Coinger tocca l’84% di differenziata. “Le difficoltà? Si possono risolvere, insieme”

Primo bilancio dell'anno di debutto della raccolta puntuale. Non vengono nascosti alcuni specifici problemi, ma con l'invito ad affrontarli, a partire dai materiali per la raccolta

Coinger

«Il nostro è un sistema flessibile: segnalateci i problemi e li risolveremo insieme, conviene a tutti». Semplice e diretto, questo è il messaggio che lancia l’amministratore unico di Coinger Giorgio Ginelli.

Per Coinger è un anno importante, quello del passaggio alla raccolta puntuale, e non sono mancati i problemi, tra contenitori che si rompevano o erano insufficienti e qualche giornata in cui è mancato il ritiro nel tal vicolo del tal paese.

Ma Ginelli – affiancato dal presidente dell’assemblea Mauro Croci e dal direttore generale Paride Magnoni – sottolinea i risultati già raggiunti: «Siamo passati dal 70 di raccolta differenziata all’84% del luglio scorso. Da 100 e passa chili di indifferenziato siamo passato a 70 chili. Sono dati che consentono nel tempo economie e risparmio sui servizi».

«Il progetto di tariffa puntuale di bacino – spiega Croci, da presidente dell’assemblea dei soci (che sono 22 Comuni) – è un progetto straordinariamente innovativo, un cambiamento epocale che come tutti i cambiamenti ha comportato una serie di contraccolpi che Coinger sta gradualmente assorbendo».

Coinger

Bidoni e mastelle, materiali da sostituire o da aggiungere

I Comuni sono fondamentali per trasmettere le esigenze che emergono, dice Croci. Un esempio? «In origine la mastella della carta era più piccola, Coinger ha subito recepito le esigenze e ha sostituito gratuitamente con contenitori di maggiore capienza». Allo stesso modo ci si è attivati per modificare i bidoni del vetro dimostratisi in una prima fase troppo fragili (con molte polemiche).

«La sostituzione del materiale è tutta gratuita, presso la sede o anche a domicilio su prenotazione» aggiunge Ginelli. La nuova sede a Jerago, a cento metri dall’uscita dell’autostrada di Cavaria, è stata pensata proprio come punto agevolmente accessibile, per ogni pratica compresa la sostituzione del materiale.

A volte la rottura dei materiali è frutto anche di un uso non corretto, rispetto a cui Ginelli fa un appello alla collaborazione: «Spesso gli utenti “stressano” i contenitori per riempirli, ad esempio sulla carta che viene pressata all’interno. Quando poi l’operatore deve battere il contenitore per svuotarlo finisce a danneggiare il materiale». E quindi? «L’invito all’utenza è non sovraccaricare i materiali e a richiedere materiale ulteriore, quelle che servono». Ad esempio un contenitore per la carta del tipo più capiente.

Distribuzione dei materiali: consegne al 94%

La distribuzione del materiale è già a buon punto: «Su 90mila abitanti e 43mila utenze arrivare a 94% di materiale per utenze domestiche consegnato è un risultato lusinghiero. Il nostro sforzo è portare tutti Comuni allo stesso livello». Sette paesi sono già oltre il 95% (migliore risultato quello ottenuto a Cavaria con Premezzo), tre (Azzate, Vedano Olona e Cazzago Brabbia) sono appena sotto al 90%, i più sono in una posizione già vicina al 95%.

Altro discorso l’approccio della tariffa puntuale per le aziende, realtà molto diverse, non solo per tipologia ma anche all’interno della stessa categoria: «È chiaro che un bar da duecento metri quadri non produce rifiuti come uno da quaranta metri quadri» esemplifica Ginelli.

«Sulle utenze non domestiche è molto difficile ottenere un quadro esatto delle esigenze, abbiamo fatto un test con sette Comuni, estendiamo ora a Mornago, arriveremo a tutti i Comuni a fine anno» aggiunge il direttore Magnoni. Anche qui la chiave sarebbe la flessibiità: partire con una dotazione standard e rendere flessibile la risposta alle esigenze che emergono.

Anche sui mancati ritiri è fondamentale la collaborazione con i Comuni ma con gli stessi cittadini: «Se non è stato ritirato il bidoncino in una via, è inutile scriverlo su Sei del paese se. Chiamate invece direttamente noi, si risolve prima il problema» dice Ginelli.

Che però vuole anche rimarcare i dati: «Su 1.460.000 “prese” (ritiri di bidoncini e mastelle, ndr), ci sono stati disservizi nello 0,24% dei casi».

Analogamente – tornando ai problemi delle mastelle – Coinger ha registrato «meno di 1700 rotture di materiale, l’1% del totale».

Ritiro abiti: servizio apprezzato ma con qualche pecca

Coinger ha lanciato in via sperimentale anche il servizio di ritiro porta-a-porta degli abiti usati: «Il servizio è gradito e apprezzato, certo non nascondiamo qualche difficoltà» dice il direttore Magnoni.

Non si nasconde, su questo, neppure l’amministratore Ginelli. «Ci sono stati dei problemi. È subappaltato a cooperative e non sempre c’è stata una qualità del ritiro soddisfacente, lo abbiamo fatto presente e si cercano risposte» conclude.

Contenere i costi in periodo di rincari e inflazione

Nella conferenza stampa sono state fatte previsioni anche sul bilancio 2024: se oggi Coinger fa pagare ai Comuni (e quindi ai cittadini, attraverso la Tari) 8.152.000 euro, la previsione di aumento è limitata a un 6/8%. «Saremo in grado di contenere gli aumenti, che pure ci sono, al livello della sola inflazione».

Con una precisazione: «Su un bilancio di 9 milioni di fatturato noi abbiamo 1,5 milioni di euro di ricavi da vendita dei materiale». Traduzione: la differenziata consente risparmi ma non va dimenticato che comunque la raccolta rifiuti ha un costo ben superiore a quel che si può recuperare come ricavi.

L’indebitamento della società è di 2,725.786 euro, a fronte dei consistenti investimenti che si stanno facendo, partendo dalla sede (1,37 milioni, di cui 300mila con riserve e un milione con mutuo). La nuova sede è già operativa ma sarà inaugurata ufficialmente il 23 settembre.

Il lavoro in Coinger

Un’ultima nota sulla qualità del lavoro, che è tema fondamentale non solo in sé ma anche per garantire continuità al personale, fondamentale («Chi lavora per Coinger, per fare un buon lavoro, deve conoscere ogni vicolo dei paesi, altrimenti ci sono disservizi»).

Un esempio: «Abbiamo scisso la raccolta di carta e vetro, per alleggerire il carico dei lavoratori». E questo perché i contenitori di carta e vetro sono quelli più pesanti: chi si ritrovava a fare entrambi i servizi aveva un carico elevato che esponeva a malattia del lavoro o infortuni.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it

Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare a VareseNews.

Pubblicato il 31 Agosto 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

  1. Avatar
    Scritto da Papi57

    Vorrei segnalare che le mastelle della carta sono troppo piccole anche per due persone siamo obbligati a pressare il contenuto per farci stare tutto.
    Sono inoltre di pessima qualità.
    Cosa si ppuò fare per rimediare?

    1. Roberto Morandi
      Scritto da Roberto Morandi

      È proprio un caso nell’articolo: viene consigliato di dotarsi di bidone a maggiore capacità, che oltretutto prevede meno svuotamenti e quindi minor costo nella parte variabile della tariffa. Ma senta direttamente Coinger

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.