Parcheggia a bordo della statale e si trova l’auto devastata a Besano

Il pesante vandalismo subito da una donna che ha denunciato i danneggiamenti per i quali è in corso un processo. Ma c’è un testimone oculare dell’accaduto

via como varese

La visita di cortesia dalla parente per un caffè. Roba di poco tempo. Poi la telefonata: «Mamma, ma hai visto cos’è successo alla tua macchina?». Da qui la scoperta del vandalismo pesante, di quella che a tutti gli effetti sembra una “punizione“, maturata in una mente che prima l’ha pensata, e poi l’ha fatta grossa, e che ha portato la donna a sporgere denuncia ai carabinieri di Porto Ceresio i quali hanno trasmesso la comunicazione di reato alla Procura trasformando quella innocente visita di cortesia in un processo per danneggiamenti.

Siamo a inizio aprile del 2021. Una signora decide, nel pomeriggio, di far visita alla sorella che abita in una casa non distante dalla strada statale 344 a Besano. Accende la sua auto, una Clio, e la pareggia ad una cinquantina di metri dalla sua destinazione.

«Ho parcheggiato senza farci caso, non mi sembrava di essere in sosta vietata ne tantomeno in un luogo destinato al passaggio: lì non c’è nessuna strada sterrata, non ho notato alcun imbocco di passaggi destinati a veicoli», ha spiegato la parte offesa sentita di fronte al giudice. Ma dopo circa un’ora, un’ora e mezza, ecco la doccia gelata: «Ho ricevuto una telefonata da mia figlia che, passando di fronte alla mia auto, mi ha segnalato che qualcosa non andava».

Parte il sopralluogo, col cuore in gola per qualcosa che suona più di un presagio, dal momento che la ragazza ci vede bene. Ecco la sorpresa: una lunga, profonda “strisciata“ contro la fiancata sinistra, gli specchietti retrovisori rotti, divelti. Ammaccature da pugni sulla carrozzeria nella parte posteriore del veicolo, i tergicristalli spezzati, l’antenna della radio rotta. Calcolatrice alla mano, danni per migliaia di euro. La proprietaria del veicolo cerca informazioni e da quanto si apprende riesce a recuperare un testimone oculare del fatto che viene poi sentito dai carabinieri, quindi mette nero su bianco quanto ha visto. Proprio lo stesso testimone che verrà sentito nella prossima udienza prevista per marzo 2024.

La donna non ha ritirato la querela sporta a suo tempo, sebbene manchi all’apertura del processo la costituzione di parte civile: per i danni occorre un eventuale rito separato per la quantificazione dei danni subiti.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Luglio 2023
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