Stadio proibito da uno a otto anni per gli scontri a Seregno: puniti anche tifosi della Pro Patria

Guerriglia urbana con fumogeni, bastoni, cinture e cariche di alleggerimento dei reparti Mobili fuori dal “Ferruccio" lo scorso 13 maggio. I tifosi colpiti dai provvedimenti amministrativi hanno un’età compresa tra i 22 e i 52 anni

Generico 07 Aug 2023

Scene da guerriglia urbana in Brianza in occasione della sfida per la salvezza che si è trasformata nell’ennesima occasione per creare disordini, costati cari agli organizzatori degli scontri avvenuti a Seregno, molti dei quali arrivati dalla provincia di Varese.

Così il questore della provincia di Monza e della Brianza, Marco Odorisio ha disposto 10 provvedimenti di Daspo, della durata da uno a otto anni nei confronti di altrettanti tifosi appartenenti alle tifoserie “Aurora Pro Patria” e “U.S. Triestina 1918”, che in occasione dell’incontro “F.C. San Giuliano City – U.S. Triestina 1918”, valevole i Play Out di ritorno del campionato di calcio di Serie C – Girone A, del 13 maggio scorso, al termine della gara si sono resi protagonisti di comportamenti «intemperanti».

In quella occasione si è visto di tutto allo stadio comunale “Ferruccio” di Seregno nel primo pomeriggio del 13 maggio scorso, quando i tifosi delle squadre di calcio “F.C. Sangiuliano City – U.S. Triestina 1918” – che giocavano i Play-Out di ritorno della Serie C – Girone A – si sono presentati allo stadio con la chiara intenzione di “dare spettacolo”. (nella foto, un “frame“ di un video degli scontri girato dalla Digos di Monza)

Accensione di petardi, fumogeni ed artifizi pirotecnici, accompagnati da insulti e cori, sono stati il benvenuto che, all’interno ed all’esterno dello stadio, hanno riservato alla tifoseria rivale, che ha risposto con uguale violenza, caratterizzando le fasi iniziali dell’evento in programma, assai importante in quanto decisivo per la permanenza in Serie C di una delle due squadre.

L’accensione di fumogeni e lo scambio di invettive, insulti e minacce con cinture e aste è proseguito per tutto l’incontro che si è concluso con la vittoria della Triestina ed ha visto una delle tifoserie rendersi responsabile del tentativo di scatenare una vera e propria rissa quando, al termine dell’incontro per festeggiare la vittoria, ha dato vita ad episodi di scavalcamento delle balaustre ed invasione di campo per poi concludere con il tentativo di aggirare lo schieramento delle Forze dell’Ordine e trovare lo scontro frontale, tanto cercato, con i “rivali”.

Una vera e propria “manovra di attacco” che è stata bloccata solo dall’intervento tempestivo del personale in servizio di Ordine Pubblico che ha dovuto effettuare varie cariche di “alleggerimento” abbinate al lancio di lacrimogeni intervenendo su due fronti, dato che i tifosi della squadra del San Giuliano City, attirati dalla situazione, si erano immediatamente incamminati con l’intento di accettare la sfida ed affrontare i rivali. A tutto questo va aggiunto che gli ultras della Triestina non erano soli, ma affiancati da quelli dell’Aurora Pro Patria 1919, società calcistica con loro gemellata, erano giunti numerosi dalla provincia di Varese per dare supporto e che hanno partecipato ad ogni intemperanza e atto vandalico.

A seguito dei fatti gli agenti della Digos e dell’ufficio polizia Anticrimine della questura di Monza e della Brianza hanno attivato mirati ed immediati accertamenti per individuare le persone coinvolte nelle violenze attraverso un’attività info-investigativa che ha coinvolto anche le “Squadre Tifoserie“ delle Divisioni Digos delle questure di Varese e Trieste; gli investigatori sono giunti all’identificazione dei facinorosi. In particolare, alla luce delle risultanze acquisite sono stati emessi dal Questore della provincia di Monza e della Brianza, 10 Daspo, 6 nei confronti dei supporter della squadra gemellata con la U.S. Triestina “Aurora Pro Patria 1919″, 1 della durata di 8 anni, 1 della durata di 6 anni, 1 della durata di 3 anni, 2 per la durata di 2 anni, 1 per la durata di 1 anno e a carico dei 4 tifosi triestini, 2 della durata di 7 anni, 1 della durata di 5 anni e 1 della durata di 3 anni.

I tifosi colpiti dai provvedimenti amministrativi hanno un’età compresa tra i 22 e i 52 anni, residenti tra la Provincia di Varese e la Provincia di Trieste, nonché sei di essi recidivi in quanto già colpiti da provvedimenti Da.Spo. per fatti specifici avvenuti in altre manifestazioni sportive o con precedenti di penali o di polizia. L’adozione dei provvedimenti è stata presa valutando anche i precedenti specifici dei soggetti e sul comportamento tenuto il giorno dell’evento sportivo, considerando altresì il fatto che quasi tutte le persone identificate erano già state destinatarie di uno o più provvedimenti di D.A.Spo.; nei loro confronti è stata applicata l’aggravante della recidiva, con conseguente imposizione dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria in occasione delle partite che la loro “squadra del cuore” giocherà nei prossimi anni. Tutti i provvedimenti sono stati notificati alle parti e sono stati convalidati – nella parte relativa all’obbligo di firma – dal GIP del Tribunale di Monza che ha concordato sulla gravità dell’episodio e sulla valutazione della pericolosità di queste persone.

Gli scontri fra tifoserie rappresentano la cartina tornasole di una forte mobilità fra supporter violenti di squadre non necessariamente del territorio ma affini per contiguità con altre formazioni. Ancora vivo è il ricordo di quanto avvenuto in centro a Varese la sera dei festeggiamenti dei supporter del Napoli per lo scudetto, a cui seguì la ritorsione da parte del tifo organizzato partenopeo che giorni dopo tentò una sorta di “invasione“ con un corteo di 50 fra auto e Suv alla volta di Varese. Quel giorno il corteo di auto partì proprio da Monza. Per quel botta e risposta sono stati spiccati altri 49 Daspo che hanno colpito entrambe le tifoserie.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 11 Agosto 2023
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