Samarate, tre oratori per una comunità

«Questo è il primo anno senza formalità legate alle norme Covid», spiega subito don Nicola Ippolito, parroco di Samarate.
La pandemia è stata una fase complicata anche per gli oratori feriali, un momento spensierato, di grande socialità, che ha dovuto però fare i conti con un po’ di rigidità. Il Covid sembra lontano, ma in realtà ancora solo l’anno scorso ci si faceva i conti.

A Samarate l’oratorio feriale è su tre parrocchie, che oggi fanno tutte parte di un’unica Unità Pastorale, retta da don Nicola e dal responsabile della pastorale giovanile don Luca Rognoni: «L’oratorio feriale si tiene a Samarate, a Verghera e a San Macario» racconta don Nicola. Nel periodo Covid le norme hanno imposto di riorganizzare i tre poli perché ognuno si occupava di un segmento di età. Un passaggio che ha amalgamato di più le tre parti di cui le parti di cui era composto il paese, che in passato vivevano molto di campanilismo che va – se non scomparendo – almeno annacquandosi. «Adesso ci sono ragazzi di Samarate che vanno anche a Verghera o San Macario».

Dietro la casa parrocchiale, con il suo bel cortile, si apre subito il triplo campo dell’oratorio di Samarate: ragazzini si inseguono dietro al pallone, in quella che è l’ultima settimana di oratorio feriale: nel frattempo è già in corso “il campeggio” estivo in montagna.

«Complessivamente facciamo cinque settimane, più una poi ancora a settembre. Le modalità attingono a un modello comune della diocesi» continua il parroco. «Rispetto all’anno scorso c’è stato un aumento iscrizioni, prima c’erano ancora norme Covid. Direi che siamo tornati ai livelli pre-Covid, perché c’è stato un aumento ma la mia sensazione è che nel complesso i bambini siano meno, per il calo demografico».

Come in tutti gli oratori, oltre al gioco liberi e a quello organizzato molto sentiti sono i momenti delle gite, cominciando con quella di apertura a Colle Don Bosco, per connettersi al racconto della figura di don Bosco e delle origini dell’idea di oratorio, il tema 2023 proposto dalla FOM, la Federazione Oratori Milanesi. E poi i mitici parchi acquatici, comunque accessibili a tutti (mentre all’opposto qui si è rinunciato a parchi come Gardaland per evitare una forma di ingiustizia verso i bambini con meno disponibilità economica).

Seicento circa le presenze giornaliere, «più una settantina di animatori e due seminaristi». A questo si aggiungono poi gli educatori, una presenza in parte legata al sostegno del Comune a quella che resta la principale agenzia educativa durante l’estate: in oratorio sono stati inseriti diciotto educatori per l’accompagnamento di minori con disabilità, per garantire l’accesso a tutti» dice l’assessore al sociale Nicoletta Alampi. È una attenzione al singolo che si pone anche in continuità con l’affiancamento durante l’anno (vale a dire: molti educatori sono gli stessi che seguono il singolo ragazzo durante l’anno scolastico.

Agli educatori per minori con forme di disabilità si aggiungono poi tre educatori della cooperativa Elaborando, «che sono i coordinatori dei tre oratori» conclude don Nicola.

Dopo un mese di oratorio feriale, intanto don Luca è partito per le vacanze in montagna con i diversi gruppi.
“Il campeggio”, si dice qui: «Con le tende a 1800 metri in Valsavaranche. Facciamo tre turni». Dopo i più piccoli è toccato a quelli delle medie e «oggi salgono gli adolescenti a dare il cambio».
Si va in vacanza,  poi ci si rivede a settembre per l’ultimo periodo.