La rivincita del Lago Maggiore: sulla sponda lombarda buone presenze e prezzi in calo
Mentre il lago di Como registra il fenomeno dell'overbooking turistico, tra prezzi alle stelle e servizi in affanno, la "sponda magra" vive un momento di relativo equilibrio tra domanda e offerta. Con diverse tipologie di turisti, tra i villeggianti, gli stranieri, quelli del weekend
Altro che code per il traghetto e invasione di instagrammer, altro che 2 euro per un tramezzino tagliato in due: se il Lago di Como vive le tensioni dello “overtourism”, meglio rifugiarsi sul Lago Maggiore. (Foto di Marzia Malesani, 8 agosto)
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Qui le analisi segnalano una offerta ancora accessibile: secondo i dati dell’assessorato al Turismo e Marketing di Regione Lombardia si registra un calo dei prezzi anche del 15/20% rispetto ad un mese fa, a fronte di una occupazione che veleggia intorno al 60% (senza voler insistere sul dualismo: contro il 90 citato per il Lago di Como, addirittura 100% per il centro lago).
Il dato dell’occupazione delle strutture può sembrare negativo. Ma se invece l’andamento di prenotazioni e prezzi fosse il segnale di un punto di equilibrio, in questa estate di eccessi, tra overtourism e scontrini pazzi?
Se in alcune località si ammette che forse c’è stato un calo rispetto al 2022 nella accoglienza classica (quella alberghiera e su b&b), c’è chi ha una percezione molto positiva:«In termini di occupazione a Maccagno sta andando molto molto bene» sintetizza ad esempio Fabio Passera, sindaco “di lungo corso” a Maccagno con Pino e Veddasca, un comune che unisce l’offerta di lago a quella della montagna. Passera parla di una presenza elevata un po’ in tutti i segmenti, non solo quello alberghiero: «Vedo tante seconde case aperte, dopo anni in cui le vedevamo chiuse. Ci sono tantissimi camper».
Se si accenna ai problemi registrati sul Lago di Como, soprattutto rispetto ai servizi complementari (ed esempio i trasporti), Passera ammette che anche sul Maggiore «sabato e domenica vediamo un assalto di persone dirette al lago e in montagna», a cui dare risposta. «Il paese oggettivamente è un paese di 2mila persone, bisogna gestire magari 10mila persone in un solo fine settimana» dice Passera, che però precisa che comunque anche le presenze “di massa” del weekend sono una fortuna.
Tra i problemi, anche quest’anno, c’è la limitazione della navigazione in alcuni approdi (Ranco, Ispra e Porto Valtravaglia), a causa della siccità. Foto di Marzia Malesani«L’affluenza è in pari con quella degli altri anni» dice – fronte albergatori – Mario, proprietario del Turismo di Luino. «Il tempo di questi mesi non ha aiutato ma se prima la richiesta era un piatto di bresaola, oggi può essere il risotto con l’ossobuco e quindi una “minore” affluenza può essere così equiparata con un incasso più alto. Quello che dobbiamo fare è tornare a far affezionare i turisti ai nostri luoghi, senza “raggirarli”»
«Da dopo il Covid l’affluenza è sempre stata in crescita» è la valutazione dell’assessora al Turismo di Luino Serena Botta: «Anche dal punto di vista dell’accoglienza, a cui si è unita quella dei privati e dei b&b. E anche l’affluenza del mercato del mercoledì è sempre abbondante. I dati ufficiali di come è andata l’estate arriveranno però tra qualche mese».
Lombardia, prenotazioni last minute in aumento
Un dato citato dal sindaco di Maccagno Passera e confermato anche da altri è che si è ampliato il periodo di presenza dei turisti tedeschi, più distribuito tra luglio e agosto, che potrebbe aver influito anche sulle dinamiche dei prezzi. Ma c’è da dire che i dati raccolti da Regione Lombardia segnalano anche un altro fenomeno: «Stando alle rilevazioni – spiega ancora l’assessore – le prenotazioni ‘last minute’ sono già intorno al 15-20% e penso che aumenteranno nelle prossime due settimane» commenta Barbara Mazzali, assessora regionale al Turismo. Le cause di questo ritrovato amore per la formula ‘last minute’ potrebbero ricercarsi sia nel caro vita che pesa sulle tasche degli italiani, sia nella voglia dei consumatori di cogliere l’occasione dell’ultimo minuto, specialmente per i viaggiatori più giovani e avventurosi».
Da Milano al Garda, come va il turismo in Lombardia
Al di là del Maggiore e del Lario, anche il Lago di Garda si conferma una certezza, con dati molto postivi su giugno e luglio e un lieve rallentamento delle prenotazioni sul mese di agosto, con il tasso di occupazione che scende: tra il 75-85. Cambiano anche i turisti: calano i tedeschi -15%, compensati da americani e scandinavi.
La città di Milano registra un calo di prenotazioni sul mese di agosto 2023, in contrazione rispetto al 2022, segnando un meno 20-25% sull’ occupazione camere.
L’occupazione media del 2023 si attesta infatti al 45-50% rispetto alla media del 2022 del 60%. Il calo più vistoso è per le giornate a cavallo di Ferragosto (12,13,14 e 15 agosto). Da notare anche un aumento dei prezzi medi più alti nel 2023 rispetto al 2022 (+10/12%).
I turisti italiani sono circa il 30%, in crescita rispetto al 2022 quando erano circa il 17-20% del totale nel capoluogo lombardo. Gli americani sono il 5-7%, ma in leggera decrescita rispetto al 2022 e gli inglesi il 2,5-3%. Tedeschi in forte contrazione, meno 2-3% rispetto ad oltre il 7-8% del 2022.
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