Regione ferma la sorveglianza veterinaria per il virus West Nile: la sua presenza in Lombardia è ormai certa

Dal mese di maggio sono state rilevate 21 infezioni nell'uomo in Lombardia, nessuno nel Varesotto. Ats Insubria ricorda le regole della prevenzione indirizzate a cittadini e comuni

zanzara West Nile

Il virus circola in tutte le province della Lombardia ( ad eccezione di Bergamo e Monza). Venendo meno lo scopo di intercettare la presenza virale, si sospende l’attività di sorveglianza veterinaria per l’individuazione del “West Nile”. 

La disposizione arriva dalla Direzione Welfare di Regione Lombardia. Dopo un inizio di stagione tranquillo, dalla fine di luglio i casi evidenziati di infezione sono aumentati e dislocati in varie province lombarde, segno evidente che la presenza virale è ormai endemica.

Venuta meno, dunque, l’attività di sorveglianza veterinaria, si puntano i riflettori sulla prevenzione del possibile contagio che avviene, innanzitutto, attraverso le punture di zanzare infette.

I CASI IN LOMBARDIA

Il dottor Paolo Bulgheroni, Direttore del Dipartimento di Igiene e Prevenzione sanitaria dell’Ats Insubria, traccia il quadro della situazione: «Secondo l’ultimo Bollettino di Sorveglianza West Nile 2023 emesso da Regione Lombardia, in totale da maggio ad oggi sono 21 i casi confermati di malattia nella nostra Regione. Nessun è stato sino ad ora accertato in Provincia di Varese. La West Nile è una malattia virale che ha come serbatoi gli uccelli selvatici e le zanzare (più frequentemente del tipo Culex), le cui punture sono il principale mezzo di trasmissione all’uomo. Altri mezzi di infezione documentati, anche se molto più rari, sono trapianti di organi, trasfusioni di sangue e la trasmissione madre-feto in gravidanza. La West Nile non si trasmette da persona a persona tramite il contatto con le persone infette. Il virus infetta anche alcuni mammiferi, soprattutto equini, ma anche cani, gatti, conigli».

In Italia, i casi confermati di infezione da West Nile Virus (WNV) nell’uomo dall’inizio di maggio sono stati 55. Tre le vittime: due in Lombardia, a Cremona e Mantova, e una nel basso Novarese. Nell’ultimo bollettino, emesso dall’Istituto Superiore di sanità, le province dove è stata dimostrata la circolazione del virus sono 40.

LA ZANZARA CULEX

La zanzara culex  è di aspetto e dimensioni piuttosto minute e colorazione di fondo sul marroncino. La sua vicinanza è indicata dl ronzio che emette, a differenza della zanzara tigre che è silenziosa. E’ attiva prevalentemente di sera e di notte, soprattutto all’interno di ambienti chiusi.

Il bollettino dell’Istituto superiore di sanità parla di 51 pool d zanzare infette individuate in Italia: 12 sono in Lombardia di cui 6 in provincia di Mantova, 2 nel Pavese e uno ciascuno nei territori di Milano, Sondrio Cremona e Brescia.

NELLA GRAN PARTE DELLE PERSONE INFETTE NON SI SVILUPPANO SINTOMI

« Circa il 20% delle persone ha una forma lieve simil-influenzale – spiega il dottor Bulgheroni –  Tuttavia,  gli anziani e i soggetti fragili o debilitati  possono sviluppare una forma grave e a volte mortale, con meningite ed encefalite. Il periodo di incubazione, dal momento della puntura della zanzara infetta, varia fra 2 e 14 giorni».

FONDAMENTALE E’ LA PREVENZIONE

« La prevenzione della malattia West Nile consiste soprattutto nel contrasto alla diffusione delle zanzare e la riduzione dell’esposizione alle loro punture. È essenziale mettere in atto comportamenti preventivi che evitino le punture delle zanzare e ne limitino la diffusione.

Fra questi sono essenziali:

–      usare repellenti, specie quando si è all’aperto all’alba e al tramonto
–      curare le aree verdi
–      svuotare di frequente i vasi di fiori o altri contenitori con acqua stagnante
–      cambiare spesso l’acqua nelle ciotole per gli animali
–      coprire con chiusure ermetiche i contenitori utilizzati per la raccolta dell’acqua piovana da irrigazione
–      tenere puliti tombini e pozzetti
–      usare zanzariere alle finestre».

INDICAZIONI AI COMUNI PER CONTRASTARE LA DIFFUSIONE DELLE ZANZARE

« Ogni anno, ATS fornisce indicazione ai Comuni in modo che tengano alta l’attenzione sulle principali misure di prevenzione alla diffusione delle zanzare, indicando le buone pratiche da utilizzare e le attività di manutenzione ordinaria a tutela della salute della comunità. Abbiamo attiva anche la sorveglianza sanitaria attraverso il supporto dei medici territoriali e degli Ospedali, allo scopo di intercettare precocemente i casi e indicare le azioni di contrasto alla diffusione delle zanzare veicolo di malattia».

Al momento, dunque, in provincia di Varese non ci sono segnalazioni di infezioni nell’uomo. C’è solo il caso di una cornacchia infetta rinvenuta nel maggio scorso. La sorveglianza veterinaria, però, cessa. Rimane operativa solo la trappola per le zanzare a Ispra utile al monitoraggio della costa piemontese del Verbano ove non è ancora stato individuato alcun esemplare infetto.

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Pubblicato il 11 Agosto 2023
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