Il nuovo polo sportivo fa discutere il quartiere di San Fermo
La palestra di arrampicata e i 5 campi da padel preoccupano soprattutto per la riduzione dello spazio verde liberamente fruibile. Al via un tavolo di monitoraggio

Vivace e molto partecipato lunedì 11 settembre l’incontro promosso dal Consiglio di quartiere 6 e dal Comune di Varese per presentare ai cittadini di San Fermo il Nuovo polo sportivo nel parco di via Pergine.
Numerose richieste hanno riguardato la gestione presente e futura dell’impianto – palestra di roccia e 5 campi da padel – ma a creare dibattito sono state soprattutto le volumetrie del nuovo impianto, anche in rapporto allo spazio verde rimanente alla libera fruizione della comunità.
A introdurre il progetto nel salone affollato della Cooperativa il sindaco, Davide Galimberti, che ha rivendicato il lungo percorso di progettazione partecipata da bambini e insegnanti, associazioni ed enti del quartiere dell’intera rigenerazione urbana di San Fermo. «Rigenerazione urbana che vale complessivamente quasi 35 milioni di euro finanziati in gran parte dal Pnrr e di cui 7 milioni arrivano invece dal privato che investe proprio sul polo sportivo», ha precisato il primo cittadino.

Una trasformazione che durerà 3 anni e che è già partita con due cantieri: Il primo aperto per realizzare in via Monfalcone negli spazi della scuola dell’infanzia comunale il Polo educativo 0-6 anni (i bambini della materna Don Papetti per quest’anno sono quindi stati trasferiti alla vicina primaria IV Novembre). Il secondo invece è in fase di avvio alla secondaria Don Rimoldi dove sorgerà il nuovo Polo scolastico, con gli studenti della media che per i prossimi due anni frequenteranno le lezioni negli spazi della primaria Cairoli a Biumo Inferiore.
IL NUOVO POLO SPORTIVO
La palestra di roccia sorgerà al posto del campo da calcio “bianco”. Sarà alta da 12,5 metri a 17,5 metri nel suo picco maggiore, come previsto dalla Federazione dell’arrampicata sportiva per la piena omologazione. «Così sarà punto di riferimento provinciale per questa disciplina con spazi per tutte e tre le specialità, tutte in forte crescita», ha precisato l’assessore allo sport Stefano Malerba che pure ha partecipato alla serata.
Anche il Cai Varese troverà qui la sua nuova sede.
Lo stabile avrà spogliatoi e aree funzionali, inclusa un’area ristoro. Sarà servito dai parcheggi di via Pergine con indicazione di fruire, se necessario, anche di quelli della vicina piazza Spozio.
Dietro la palestra di roccia, nell’area dell’attuale campo da calcio regolamentare, cinque campi da padel coperti e, ancora più indietro, spazi, attrezzi e percorsi specifici per il parkour.
Il grande prato tra polo scolastico e palestra viene suddiviso in aiuole e spazi più definiti con l’introduzione dei nuovi camminamenti. Preservati tutti gli attrezzi già presenti nell’area giochi e anche il campetto attualmente dedicato al calcetto, ridisegnato però con i canestri per il basket.

«Il nuovo Polo sportivo, così come il polo educativo e scolastico, rappresentano un modello culturale diverso nell’affrontare il disagio giovanile – ha sottolineato il sindaco – Un approccio basato non sulla repressione ma sullo stimolare bambini e ragazzi a cogliere la bellezza dello stare insieme».
POTENZIALITA’ E CRITICHE
«Il bello attira il bello», ha commentato una residente chiedendo rassicurazioni su gestione, protezione e fruizione coerente della struttura da preservare nel tempo . «Il Polo sportivo sarà affidato per 30 anni alla società che realizza e cofinanzia l’opera per poi tornare nelle disponibilità del Comune di Varese», ha detto il sindaco anticipando che saranno attivate delle convenzioni per i residenti in difficoltà economiche.
Ma ai San Fermini non basta: «È dagli anni ’60 ce San Fermo subisce l’edilizia del Comune di Varese – ha accusato un cittadino – Già 13 anni fa il Comune ha provato a toglierci il parco per fare lo stadio del rugby e ora ci riprova con arrampicata e padel. Che beneficio trae il quartiere da questa costruzione?». Domanda questa riferita all’importanza di avere aree per lo svago e lo sport ad accesso libero e gratuito, soprattutto in un quartiere popolare come quello di San Fermo.
In molti hanno chiesto di vedere, oltre ai rendering, anche le planimetrie del progetto, per capire effettivamente quanto spazio occupano le nuove strutture e quanto verde rimane fruibile liberamente «dalla comunità, come singoli, non solo come associazioni», ha precisato un ragazzo. Nelle sue parole la descrizione dei tre campi da calcio di via Pergine oggi usati quotidianamente da bambini e ragazzi dopo la scuola. Nel weekend invece arrivano i tornei di calcio africani, il softball sudamericano e il cricket praticato dalle comunità asiatiche: tutto il mondo nel parco del quartiere.

«Durante la progettazione partecipata l’idea di una palestra di roccia era stata sì condivisa, ma le dimensioni sembravano più piccole. Il padel non era menzionato e la generale vocazione sportiva dei restanti spazi, anche nel plastico proposto, non prevedeva ulteriori edificazioni nell’area verde», ha ricordato Cinzia Iomazzo del Consiglio di quartiere. «Spero che nella realizzazione del polo sportivo si rispetti quell’idea di apertura e commistione degli spazi, evitando il più possibile muretti e recinzioni».
LE PROPOSTE E IL TAVOLO DI MONITORAGGIO
Tra le proposte, oltre a garantire il più possibile la libera fruizione delle aree verdi rimaste limitando le recinzioni presenti nei rendering, anche l’idea di estendere l’idea di prezzi convenzionati per l’uso delle nuove strutture sportive per tutti i residenti di San Fermo, oltre che per i redditi più fragili.
E, con tutto il rispetto per padel, arrampicata, parkour e basket, ritagliare anche uno spazio dove bambini e ragazzi possano continuare a giocare a calcio, che rimane lo sport nazionale più praticato.
Proposte valutabili e che il sindaco ha proposto di far confluire in un Tavolo di monitoraggio sull’attuazione del Polo sportivo. Un Tavolo cui possono aderire, oltre a Consiglio di quartiere e Comune, anche associazioni e singoli, al fine di proporre «piccole modifiche capaci di migliorare ulteriormente il progetto già approvato in via definitiva, senza stravolgerlo» ha precisato Galimberti.
LEGA ALL’ATTACCO
All’indomani dell’assemblea pubblica, il segretario cittadino della Lega, residente di San Fermo, ha voluto dare il suo commento: “Questo progetto è consumo di aree verdi mascherato da rigenerazione urbana: cosa c’entrano cinque campi coperti da padel gestiti da un privato con il quartiere di San Fermo? Ha senso snaturare un quartiere per inseguire la moda del momento e costruire l’ennesimo impianto per il Padel?”, scrive Bordonaro in una nota.
“La strategia è sempre la stessa – aggiunge – viene impostato un percorso di finta partecipazione con gli abitanti del quartiere per poi imporre ciò che interessa di più alla giunta. Qui ci sono anche interessi privati di chi gestirà per 30 anni i campi da padel, soggetto che per ora è ignoto così come non sappiamo come sia stato individuato: serve chiarezza e trasparenza su questo punto”.
La Lega aveva già contestato in Consiglio Comunale la scelta di costruire i campi da Padel.
Foto
TAG ARTICOLO
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
Nicholas Mena su Francesca Caruso contro la presenza di Max Felicitas a Gallarate: "Un'autocelebrazione"
Felice su Vita, carriera e famiglia: Rocco Siffredi si racconta sul palco di Varese fra sorrisi e lacrime
Alessandra Toni su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Felice su Gli studenti dell'istituto Ponti di Gallarate determinati a incontrare Max Felicitas anche fuori dalla scuola
rosa su Max Felicitas a Gallarate incatenato fuori dall'Isis Ponti: “Libertà, libertà"
Felice su La guerra in Ucraina e la sfida dell'occidente: servono disciplina, determinazione e pragmatismo
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.