“Quando Mikhail Gorbačëv spiegò la Perestroika a Villa d’Este”
Ad un anno dalla scomparsa dello Statista russo, avvenuta il 30 agosto 2022, Alfredo Ambrosetti, economista, consulente aziendale e fondatore del forum villa d'Este, lo ricorda

Ad un anno dalla scomparsa dello Statista russo, avvenuta il 30 agosto 2022, Alfredo Ambrosetti, economista, consulente aziendale e ideatore del forum villa d’Este, lo ricorda sulle pagine di Varesenews
Quando Mikhail Gorbačëv e sua moglie Raisa parteciparono ad una edizione del Forum di Villa d’Este (da me fondato e avviato nel 1975), non nascondo che provai un profondo senso di gratitudine e orgoglio, perché onorava il Forum. Anche i partecipanti provarono le stesse sensazioni e si sentivano privilegiati per poter assistere ad un incontro con un personaggio di portata storica.
Quando ho trascorso più di un anno negli Stati Uniti (1959-60) con l’assegnazione a 27 anni della borsa di studio, probabilmente la più importante di Italia, imparai che il mondo sarebbe andato sempre più internazionalizzandosi e che il cambiamento avrebbe avuto cicli temporali sempre più brevi.
Il primo straordinario risultato che ha sprovincializzato da subito la mia vita è stato quello che l’Università di Syracuse dove ero andato per la mia borsa di studio, 4 corsi per post laureati in 4 facoltà diverse, aveva 17 mila studenti provenienti da 58 nazioni. Da quel momento, in qualsiasi paese andassi, c’era almeno un compagno/compagna di Università ad aspettarmi e a farmi da guida.
Sulla base di questo insegnamento, dopo aver fondato la mia Società di Consulenza, ho puntato subito a progetti ed eventi internazionali, fra i quali il Forum di Villa d’Este. Fra le persone che hanno partecipato al Forum c’era un economista russo di fama internazionale che parlava l’inglese meglio degli inglesi: il Prof. Abel Aganbegyan. Fu la mia prima conoscenza personale con un personaggio di altissimo livello.
Gorbačëv capì che i vari Paesi che la Russia aveva “integrato” per realizzare l’Unione Sovietica erano desiderosissimi di riacquistare la loro autonomia e indipendenza. Fra questi, per fare riferimento ai fatti drammatici di oggi, c’era l’Ucraina che con i fatti in corso dimostra la sua volontà di non essere disposta ad essere rincorporata all’Unione Sovietica, volere invece di Putin. I propositi di Gorbačëv di dare la libertà ai Paesi precitati portarono a fatti storici testimoniati dalla caduta del muro di Berlino, ecc.
Gorbačëv non sarebbe mai riuscito da solo a conseguire i suoi obiettivi che tra l’altro avrebbero richiesto una rivoluzione nell’economia russa; si avvalse proprio del prof. Abel Aganbegyan come suo affiancatore per orchestrare tutto il lungo e difficile processo chiamato Perestroika. Le diverse fasi che avrebbero portato alla trasformazione di portata epocale di tale processo resteranno per sempre nei libri di storia. Non a caso Gorbačëv si è meritato il Premio Nobel per la Pace.
Come già detto Abel Aganbegyan fu il vero orchestratore della Perestroika a fianco di Gorbačëv: conosceva ogni tappa, era capace di descriverla anticipatamente in modo di far capire a tutti dove cominciava, in cosa sarebbe consistita e dove sarebbe arrivata. Erano informazioni che a dir preziose è dir niente, in tutti i livelli e in tutti i paesi cosiddetti avanzati. Nel tempo, il mio rapporto all’inizio solo formale con Aganbegyan divenne più sostanziale fino al punto che a qualunque mio invito rispondeva sempre di sì.
Le mie informazioni sarebbero incomplete se non vi segnalassi il libro storico “MOVING THE MOUNTAIN” scritto da Abel Aganbegyan. Forse vi farà sorprendere e rimanere increduli ed emozionati il titolo del libro in cui Abel Aganbegyan testimonia la fatica e la difficoltà di portare l’Unione Sovietica alla sola Russia e rendere l’economia della precedente Unione Sovietica aperta al mercato. Se andate a vedere la data del libro vi rendete conto che è stato scritto non alla fine del percorso della Perestroika ma durante.
Nei vari paesi, in pochissimi, anche ad alto livello, conoscevano in dettaglio dove Gorbačëv intendesse arrivare e perché, ma soprattutto non conoscevano in dettaglio il lungo percorso, lo scopo di ogni fase della Perestroika.
Il mio gruppo era presente in molti Paesi con proprie strutture autonome che proponevano anche servizi professionali. Portai Abel Aganbegyan a condurre una sessione sulla Perestroika:
– a Los Angeles nell’ambito del Servizio Mastership da noi curato (equivalente del servizio che in Italia è chiamato Aggiornamento Permanente). Per le imprese di Los Angeles fu una rivoluzione perché il servizio Mastership significava far capire che i corsi organizzati una tantum dalle principali Università americane non erano più sufficienti per tenersi al passo con i cambiamenti e i progressi scientifici e tecnologici. Fui intervistato dalla principale rivista della California, chiamata New Management e quando spiegai bene in cosa consistesse il Servizio Mastership e perché fosse necessario, pubblicò un articolo dal titolo “The Life Long Learning” imparare per tutta la lunghezza della vita, e questo è quello che oggi è più necessario fare da parte di tutti.
– in Spagna, a Madrid e Bilbao, dove operava il nostro servizio Alpha-Plus (Aggiornamento Permanente)
– in Gran Bretagna a Londra, dove l’Economist, che pubblicava il settimanale economico più prestigioso al mondo, ci chiese di fare un evento con loro. Fu un convegno a cui parteciparono moltissime persone e il cui successo ebbe una ricaduta sui principali giornali inglesi. Vedere a titolo di esempio cosa ha pubblicato al riguardo the Indipendent: “The influential economist was speaking after addressing a seminar in London on perestroika organised by the international
consulting group Ambrosetti”.
In occasione della scomparsa di Gorbačëv molti giornali ne celebrarono il ruolo positivo rivoluzionario storico, all’insegna della libertà, all’insegna di porre fine all’oppressione di altri popoli e via dicendo.
Altri invece vanno a cercare qualche errore da lui commesso, generalmente piccolo, ma…criticare tutto e sempre, oltre al calcio, è lo sport preferito dagli italiani.
A questo riguardo, mi viene una domanda, chi può fare una rivoluzione come ha fatto Gorbačëv con impatto sul mondo intero senza fare qualche errore? Cosa è pesato fare qualche errore se Gorbačëv è riuscito conseguire i suoi obiettivi?
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