In pensione il dirigente Giuseppe Martino: “Abbiamo portato il nome del Ponti di Gallarate in tutt’Italia”

Arrivato 8 anni fa dopo la prematura scomparsa di Anna Scaltritti, ha continuato nel solco dell'innovazione didattica. Oggi l'istituto è cresciuto sia come studenti sia come fama

future lab

Era l’estate del 2015. L’ufficio scolastico assegnava a Giuseppe Martino, in arrivo da Siracusa, la direzione dell’Istituto superiore Ponti di Gallarate.

Nell’articolo in cui annunciavamo la nomina parlavano di scelta delicata del successore di Anna Scaltritti, preside scompsa prematuramente nel novembre precedente, che aveva avviato un importante percorso di rilancio dell’istituto tecnico e professionale con il supporto e il sostegno del corpo docente.

È il caso dell’Isis Ponti di Gallarate che, conclusa la reggenza di Pietro Bosello acquisita in corso d’anno per la prematura scomparsa della preside Anna Scaltritti, va ad accogliere Giuseppe Martino, dirigente in arrivo dalla Sicilia. A lui toccherà salire sul treno in corsa di una scuola che ha intrapreso un viaggio verso l’innovazione e il cambiamento, grazie anche al laboratorio per l’occupabilità e ai corsi di alta formazione post diploma che rispondono alle crescenti domande di personale qualificato da inserire in un tessuto economico sempre più all’avanguardia. Diventato dirigente nel 2015, il professor Martino è stato a lungo di matematica e fisica.

Un dirigente fresco di nomina, dunque, che si apprestava a ricevere una pesante eredità.

Oggi, alla vigilia del pensionamento, Giuseppe Martino parla quei giorni e il suo arrivo al Ponti: «Mi ricordo bene che l’eredità che avevo deciso di assumere era molto impegnativa. Arrivavo dopo una dirigente amata e capace che aveva avviato il rilancio con un’idea innovativa.
Ho raccolto l’entusiasmo che Anna Scaltritti aveva instillato nei suoi collaboratori. Ne sono rimasto subito contagiato. Non avevo un’idea precisa di cosa  avrei trovato, di quali impegni. Ho scoperto tutto poco alla volta, lasciandomi guidare dai docenti che mi hanno indicato i punti di forza da valorizzare, le idee su cui poggiava un nuovo modello di scuola. Oggi  so che è stata la strada giusta: siamo passati da 1850 studenti agli attuali 2200, da 92 classi a 112. Al mio arrivo il polo agrario a Somma di recente costituzioni aveva tre classi oggi sono 12. Il Ponti è cresciuto, in tutti gli indirizzi non solo come quantità di allievi ma anche come qualità della didattica. Posso dire con orgoglio che siamo tra i 28 istituti più innovativi d’Italia».

Future Lab dell'Iss Ponti di Gallarate

(teatro olografico)

Dal laboratorio per l’occupabilità con una linea di produzione ad alta automazione, il Ponti ha macinato ulteriore strada aprendo il “future Lab” dove sperimentare la didattica aumentata, virtuale, nel metaverso: « Con i Fondi del PNRR introdurremo in tutte le aule la tecnologia  “Z Space”, dove gli oggetti diventano tridimensionali. È un’evoluzione del teatro olografico che abbiamo nel future lab, perchè questa tecnologia non richiede di indossare appositi occhiali. Completeremo anche i lavori di realizzazione di un “superlaboratorio” dove gli studenti troveranno macchinari di ultima generazione. Quando entreranno nel mondo del lavoro saranno già preparati».

Il mondo del lavoro… quello che oggi appare così sbilanciato tra richieste delle imprese e aspirazioni dei giovani

« Forse c’è poca conoscenza di com’è il mondo produttivo. La tecnologia ha stravolto la figura del perito tecnico rispetto al passato. Il lavoro è delegato a macchine che l’uomo deve governare. Si siede alla consolle e deve gestire il processo. C’è ancora, sia chiaro, chi “si sporca le mani”, penso ai manutentori, perché ci sono ancora molti giovani a cui piace “mettere le mani” e sistemare. Cambia il lavoro e così cambia anche la scuola: il Ponti ha ormai superato il modello delle lezioni frontali e divise per materie. Non c’è più divisione tra discipline, ma un percorso congiunto che concorre all’acquisizione delle conoscenze che si trasformano in competenze».

Dal Ponti partono formatori e tutor che insegnano nuovi modelli di didattica digitale in tutt’Italia

« I docenti di questa scuola sono stati tra i primi a innovare e rinnovare il proprio modello di insegnamento. Oggi la loro competenza è richiesta. Son stati fatti oltre 270 corsi diversi e formato quasi 6500 docenti. Il Ponti ha conquistato una fama che va molto oltre la nostra provincia e anche la regione. Quando vado a congressi o convegni non ho bisogno di spiegare chi sono: il nome della scuola è già un biglietto da visita. Però non si può dimenticare che tutti questi sforzi sono indirizzati alla crescita dei ragazzi. I nostri studenti sono appassionati, apprendono con curiosità, sono stimolati ad approfondire. Riceviamo complimenti dalle famiglie e anche dalle aziende che vendono nel Ponti una garanzia di formazione. A settembre ci ritroviamo spesso con i nostri neo diplomati assunti al 100% e con aziende che ancora ci chiedono nominativi».

aula metaverso da azienda coderblock

(aula nel metaverso)

Cosa le mancherà di tutto ciò?

« Io vivo la vita momento per momento, cercando di trarre sempre il meglio. Lascio comunque la scuola con rammarico, soprattutto mi mancherà il rapporto con i ragazzi. Li ho sempre messi al centro della mia giornata. Ho incontrato tutti quelli che ne hanno fatto richiesta, ho cercato di aiutarli a crescere e a trovare la strada. Ho ricevuto molti attestati di stima e ringraziamenti da parte loro e dei loro genitori. Non puoi fare questo lavoro e non mettere al primo posto i ragazzi e il loro futuro».

Un consiglio a chi verrà dopo di lei?

« È una scuola complessa e va conosciuta piano piano. Da parte mia fornirò tutto il sostegno e il supporto nel passaggio delle consegne. Sono fiducioso che chi mi sostituirà manterrà alto il nome del Ponti. Ormai un nome sinonimo di qualità».

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Alessandra Toni
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Pubblicato il 09 Agosto 2023
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