Società fittizie e partite Iva apri e chiudi: emanati oltre 1200 provvedimenti di cessazione
Il commento del deputato Andrea Pellicini: "I nuovi strumenti di controllo offerti dal Governo Meloni all'Agenzia delle Entrate si sono rivelati subito efficaci"
Al 31 luglio 2023 l’Agenzia delle Entrate ha emanato 1.221 provvedimenti di cessazione d’ufficio della partita Iva, in applicazione della nuova normativa diretta a scongiurare il fenomeno evasivo delle partite iva apri e chiudi. Di queste, 359 sono state intercettate e chiuse in Lombardia (29%), 254 nel Lazio (21%) e 166 in Campania (14%). A seguire Toscana e Veneto con 105 chiusure. In tutte le restanti regioni i provvedimenti hanno interessato complessivamente 232 soggetti.
Le indagini in corso
Dalle analisi svolte dalle strutture antifrode dell’Agenzia sulla base delle nuove norme e con l’aiuto di un nuovo e specifico applicativo informatico, è stata elaborata un’ulteriore lista selettiva di oltre 500 Partite Iva aperte fra il 1° gennaio 2021 e il 31 dicembre 2022, caratterizzate da anomalie sotto il profilo soggettivo e caratterizzate da consistenti operazioni economiche, pari nel complesso ad oltre 2 miliardi di euro.
Le nuove norme
La Legge di bilancio per il 2023 ha introdotto due commi al DPR 633/1972 che prevedono nuove misure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di evasione connesse al rilascio delle Partite Iva. In particolare, il comma 15-bis.1 prevede la cessazione d’ufficio della Partita Iva per quegli operatori economici caratterizzati da profili di grave e/o sistematica evasione e di inadempimento degli obblighi fiscali nell’esercizio di attività che si esauriscono dopo un breve ciclo di vita, le cosiddette partite Iva apri e chiudi.
Il comma 15-bis.2 stabilisce che il soggetto destinatario di un provvedimento di cessazione della Partita Iva possa richiedere l’attribuzione di una nuova Partita Iva solo previa presentazione di una polizza fideiussoria o di una fideiussione bancaria della durata di tre anni e dell’importo minimo di 50.000 euro o, comunque, parametrato alle violazioni fiscali commesse, se di importo superiore.
Il commento del parlamentare varesino Andrea Pellicini di Fratelli d’Italia.: «Il Governo Meloni sta mantenendo gli impegni assunti nel programma elettorale anche sul versante del contrasto alle società fittizie (‘apri e chiudi’), capaci di generare evasione e concorrenza sleale. Il Governo, infatti, attraverso una serie di misure inserite all’interno della Legge di Bilancio per il 2023 ha deciso di affrontare in modo deciso questa grave piaga. L’esecutivo ha previsto una fideiussione di 50mila euro da versare a garanzia del pagamento delle tasse future, dopo la chiusura per irregolarità delle partite Iva da parte dell’Agenzia delle Entrate. Ciò vincola gli operatori agli adempimenti dovuti in ambito sia tributario che contributivo, consentendo allo Stato di recuperare molte risorse altrimenti perse. I nuovi strumenti di controllo offerti dal Governo Meloni all’Agenzia delle Entrate si sono dunque rivelati subito efficaci».
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