Cassa integrazione in calo in Lombardia anche nelle costruzioni (-41%) nonostante il blocco Superbonus
Cresce invece nelle province di Varese, Lecco, Sondrio, Cremona e Mantova

Dopo la leggera ripresa della richiesta di cig nel quarto trimestre del 2022, anche a seguito dell’impennata inflazionistica generata dall’aumento dei prezzi dell’energia, la tendenza è tornata in calo nei primi due trimestri di quest’anno, riprendendo il trend dei due anni precedenti. A livello nazionale la richiesta di cig è già scesa sotto il livello del terzo trimestre del 2022, il livello più basso a partire dal 2020.
Nell’area del nord Italia e in Lombardia ci si è solo avvicinati. In particolare in Lombardia la richiesta di cig scende in sei mesi del 18%, attestandosi a 18.866.387 ore. Rispetto al trimestre precedente il calo riguarda tutte le gestioni, ma in particolare quelle della cig in deroga e del FIS, che si riducono ormai a quote residuali. Flette invece di poco la cig straordinaria, per l’incremento del comparto crisi/riorganizzazione, accanto al calo dei contratti di solidarietà.
Rispetto allo stesso trimestre del 2022 la flessione della richiesta di cig è del 33% nel complesso, ma sopra al 95% nelle gestioni della cig in deroga e del FIS, mentre si pone in controtendenza la cig ordinaria, con un leggero incremento del 7%. Nei territori la cig diminuisce in tutta la fascia prealpina sul trimestre precedente, mentre aumenta in provincia di Sondrio e in tutte le province padane al sud della regione, in particolare a Cremona e Mantova, con picchi di quasi il 600% nel primo caso e superiori al 100% nel secondo. In questi due casi, ma soprattutto a Cremona, ha una forte incidenza la richiesta di cigs nei settori metalmeccanico, alimentare, tessile e specialmente delle attività connesse all’agricoltura. Rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente la richiesta di cig risulta in crescita, oltre che a Cremona e Mantova, anche a Lecco, Sondrio e Varese. Tra i settori la cig è in calo rispetto al trimestre precedente nel metalmeccanico, nel chimico, nel tessile, nelle costruzioni, nel commercio e nel credito.
Va segnalata la flessione nel settore edile, del 41% rispetto al trimestre precedente e del 39% rispetto allo stesso trimestre del 2022, nonostante le recenti voci allarmistiche sullo stato del comparto dopo il blocco del superbonus. La richiesta di cig è invece in crescita nel settore grafico-editoriale, in quello dei servizi vari e soprattutto in quello alimentare e dei trasporti, con percentuali molto significative in queste ultime, del 432% nel primo caso e del 158% nel secondo. La cig nel settore alimentare risulta in crescita anche rispetto allo stesso trimestre del 2022, insieme al metalmeccanico, al chimico e al grafico- editoriale, mentre in tutti gli altri settori il valore è negativo.
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