Meno ospiti, lavoro e accessi “selezionati“ ai bus: ecco le soluzioni per Cassano Valcuvia

La sindaca Serena Barea parla di un clima in paese meno teso rispetto a qualche settimana fa. “Stiamo lavorando su più fronti”

Generico 17 Jul 2023

Primo: trasporti su navetta garantiti dalla struttura (la cooperativa), e conseguente accesso ai bus di linea solo a ragazzi che garantiscono rispetto delle regole, prima fra tutte quella di pagare il biglietto e non offendere – o aggredire – autisti, controllori o altri viaggiatori.

Secondo: attivare assicurazioni che permettano ai Comuni di far lavorare i giovani ospiti della comunità a progetti di pubblica utilità. Terzo: arrivare alla diminuzione delle persone minori presenti nell’ex convento carmelitano ora gestito dalla Cooperativa San Martino di Como. «L’obiettivo è arrivare a 30 minori», spiega Serena Barea, sindaca di Cassano Valcuvia (nella foto) in prima linea per la “tegola“ cadutale sulla testa e legata ad una situazione che somiglia ad un limbo, sospesa come il fuoco sotto la cenere (fuoco che ogni tanto si ravviva, come successo lunedì scorso).

Le imagini di cinghiate e bastonate nella grande rissa di piazza di qualche settimana fa a Cassano Valcuvia del resto hanno fatto il giro del web, dei social, ben visibili nei programmi di infotainment in prima serata e il “caso Cassano“ è diventato una realtà, tanto da venir affrontato sui tavoli dell’ordine e della sicurezza provinciale.

Dunque a che punto siamo? «Ci eravamo lasciati nell’incontro col prefetto Rosario Pasquariello proprio con l’intento di puntare su attività lavorative specifiche, e mirate, per consentire anche una sorta di integrazione per questi ragazzi», spiega la sindaca.

«E stiamo lavorando a questo. Una settimana dopo quella riunione assieme ai sindaci della valle abbiamo cominciato a studiare soluzioni partendo proprio da una questione tecnica ma molto importante: studiare la possibilità di assicurare i Comuni per far lavorare i ragazzi».

Poi l’amministratrice pubblica sottolinea altre due questioni fondamentali. Il bailamme in paese è nato per l’ennesimo comportamento da gradassi di alcuni giovani che volevano salire a bordo del pullman senza biglietto. «Su questo la cooperativa si è impegnata a dedicare un servizio navetta ad hoc per il trasporto dei ragazzi, e di far viaggiare sui mezzi pubblici solo i soggetti che garantiscano il rispetto delle regole», spiega Barea, che affronta anche la questione “numerica“. In molti hanno sottolineato che 60 persone in più in un paese da 600 residenti, avulse dal contesto socio culturale, avrebbe potuto causare tensioni.

«L’obiettivo è dunque quello di arrivare al massimo a 30 ospiti, contro i circa 40 presenti nella struttura ad oggi (e i quasi 50 quando avvenne il principio di rissa per strada nda). Questo risultato verrà raggiunto verso la fine di agosto, primi di settembre, quando alcuni minori verranno spostati altrove, assieme ad altri, che raggiungeranno la maggiore età».

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Pubblicato il 19 Luglio 2023
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