Parte dal centro di Gallarate la raccolta firme contro l’ospedale unico
E per il mantenimento dei servizi dell’ospedale cittadino. L’ha lanciata la lista civica Obiettivo Comune Gallarate, con una rete di esercenti e altri sostenitori
Una trentina di moduli distribuiti in un’ora, una quindicina di negozi già pronti a fare da punto di raccolta firme: è partita così sabato mattina la petizione per l’ospedale di Gallarate e contro l’ospedale unico. L’ha lanciata la lista civica Obiettivo Comune Gallarate.
«Noi abbiamo studiato questa iniziativa, ma non è di parte: l’ospedale non è di destra o di sinistra, l’impegno deve essere di tutti noi» ha detto Massimo Gnocchi, consigliere comunale e animatore della civica OCG. Lo strumento è quello della petizione regionale, che non prevede un numero minimo di firme, ma come già anticipato nei giorni scorsi l’obiettivo è raccogliere almeno 5mila firme. Almeno 5mila, anche se non si nasconde l’ambizione di andare oltre: «Ci diamo un termine verso la fine di settembre».
Si potrà aderire da cittadini di Gallarate o anche nei Comuni circostanti. E – sottolinea Gnocchi – ognuno può farsi “ambasciatore” della raccolta, recuperando un modulo e facendo firmare (il trattamento dei dati di privacy rimane in capo a OCG). L’iniziativa è stata presentata in una conferenza stampa alla pasticceria Bianchi 1934 di Corso Italia, il primo esercizio pubblico che si è messo a disposizione come punto di riferimento per la raccolta firme. Già il momento di “lancio” si è mostrato efficace nell’aggregare persone che si sono messe a disposizione in modo attivo.
Ma cosa chiede la petizione? “Sì all’ospedale di Gallarate, No all’ospedale unico, Sì all’ospedale nuovo di eccellenza”, dice lo slogan in fondo ai moduli.
«Se Regione vuole una struttura di eccellenza benissimo, ma l’ospedale di Gallarate deve rimanere» ha detto Gnocchi alle persone intervenute. «La previsione di un nuovo ospedale aggiuntivo era nel piano d’area di Malpensa del 1997, che prevedeva una crescita degli abitanti dell’area che si è poi realizzata. Oggi invece rischiamo di avere un solo ospedale e con 90 posti letto in meno dei due che sostituirebbe».
Gnocchi non nasconde la difficoltà di ottenere un cambio di rotta, ma solletica la partecipazione: «Non facciamoci illusioni, nulla vieta che non prendano in considerazione neppure diecimila firme. Ma io, che non faccio il politico di professione e ho un lavoro: i politici sono sempre sensibili al consenso. E dico: sorprendiamo i politici».
Tra i primi esercenti a chiedere i moduli, un po’ inaspettatamente, c’è stato anche Gianni Sparacia, volto “storico” di Forza Italia a Gallarate. OCG conta sui suoi “militanti”, sull’adesione degli esercenti a Gallarate e nei dintorni ma anche sulla gente comune: «Voi dovete essere ambasciatori di questa raccolta».
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