L’ultimo bosco tra Busto e Gallarate sparirà col nuovo ospedale. Il comitato del no organizza 4 eventi

Associazioni e comitati mettono in luce il fatto che per far spazio alla nuova grande infrastruttura sanitaria verrà sacrificato l'ultimo pezzo di verde tra le due città. Settembre di manifestazioni per difenderlo

gallarate generico

Da sette anni Regione Lombardia, Comune di Busto Arsizio, Comune di Gallarate, ASST Valle Olona, ATS Insubria e provincia di Varese tentano di realizzare, tramite la sottoscrizione di un Accordo di Programma promosso da Regione Lombardia, un ospedale unico Busto Arsizio – Gallarate in sostituzione dei due ospedali esistenti.

Da sette anni vari comitati e associazioni si oppongono a questa intenzione, con l’obiettivo della salvaguardia della sanità pubblica, chiedendo: l’ammodernamento dei due attuali ospedali di Busto Arsizio e Gallarate, la valorizzazione della medicina territoriale, la salvaguardia dell’ambiente.

La realizzazione dell’ospedale unico, infatti, è condizionata alla distruzione di ben 6,5 ettari di aree boscate, che costituiscono uno degli ultimi frammenti di quella Selva Longa che per secoli si distendeva fra il Ticino e l’Adda e che oggi è quasi del tutto scomparsa a causa dell’intensa urbanizzazione e cementificazione del territorio.

Il Comitato per il diritto alla salute del Varesotto, Medicina Democratica e Legambiente promuovono (fra settembre e ottobre 2023) una serie di iniziative culturali e ricreative – nell’area prescelta per la realizzazione dell’ospedale unico in prossimità dei boschi minacciati – alla vigilia dell’approvazione dell’ipotesi di Accordo di Programma, prevista entro il 15 di ottobre 2023, per contrastarne la sottoscrizione e rivendicare il diritto alla salute ambientale come condizione per la salute della popolazione umana.

Regione Lombardia ha annunciato che il 15 ottobre sarà approvato l’Accordo di Programma con ASST Valle Olona, comuni
di Busto A. e Gallarate, ATS Insubria e provincia di Varese per la costruzione dell’ospedale unico Busto A. – Gallarate nell’area verde e boscata di Beata Giuliana che circonda l’ITE Tosi e l’Enaip di Busto Arsizio.

Se tale decisione sarà confermata aggirando il Piano di Indirizzo Forestale e il PGT di Busto Arsizio eludendo le osservazioni pervenute in sede di VAS taroccando la valutazione delle ragionevoli alternative un’area boscata di 6,5 ettari sarà distrutta.

Per questo il comitato invita la cittadinanza a partecipare a una serie di iniziative che avranno luogo nei mesi di settembre – ottobre nell’area di Beata Giuliana individuata per l’ospedale unico. Segue il programma delle iniziative
Programma delle iniziative culturali e ricreative nell’area del Bosco di Beata Giuliana via Cascina dei Poveri – ingresso da v.le Stelvio settembre – ottobre 2023.

Sabato 9 settembre
ore 16:30
Avvio del censimento arboreo.
Sono previsti successivi appuntamenti.
Per informazioni scrivere all’indirizzo
censimentoboscobeatagiuliana@gmail.com

Sabato 16 settembre
ore 17:30 – 18:30
Mutamenti e tracce d’anime
Lettura di poesie di e con Valerio Cicchiello e Giuseppe Chiera

Venerdì 29 settembre
ore 21:00 – 23:00
Ascolto di Luna, nella Selva Longa
L. von Beethoven, C. Debussy, G. Fauré, R. Schumann, A. Dvorak, A. Schoenberg

Domenica 1 ottobre
ore 16:00 – 18:00
Il verde che ci cura
voce, parola e musica a cura di Elisa Giaccherello

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Settembre 2023
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Commenti

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  1. Avatar
    Scritto da Felice

    Fantastico come a fronte di aree industriali dismesse, l’ex Caserma oramai diventata una discarica buona solo a far vaccinazioni Covid la grande dirigenza lombarda pensi solo a consumare suolo rimasto libero.
    Poi si riempiono tutti la bocca di cambiamenti climatici e di come dovremmo essere più green Massì dai….una bella colata di cemento dalle Alpi al mare, terza e quarta pista di Malpensa, interriamo il Ticino che tanto non serve più ed nei pochi boschi rimasti ci mettiamo spacciatori e prostitute. Ah no, quelli ci sono già.
    Ovviamente poi appena possono i dirigenti lombardi fuggono da questo schifo di territorio per rifugiarsi nei loro paradisi protetti. E ci credo…chi ci vivrebbe a lungo nel cemento in ogni dove.

  2. Michele Della Valle
    Scritto da Michele Della Valle

    Ma Selva Longa cosa! Ma ce la fate? Ma ci siete mai passati? Sono quattro piante marce, di certo non secolari, dove se va bene trovano rifugio delle roulotte! Dai ragazzi davvero, massimo rispetto per la natura ma qui ci si attacca alle polemiche da quartiere e basta. Fate fare a un ingegnere il bilancio energetico tra le caldaie a GASOLIO degli attuali ospedali e le nuove tecnologie di costruzione a pieno risparmio energetico incluso un serio piano dii ripiantumazione e di vera riqualificazione delle aree dismesse dai due vecchi ospedali, poi ne parliamo.

    1. Avatar
      Scritto da Felice

      Concordo. Il problema non è difendere quattro alberi spelacchiati ma l’eccessivo consumo di suolo. Ormai non si distingue più il passaggio tra un paese ed il successivo a causa della ininterrotta edificazione selvaggia.
      Che poi uno di questi campi possa essere curato meglio e costituire un decente parco cittadino è una ipotesi che non passa minimamente nella testa dei nostri amministratori. Non avessimo zone dismesse ed inutilizzate lo potrei capire.
      La questione che ormai sembra essere normale è che noi lombardi non possiamo avere verde…solo centri commerciali e palazzoni tutti uguali. Un pò triste come luogo dove vivere, non trova ?

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