In corte d’Assise inizia il processo per l’omicidio di Carmela Fabozzi a Malnate
La corte d’Assise di Varese dovrà giudicare Sergio Domenichini, accusato di omicidio volontario pluriaggravato dell’anziana
Alle 9.45 di mercoledì avevano già giurato i giudici popolari che compongono la corte d’Assise di Varese che dovrà giudicare Sergio Domenichini per l’omicidio della pensionata Carmela Fabozzi. Domenichini, in aula, tuta nera, seduto nella gabbia, è accusato di omicidio volontario pluriaggravato dell’anziana e secondo la ricostruzione sostenuta dalla Procura venne aiutato da Antonio Crisafulli, condannato a un anno e 4 mesi con rito abbreviato nel giugno scorso.
Sempre secondo quanto contestato, quel giorno di luglio (il 22 dello scorso anno) Domenichini arrivò assieme al conoscente a Malnate nella 500x presa a noleggio, salì da Carmela Fabozzi dove avvenne l’omicidio, e una volta sceso andò a disfarsi dei cellulari della vittima e a “piazzare” l’oro sottratto nella casa delle pensionata per poi lavare l’auto e col ricavato della vendita partire per le vacanze sull’Adriatico, vacanze peraltro mai saldate. Ci fu anche un tentativo di depistaggio con imputato che salì a bussare alla porta della donna ad omicidio ormai avvenuto.
Per questi fatti il procedimento apertosi a Varese in Assise dovrà stabilire la responsabilità penale per fatti che Domenichini non ha mai confessato e per i quali gli vengono contestate pesanti aggravanti. Secondo i magistrati della Procura di Varese l’uomo avrebbe “agito per motivi abietti e futili, nello specifico per ottenere le risorse economiche necessarie al pagamento del periodo di vacanza prenotato presso una struttura alberghiera in Lignano Sabbiadoro”, fatto aggravato “per aver agito con crudeltà verso la persona, costituita dall’efferatezza dell’azione culminata nel trascinamento del corpo esanime della vittima e nell’infierire sul capo con ulteriori colpi fino alla rottura bilaterale del cranio”. Fatto aggravato inoltre “perché commesso approfittando di circostanze di tempo, di luogo o di persona tali da ostacolare la pubblica o privata difesa, avendo aggredito la persona offesa, di anni settantatré, mentre si trovava sola all’interno della propria abitazione”.
Fra i testi chiamati dal pubblico ministero figurano anche l’ex compagna dell’imputato oltre ad alcuni parenti, sempre di Domenichini, oltre alle parti offese (figlio e nipote della vittima), operanti delle forze dell’ordine e 118. Prossima udienza il 4 ottobre, con una calenarizzazione fitta che arriva fino al 13 dicembre.
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