La zona grigia dello spaccio tra Castronno, Sumirago e Brunello. La paura corre lungo la ciclabile

Gli spacciatori dei boschi hanno trovato una nuova zona dove fare affari nella zona verde tra i tre comuni e i problemi di sicurezza si sono presentati puntuali

cartello scippi ciclabile castronno

Famiglie che vanno a fare la spesa, ragazzini che giocano nel vicino campo sportivo ma anche tossicodipendenti che si muovono disinvolti e qualche volta scelgono proprio quella zona per bucarsi. È la triste situazione che da qualche tempo si vive nei pressi della pista ciclabile che parte da via Piave a Castronno ma che coinvolge anche i boschi a ridosso dell’A8, fino a Sumirago e Brunello.

Droga e scippi tra famiglie e ragazzini che fanno sport

Quella che dovrebbe essere una zona tranquilla, frequentata da sportivi e da cittadini che vogliono sgranchirsi le gambe con una passeggiata sta prendendo una piega davvero poco piacevole con un via vai di persone che vengono anche da Varese e da Gallarate in cerca di stupefacenti: hashish ma anche eroina e cocaina smerciati dai soliti spacciatori dei boschi.

Il cartello sulla ciclabile: attenti agli scippi

Qualcuno, addirittura, ha deciso di attaccare un cartello con l’avviso “Attenzione agli scippi” proprio sulla sbarra posta all’inizio della ciclabile che parte dietro la zona commerciale e che prosegue oltre l’autostrada. In quei boschi c’è una base di spaccio che porta con sè anche i cosiddetti reati spia, gli scippi dei disperati in cerca dei soldi necessari ad acquistare un po’ di roba.

Il sindaco di Castronno conferma

La conferma arriva anche dal sindaco di Castronno, Giuseppe Gabri, che ogni giorno raccoglie le testimonianze dei suoi cittadini stanchi di vedere questo degrado: «Purtroppo è vero. Quella zona è condizionata dallo spaccio che avviene in quella zona grigia tra tre comuni che è tutto bosco. Il fenomeno è arrivato anche qui e spero che si possa trovare una soluzione definitiva perchè il senso di insicurezza cresce».

Insicurezza e degrado

Anche alcune attività presenti nell’area commerciale che si trova tra la zona sportiva e la pista ciclabile, hanno già subito diversi furti con scasso aumentando la sensazione di insicurezza anche in chi investe in quella struttura.

Sui social il tam tam dei consigli su come comportarsi

Anche sui social l’allarme sta prendendo piede. Sul gruppo Sei di Castronno se… fioccano i suggerimenti che mettono in guardia dai pericoli che si corrono lungo la ciclabile di via Piave.

Ora si invocano gli squadroni del vice-ministro

Le forze dell’ordine fanno quello che possono per arginare il fenomeno ma servirebbe un intervento più incisivo che richiede un coordinamento rafforzato. Basti pensare che Castronno ricade sotto la competenza della Compagnia dei carabinieri di Saronno mentre la vicina Sumirago è di competenza della compagnia di Gallarate: «Siamo in continuo contatto col comandante della stazione dei carabinieri di Azzate – conclude il sindaco Gabri – ma servono più uomini. Forse è il momento di far arrivare anche qui gli squadroni dei Cacciatori».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Agosto 2023
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Serve almeno pianificare un presidio fisso per i prossimi 10 anni in tutto il nord milanese, varesotto e comasco. I soldi per garantire migliaia di poliziotti alle partite di calcio li avete…non vedo perchè non si possano trovare per garantire un territorio sicuro e vivibile ai cittadini onesti che pagano le tasse. Lasciate ai club il compito di pagarsi la sicurezza e non allo stato con i soldi dei contribuenti. Serve diffondere Squadroni che abbiano mano libera contro spacciatori e clienti, che possano sparare e rispondere al fuoco senza sentirsi poi tirati in giudizio da una legge italiana che spalleggia il delinquente e mai il cittadino onesto. Serve avere la volontà ferrea di iniziare una guerra senza zone franche altresì se non faremo così tra 10 anni questo paese sarà ridotto come il sudamerica.
    E per ultimo serve avere il pieno controllo di queste benedette frontiere senza che la sinistra incominci il suo giochetto ipocrita dell’accoglienza.

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