Le opposizioni di Gallarate aderiscono e supportano la petizione contro l’ospedale unico

Le minoranze di centrosinistra e civiche di Gallarate hanno deciso di aderire e sostenere la petizione lanciata dalla civica Obiettivo Comune Gallarate: Partito Democratico, Lista Silvestrini e Città è Vita lo hanno annunciato oggi, dopo una valutazione della petizione lanciata sabato scorso.

«Aderiamo alla petizione dopo un’attenta lettura del testo, che ci sembra andare nella giusta direzione: la salvaguardia sul territorio dei servizi e realizzazione di un ospedale nuovo, non di un ospedale unico» sintetizza Giovanni Pignataro, capogruppo del Pd. «Ci pare una prospettiva corretta quella della petizione: mantenere le strutture sul territorio e insieme sostenere nuovi servizi d’eccellenza». In questo senso un ospedale nuovo, a fianco delle strutture esistenti.

«Parlare di ospedale unico porta un po’ sfiga» dice provocatoriamente Pignataro. Una prospettiva che «si identifica con l’area di Beata Giuliana che non funziona e soprattutto coincide oggi con una riduzione dei servizi».

Il Pd si mobilita anche con le sue strutture territoriali, anche nei Comuni contermini. «Raccoglieremo le firme, per esempio, alla festa del Borgorino a Cassano Magnago». «Noi del partito Democratico Gallarate – aggiunge in una nota il segretario Pd Davide Ferrari – ci auguriamo che questa raccolta firme abbia un ampio riscontro e riscuota successo non solo a Gallarate ma in tutti i Comuni coinvolti dalla disastrosa gestione della ASST Valle Olona. Al di là dei significati che abbiamo visto attribuire a questa iniziativa, penso che chi viene a firmare abbia a cuore la sanità pubblica e la qualità dei servizi sanitari offerti a qualsiasi livello sul nostro territorio.

I punti di raccolta in città e nei Comuni vicini, con tanti esercizi commerciali coinvolti. E non solo: «Un nuovo punto di raccolta sarà al Melo da lunedì al venerdì, da lunedì prossimo» dice Michele Bisaccia, della Lista Silvestrini.

«Lo strumento della petizione ci pare adatto per la possibilità di dare voce all’istanza proveniente dal territorio, finora inascoltata se non addirittura denigrata e irrisa» aggiunge Cesare Coppe, di Città è Vita.

La prospettiva dell’ospedale unico, convengono tutti, non è la risposta, a differenza di quanto sostiene a spada tratta la Regione: : «L’ospedale “taumaturgico”, quello che fa miracoli, è destinato a fallire in assenza di una vera sanità territoriale» aggiunge Carmelo Lauricella.«È una follia pensare a un ospedale unico che sia come l’araba fenice che sorga tra anni dalle ceneri degli ospedali di Busto e Gallarate sacrificati nell’attesa» dice ancora Bisaccia.

Se le civiche hanno una prospettiva locale (senza essere localistica, nel senso che la preoccupazione non è solo per Gallarate, ma per l’intero sistema sanitario del Basso Varesotto), diversamente il Pd ha un approccio che passa anche dai livelli superiori, come nel caso della mozione portata da Samuele Astuti in consiglio regionale (dove è stata bocciata).

Il prossimo passaggio lo spiega Silvestrini: «Il Partito Democratico ha presentato una richiesta di audizione in Commissione Sanità, per sentire la voce delle associazioni e degli Ordini che rappresentano il personale sanitario».

Livelli diversi e strumenti diversi, per «dare continuità» alla mobilitazione: «L’8 giugno è solo l’inizio di un percorso, anche di una presa di coscienza del bisogno» conclude Anna Zambon.