Marnate si stringe nel dolore per la scomparsa del giovane Luca Re Sartù
L’ospedale di Monza eseguirà l’accertamento diagnostico sul corpo per meglio definire il quadro clinico. La sindaca chiede silenzio e compostezza attorno alla vicenda
Il viaggio di fede e di condivisione col gruppo dell’oratorio composto da giovani e giovanissimi: il Portogallo, Lisbona e la Giornata mondiale della gioventù. Poi, negli ultimi giorni i malesseri affrontati sentendo i medici del posto e una situazione generale di miglioramento, una sorta di violenta recidiva ripresentatasi al ritorno che ha portato a veloce peggioramento e al decesso nel giro di pochi giorni.
È il quadro di quanto emerge sul terribile caso della morte di Luca Re Sartù, 24 anni di Marnate, morto nel pomeriggio di venerdì all’ospedale San Gerardo di Monza. I medici hanno disposto l’accertamento diagnostico, un esame autoptico fuori dalle strade giudiziarie che serve a definire la causa di morte in casi specifici legati ad appurare il quadro clinico e non ad accertare responsabilità per quello che a tutti gli effetti suona come «qualcosa di imprevedibile», come conferma la sindaca di Marnate, Maria Elisabetta Galli, in contatto costante con la famiglia della vittima.
Il viaggio in Portogallo era stato annunciato da tempo ed era un evento atteso a cui gli otto partecipanti si stavano preparando: uno dei tanti accadimenti che segna la spensieratezza per tanti giovani che gravitano attorno all’oratorio e che è combaciato con la fine del periodo di attività estive che ha coinvolto oltre 300 ragazzini delle comunità di Marnate e Nizzolina; coi ragazzi non era presente il parroco don Alberto Dell’Acqua, in missione in Camerun.
Il gruppo, partito da Marnate il primo di agosto aveva partecipato alla Giornata mondiale della gioventù, raduno internazionale di spiritualità e cultura dei giovani cattolici dedicato dunque ai ragazzi, promosso dalla Chiesa cattolica su iniziativa del papa. Al termine della GMG, domenica 6 agosto, il gruppo di giovani fedeli si è spostato in un campeggio sull’oceano Atlantico per passare gli ultimi giorni prima del rientro in Italia, ed è lì che Luca avrebbe accusato i primi malesseri, con febbre che i medici del posto hanno curato, diagnosticando stanchezza, e fattori legati al cambio di temperatura fra giorno e notte: il ragazzo, che ha un fisico atletico, sembra superare i problemi di salute, e rientra nel comune di residenza.
Ma all’arrivo, mercoledì, ecco riaffiorare i disturbi: gli amici lo accompagnano in pronto soccorso alla Mater Domini di Castellanza dove peggiora, e giovedì mattina viene disposto il ricovero all’ospedale San Gerardo di Monza. «Sono stata assieme ai genitori in ospedale, ed è stata una cosa terribile», spiega la sindaca di Marnate, sconvolta per l’accaduto e che parla di una tragedia che ha colpito in profondità la comunità locale, un paese di appena 8 mila abitanti. Per questo lo stesso primo cittadino lancia un appello: «Capisco la voglia di stare vicino alla famiglia, ma chiedo a tutti i cittadini, in questo momento terribile, di farlo col silenzio e la compostezza che una vicenda come questa merita».
Ed è proprio il parroco don Alberto Dell’Acqua, dalla missione in Africa, ad affidare al Cielo le parole dedicate a Luca Re Sartù: «A Dio, Luca! Da dove sei ora, vedi sicuramente meglio e più in profondità del nostro dolore. Sostieni chi ora soffre di più e chi ha condiviso con te la GMG a Lisbona. Ti hanno accompagnato con la preghiera anche i bambini dell’orfanotrofio che abbiamo portato oggi a fare una nuotata Lagdo. A Dio, Luca!».
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