Dal Lago Maggiore alla Sardegna per spegnere gli incendi: 12 volontari in missione sull’isola

Tre squadre dell'antincendio boschivo del COAV Valli del Verbano sono in missione in Sardegna per contrastare i roghi: "Incendi sono molto diversi dai nostri, impariamo sempre qualcosa di nuovo"

La missione in Sardegna del COAV Valli del Verbano

Nella lotta contro gli incendi in Sardegna c’è anche un tocco di provincia di Varese. Una dozzina di volontari dell’antincendio boschivo del COAV Valli del Verbano è infatti operativa a Villa Cidro, tra Cagliari e Oristano, per supportare le squadre locali nella lotta gli incendi estivi.

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«Io sono tornato la settimana scorsa e giù abbiamo ancora due squadre attive» racconta Dario Bevilacqua, il referente operativo dell’AIB di comunità montana e uno dei Direttori delle Operazioni di Spegnimento (DOS) del nostro territorio. Un intervento sull’isola non legato a qualche emergenza ma che è frutto di un gemellaggio coordinato dalla protezione civile. «Tendenzialmente in estate il rischio di incendi al nord è basso -spiega- quindi ogni anno si organizzano missioni nei territori più a rischio e noi quest’anno è stata assegnata Sardegna». Dalle Valli del Verbano sono quindi partite tre squadre che copriranno complessivamente 15 giorni di operazioni.

Ma cosa si fa in queste spedizioni? «Dobbiamo partire dal presupposto che in quelle zone incendi ci sono tutti i giorni e che il territorio è molto diverso, quindi cambiano radicalmente le modalità operative rispetto ai nostri incendi -continua Bevilacqua-. Lì c’è una zona di pianura molto ampia e secca con alle spalle montagne che hanno una bellissima foresta di sugheri, lecci e molto altro. Gli incendi scoppiano principalmente nell’area di pianura e quindi si interviene lì per arginarli e impedire che arrivino fino ai boschi». Anche gli interventi sono molto diversi e la velocità gioca un ruolo fondamentale. «Il fuoco corre velocissimo e brucia tutto quello che trova, quindi il lavoro principale è quello di arginarlo e circoscriverlo nel minor tempo possibile. Le fiamme dove passano non si lasciano indietro nulla, quindi una cosa che da noi è fondamentale come la bonifica che evita le ripartenze in queste zone neanche serve».

Interventi rapidi che quindi si basano anche su un diverso modello di allerta. «Il territorio è diviso in zone e ad ognuna è assegnata una squadra locale, che conosce il territorio e le sue peculiarità, e una di rinforzo proveniente da fuori. C’è anche un sistema di vedette che, appena vedono un po’ di fumo, triangolano la posizione per inviare immediatamente gli elicotteri». Una modalità completamente diversa «che però, dalla prima missione fatta che risale al 2006, ci rendiamo conto che in qualche modo ormai ha influenzato un po’ anche noi e i nostri modelli di formazione».

La missione sarda è un vanto per tutta la comunità montana a cui i volontari dell’antincendio boschivo fanno riferimento. «È un orgoglio vedere portare il nostro nome in tutta Italia dai nostri uomini e dalle nostre donne -dice il presidente Simone Castoldi-. È anche bene sottolineare davvero il fatto che siano sia uomini e sia donne anche perchè al momento in Sardegna c’è una squadra composta da sole donne, un altro vanto di cui può fregiarsi il nostro coordinamento».

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Marco Corso
marco.corso@varesenews.it

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Pubblicato il 12 Agosto 2023
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