Manca una settimana all’esordio in coppa, Openjobmetis al lavoro in Valle d’Aosta

Mercoledì 27 i biancorossi sfideranno l'FMP Belgrado nel primo turno dei preliminari di Champions. Bialaszewski: stesso spartito di Brase ma diretto in maniera differente

La Openjobmetis al lavoro alla Sport Haus di Gressoney St-Jean

I cardini del gioco della Openjobmetis 2023-24 saranno grosso modo gli stessi di quelli visti lo scorso anno con Matt Brase in panchina. Corsa, transizione, tiro da tre punti o – in alternativa – attacco al ferro, concessione di tiri a bassa percentuale agli avversari. Del resto il basket scelto e voluto in primis da Luis Scola deve seguire certi binari che non cambiano al variare della guida tecnica.

Quello che cambia, però, è l’approccio al lavoro scelto da Tom Bialaszewski, l’allenatore 41enne che ha sostituito Brase e che – per quanto si è potuto vedere fino a ora tra allenamenti e amichevoli – ha canoni più “vecchio stile”, diciamo pure più “all’europea” rispetto al coach dell’Arizona, passato nel frattempo al retropanchina dei Philadelphia 76ers.

“Biala” ha mantenuto una caratteristica originale introdotta l’anno scorso, ovvero la musica a far da sottofondo agli allenamenti. Ma solo a intermittenza: i brani hip hop di Lil Baby o dei Migos (i più gettonati, almeno nella seduta aperta ai giornalisti a Gressoney St-Jean) vengono stoppati senza remore ogni volta che bisogna fare una correzione sul campo. E Bialaszewski a differenza di Brase interviene molto più spesso interrompendo gli esercizi, parlando, spiegando e dando consigli ai suoi ragazzi. Certo non siamo tornati indietro al perfezionismo spinto e alla severità di Caja ma la differenza con la scorsa stagione è già evidente.

Come avrete capito poi, il capo allenatore poi predilige guidare in prima persona le sedute mentre Brase delegava la conduzione di gran parte della seduta a Paolo Galbiati. Ora i vice Legovich e Mandole e gli altri tecnici associati svolgono un ruolo sì importante ma di sostegno a Bialaszewski. Sia chiaro: in questo non c’è un meglio o un peggio e il nostro non è un giudizio di merito (anche Charlie Recalcati ai tempi di Siena lasciava tanto campo libero in settimana a Pianigiani), bensì soltanto il rimarcare una differenza netta con il passato.

Alla Sport Haus di Gressoney la squadra lavora a lungo, prima con gli esercizi individuali e poi – dopo una pausa – con il tradizionale allenamento collettivo. Un totale di quasi tre ore per un’unica seduta giornaliera seguita da pranzo nel primo pomeriggio, terapie varie e – per chi la ama – qualche tempo nella spa dell’albergo di La Trinité che ospita la squadra. Pochi svaghi (la stagione ormai è bassa) ma neppure un “ritiro blindato” che tiene i giocatori asserragliati in camera.

Sul parquet si sono visti esercizi – manco a dirlo – di transizione, anche con l’uomo in più oltre a lavori sulla reattività di piedi, a esperienza di circolazione palla senza disdegnare lunghi momenti a cinque contro cinque. Qualche dritta sulla difesa non manca, anche viste le prestazioni poco brillanti della retroguardia nelle amichevoli, ma ancora una volta il core business della Openjobmetis sarà in attacco, palla in mano. Per sistemare i meccanismi c’è ormai una settimana: mercoledì 27 la prima palla a due, ad Antalya, contro i serbi dell’FMP Belgrado. Il primo scontro dentro-fuori della stagione, il primo di tre se ci si vuole classificare alla Basketball Champions League.

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Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 19 Settembre 2023
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