Rasizza: “Salario minimo non applicabile a badanti, favorire decontribuzione fiscale per famiglie”
L'Ad di Family Care spiega: "Auspichiamo che si possa andare incontro alle famiglie per affrontare le spese, rendere totalmente detraibili i costi sostenuti per l'assunzione della badante"
Sulla scia delle dichiarazioni relative al salario minimo rilasciate dall’ex presidente Inps Tito Boeri, secondo cui l’introduzione del salario minimo a 9 euro lordi l’ora anche per le badanti potrebbe favorire il “nero”, interviene Rosario Rasizza, Amministratore Delegato di Family Care, Agenzia per il Lavoro controllata da Openjobmetis e autorizzata dal Ministero del Lavoro per offrire servizi di ricerca, selezione e somministrazione di assistenti familiari, più comunemente denominati badanti: «Partiamo dalla decontribuzione fiscale: quello che auspichiamo – afferma Rasizza – è che si possa andare incontro alle famiglie per affrontare le spese, rendere totalmente detraibili i costi sostenuti per l’assunzione della badante e combattere così, collateralmente, anche il lavoro sommerso».
Rasizza concorda sull’eventuale possibilità che il tema del salario minimo applicato al mondo dell’assistenza familiare venga affrontato come comparto a sé perché per le badanti conviventi è previsto anche vitto e alloggio, quindi diventa difficile applicare la regola dei 9 euro lordi/ora.
Infine, l’Ad di Family Care ribadisce la preferibilità della domiciliarità nei confronti della permanenza in strutture come le Rsa: «Una famiglia dovrebbe poter essere messa nelle condizioni di scegliere la domiciliarità perché offre una prospettiva di un invecchiamento più sereno nella propria abitazione, là dove ciascuno di noi conserva i ricordi di una vita, una prospettiva suggerita come auspicabile anche da Monsignor Vincenzo Paglia, Presidente dell’Accademia Pontificia per la Vita», conclude Rasizza.
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vorrei sommessamente precisare che il CCNL di riferimento già prevede euro 9,16 orari per le assistenti domiciliari ( badanti). cordiali saluti, flavio nossa