A Luino ricordati i caduti della Gera, “La libertà non può essere barattata”
Nel 79esimo anniversario dell'eccidio del 7 ottobre 1944, anche quest'anno un grande corteo ha percorso le vie cittadine alla presenza di istituzioni e autorità
«Siamo qui presenti per fare memoria, ancora una volta insieme, di quanto accaduto quasi 80 anni fa e per fare in modo che, anche chi non c’era, possa immedesimarsi nei luoghi, nei fatti e nelle persone che hanno vissuto quello che stiamo oggi ricordando». Queste le parole usate dal dirigente scolastico del Liceo Scientifico “Vittorio Sereni” David Arioli per aprire la cerimonia per il 79anniversario dell’eccidio del 7 ottobre 1994, quando dodici giovani partigiani persero la vita per mano dei fascisti.
Un lungo corteo, composto da cittadini, associazioni combattenti e d’Arma, autorità e studenti delle scuole, ha attraversato le vie di Luino per ricordarli e render omaggio.
Accompagnati dalla Musica Cittadina di Luino, i presenti hanno raggiunto prima il Monumento a Garibaldi e poi il Monumento ai Caduti. Qui una corona è stata posata e dopo un minuto di silenzio in ricordo di Napolitano, il sindaco della cittadina Enrico Bianchi ha aperto la cerimonia invitando il dirigente scolastico Arioli a prendere la parola.
«Ricordare i nomi di questi 12 partigiani oggi significa mantenere accessa una luce. Aprire gli occhi alla luce significa – dice Arioli dopo aver citato Ungaretti per il suo “Per i morti della Resistenza e Pasolini per “La resistenza e la sua luce” – riassaporare la libertà, riappropriarsi dei valori della democrazia. Uno dei maggiori rischi per le società democratiche è rappresentato dalla disaffezione dei giovani per la politica. Politica intesa nella sua accezione più elevata, come interesse per la cosa pubblica – ha aggiunto Arioli prima di fare un passo indietro nel tempo e ricordare la Grecia e come – per i Greci il bene della Polis fosse sempre anteposto agli interessi del singolo cittadino. I greci sapevano molto bene che l’educazione non può essere separata dall’aspirazione al bene comune. La cultura non è, d’altro canto, fine a sé stessa, ma è tale solo se migliora le persone e la società. E la scuola, nel suo sforzo educativo e culturale, rappresenta una fondamentale palestra di valori democratici e di convivenza».
Concorde anche Marco Magrini, presidente della Provincia di Varese, che ha poi ricordato dell’impegno portato avanti in queste iniziative prima come sindaco e poi come presidente della Provincia: «Sono qui per dimostrare da che parte sto» ha detto, seguito dal viceprefetto De Fanti che, portando i saluti del Prefetto di Varese Salvatore Pasquariello, ha espresso vicinanza all’iniziativa, organizzata ogni anno con cura dall’Anpi Luino.
«Nello sviluppare questo breve messaggio, cercando di inserire i fatti di Voldomino nel più ampio contesto della Resistenza, mi è parso importante soffermarmi su un tema, quello della libertà – ha aggiunto Marco Fazio, sindaco di Germignaga e vicepresidente di Comunità Montana Valli del Verbano -. I martiri della Gera furono ragazzi, uomini, che combatterono per la libertà: ma si badi bene, non “una” qualsiasi, come a volta accade in queste occasioni, aprendo a vaghe discettazioni. La libertà cercata dai ragazzi della Gera, dai tantissimi che in forme, tempi, luoghi diversi fecero la scelta di resistere, significava innanzitutto libertà dall’oppressione fascista e nazista. E questo oggi commemoriamo, cercando di mantenere vive le loro idee e di dar loro concreta realizzazione, attuando il testo della Costituzione. Quest’estate ho avuto modo di rendere omaggio a Sandro Pertini, in una breve visita alla casa natale e al cimitero di Stella, sopra Savona. Nel suo discorso di insediamento quale presidente della Repubblica, egli volle inserire un passaggio estremamente significativo, che declina quello che dev’essere il concetto di libertà nella nuova Italia repubblicana: “Certo noi abbiamo sempre considerato la libertà un bene prezioso, inalienabile. Tutta la nostra giovinezza abbiamo gettato nella lotta, senza badare a rinunce per riconquistare la libertà perduta. Ma se a me offrissero la più radicale delle riforme sociali a prezzo della libertà, io la rifiuterei, perché la libertà non può mai essere barattata […] Libertà e giustizia sociale costituiscono un binomio inscindibile, l’un termine presuppone l’altro”. Quanto suonano alte e nobili le sue parole, in un momento in cui la giustizia sociale pare indebolirsi e, addirittura, in forma ancora più oltraggiosa del “baratto”, vi è la proposta di una libertà da acquistare, al modico prezzo di 5000 euro…
Varrebbe la pena ricordare che Pertini chiudendo il vibrante discorso tenuto in piazza a Genova, durante la protesta del ‘60 contro il governo Tambroni, parlava di difendere la Resistenza “per la pace dei nostri morti, e per l’avvenire dei nostri vivi”. Sono lieto e orgoglioso di vedere tra i partecipanti a questa manifestazione una importante rappresentanza delle nostre scuole, del “mio” Liceo, vissuto prima da studente e ora da docente. A noi il compito di far sì che l’avvenire di questi giovani, di tutti i giovani, sia sempre colorato da libertà e giustizia».
Tra i presenti, infatti, molti i giovani, alcuni dei quali hanno chiuso la cerimonia ricordando quei 12 giovani con una toccante e profonda lettera.
«Noi siamo qui ogni anno per dire che non siete morti invano – ha concluso il primo cittadino di Luino Enrico Bianchi -, che il vostro sacrificio non è stato inutile. Questa è l’importanza di queste giornate. Importanti perché loro ci hanno consegnato la costituzione, che ricorda alcuni principi fondamentali che noi nella nostra vita quotidiano tendiamo a dimenticare. Principi come la persona, il lavoro, la libertà, l’uguaglianza, la democrazia, l’etica, la legalità. Non dimenticando che nella schiera di valori vanno considerati anche i doveri, oltre che i diritti. E tra di essi emergono principalmente la solidarietà e la partecipazione, che è la grande assente della società di questo momento».
Una piccola parte del corteo si è poi spostata alla Cappella votiva ai Caduti della Gera a Voldomino dove si è tenuta la celebrazione conclusiva della Santa Messa.
Presenti, tra gli altri, anche la Croce Rossa di Luino, la presidente dell’Anpi Varese Ester De Tomasi, e i sindaci di Brissago Valtravaglia, Duno, Maccagno con Pino e Veddasca e Porto Valtravaglia.
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