Muore a 94 anni l’autore di fama mondiale Milan Kundera

Milan Kundera, scrittore di origine ceca e residente in Francia dal 1975, è morto all’età di 94 anni. Kundera era uno degli autori viventi più importanti e premiati in Europa.

Kundera è nato il 1 aprile 1929 a Brno, Cecoslovacchia- ora Repubblica Ceca. Ha scritto romanzi come “L’insostenibile leggerezza dell’essere” e “L’immortalità” che gli hanno procurato fama internazionale.

E’ stato capace di imprimere su un foglio di carta i frammenti di pensiero che attraversano la mente umana, condividendo il suo sguardo ricco di curiosità sul mondo: una immersione nell’astrattezza dell’esistere che ha saputo lasciare il segno nei suoi lettori. Al contempo, con cruda verità, ha narrato quelle vicende storiche che pochi decenni fa hanno destabilizzato il centro Europa.

Con la scomparsa di Milan Kundera, il popolo dei lettori perde l’autore di romanzi appassionati e appassionanti, ma anche di un cinico osservatore delle contraddizioni umane, fra ideali e vizi inconfessabili.

Una determinazione a mostrare la realtà che gli ha causato problemi politici: dalla descrizione della Primavera di Praga ne “L’insostenibile leggerezza dell’essere” ai contenuti de “Il libro del riso e dell’oblio”, per cui gli fu tolta la cittadinanza cecoslovacca. Trovò lungo la sua strada quella francese e lui ringraziò la nazione adottiva con la scelta di iniziare a scrivere in francese.

Il suo impegno politico e le sue idee non gli hanno fatto risparmiare critiche e problemi con il Partito Comunista, ma Kundera ha scelto di restare sempre fedele a se stesso, con la volontà di narrare la sua realtà. Una realtà arricchita da personaggi intensi di anima, sporcati dalla voglia di vivere.

Il medico del centro di fecondazione assistita che metteva il suo sperma negli ovuli, così da popolare il mondo di migliaia di figli sconosciuti, al politico che viveva del suono della sua voce, fino all’anziano persecutore dei cani randagi, senza tralasciare il professore che partecipa a manifestazioni e mobilitazioni politiche per compiacere il fantasma della donna amata, fino alla cameriera, che sceglie di seguire un uomo perché influenzata dal romanzo che stava leggendo mentre lo ha incontrato.

“Soltanto il caso può apparirci come un messaggio. Ciò che avviene per necessità, ciò che è atteso, che si ripete ogni giorno, tutto ciò è muto. Soltanto il caso ci parla” ha scritto e, proprio seguendo questa legge divina, ad ogni dettaglio Milan Kundera ha regalato un significato, senza addurre verdetti, ma narrando il mondo nascosto in ciascun particolare, in ciascuno di noi.

Dalla finestra della sua casa, il Thomas de “L’insostenibile leggerezza dell’essere” guardava assorto il mondo passare per il centro di Praga: ci piace immaginare Kundera affacciato alla finestra del cielo, impegnato a riflettere sulle contraddizioni e le passioni del mondo.