenti bisognerebbe rispettarli. Aspettiamo le motivazioni con grande curiosità, anche per capire quali siano state le motivazioni per ribaltare la sentenza, e poi valuteremo come agire. A livello sportivo non possiamo però perdere tempo: siamo già in ritardo, abbiamo fatto una programmazione sulla Serie D che andrà corretta in caso di Eccellenza. Possiamo però dire che facciamo la domanda di iscrizione per i “non aventi diritto” per l’ammissione alla Serie D, che di fatto è simile all’iscrizione regolare che stavamo preparando come costi e che fungerà da cappello come iscrizione per l’Eccellenza».

«Sono stati prorogati per tutti i termini per le iscrizioni – prosegue Rosati – e vedremo cosa accadrà e se si libereranno posti, in base anche ai punteggi della graduatoria. Ieri sera abbiamo fatto una riunione allargata con il team della prima squadra e della società per tutte le valutazioni consequenziali. Sono molto soddisfatto perché in questo nuovo corso si sta creando un’alchimia, almeno fuori dal campo, che vedo somigliare molto a quella nel mio primo ciclo al Varese. Abbiamo parlato fino a mezzanotte e ho avuto buone conferme sul lavoro che stiamo portando avanti. Se fosse Eccellenza, ci sarà più spazio per i giovani perché comunque stiamo lavorando molto bene sul settore giovanile e non vogliamo disperdere ciò che è stato fatto. La Juniores non sarà più Nazionale ma i giovani verranno proiettati in prima squadra. Il che non vuole dire che sarà una formazione di soli giovani, anche perché il Varese nel caso deve fare un campionato importante».

«Questo progetto ha delle basi un po’ diverse rispetto al passato – analizza Rosati -, più fondato sui giovani. Siamo sicuri che questo, assieme al lavoro sulle strutture, darà benefici a lungo termine. Tutti vorremmo vincere subito, ma visti gli investimenti che stiamo facendo, un anno in più o in meno non sposta le nostre convinzioni. Cercheremo di fare la Serie D, ma in caso di Eccellenza non sarà una tragedia. Ci sono dei rischi nel cercare il ripescaggio ma non possiamo permetterci di non provare a restare nella categoria superiore. Il Varese ha l’obbligo di fare domanda per provare a mantenere la Serie D. Nel caso lavoreremo il doppio per recuperare il tempo perso. La via giudiziaria non si sposa con i tempi per comporre la squadra».

«Stiamo facendo i conti per capire quanti punti avremmo per la graduatoria dei ripescaggi – conferma il patron biancorosso -. Quelli usciti sono inesatti ma non è semplicissimo risalire ai vari punteggi. Ovviamente però dipenderà dagli altri: noi siamo convinti di fare la domanda, bisognerà valutare se tutte le società lo faranno. Il 14 luglio si chiuderanno le liste, solo lì si saprà chi avrà la possibilità vera. Siamo già pronti per questa iscrizione, che è la medesima per la Serie D e per noi cambia poco. Nelle prossime ore magari avremo anche un’idea più precisa, ma al momento possiamo solo pensare a noi. Lunedì 17 luglio ipotizzo possa essere la data del verdetto».

«Una delle decisioni prese ieri sera – conclude Rosati – è stata quella di andare in ritiro il 24 luglio, anche in caso di Eccellenza. Siamo tutti consapevoli di lavorare di più, il direttore ha un lavoro più gravoso perché aveva composto la rosa al 70 percento e quindi stiamo riguardando il lavoro fatto finora. Ci sono atleti che pur di stare a Varese accettano anche categorie diverse, altri invece hanno dialoghi con altri club ma aspettano noi. Le nuove regolamentazioni Noif complicano ulteriormente tutti i ragionamenti sui tesserati».