Prezzi impazziti. Lo zucchero costa salato: + 37%

Dopo il minimo di 312 euro per tonnellata toccato nel 2019, il prezzo dello zucchero è cresciuto fino a raggiungere i 915 euro. Coldiretti Varese: "È presente nell'85% degli alimentari realizzati a livello industriale"

Economia generiche

Con 1,7 milioni di tonnellate annue, l’Italia è tra i principali paesi in Europa consumatori  di zucchero, insieme a Germania e Francia. Fino a vent’anni fa era anche tra i leader della produzione e poteva vantare la presenza di diciannove zuccherifici, tra cui il colosso Eridania comprato dai francesi.
Negli anni il Belpaese ha dovuto ridurre la sua produzione, anche per effetto delle regole europee, con il risultato di diciassette zuccherifici chiusi e una produzione che passa da 1,5 milioni a 500 mila tonnellate annue. Dalla quasi autosufficienza alla dipendenza dall’estero.

NEI PAESI PRODUTTORI IL PREZZO CRESCE DI MENO
L’effetto di questa politica ha costretto dunque l’Italia ad aumentare le importazioni di zucchero e a riorganizzare tutta la filiera, un tempo fiorente, subendone gli effetti negativi tra cui le fluttuazioni di prezzo, dovute alle politiche aggressive di francesi e tedeschi.
L’aumento medio del prezzo dello zucchero in Europa, al mese di luglio 2023, ha sfiorato il 37%. Un’oscillazione notevole che va a impattare sulle produzioni e sui consumi e che riguarda, oltre all’l’Italia, tutti i paesi della Ue, in particolare quelli che rientrano nella regione europea numero 3, ovvero: Bulgaria, Spagna, Croazia, Portogallo e Romania, che subiscono i rincari maggiori rispetto agli altri. In questi paesi il prezzo dello zucchero nel luglio 2023 ha raggiunto i 915 euro per tonnellata, contro i 669 euro di un anno prima. Per fare un confronto con la regione numero due, che comprende tra gli altri i grandi produttori, cioè Francia, Germania e Olanda, il prezzo medio per tonnellata è di 816 euro (Fonte: Osservatorio dello zucchero europeo).
Secondo Coldiretti Varese, partendo dalla base dei dati Istat, l’aumento in Italia sarebbe ancora più consistente, cioè pari al 43%. «Lo zucchero – sottolinea l’associazione di categoria – è un ingrediente presente in circa l’85% dei prodotti alimentari realizzati a livello industriale, con un effetto valanga sui prezzi di gran parte degli alimenti trasformati sugli scaffali».

IL MINIMO PRIMA DEL COVID
Il livello minimo del prezzo dello zucchero bianco è stato toccato nel gennaio 2019 con 312 euro per tonnellata, ben al di sotto della soglia di pareggio che è di 400 euro per tonnellata. In quel frangente la risposta di alcune aziende del settore alimentare è stata immediata e virtuosa. Per sostenere i produttori italiani sottoscrissero contratti di filiera. Tra queste aziende c’era anche la Irca di Gallarate multinazionale che produce semilavorati per l’industria dolciaria.

LA FILIERA ITALIANA RESISTE
L’Unione europea con il 50% del quantitativo totale è il primo produttore mondiale di zucchero di barbabietola, coltivata perlopiù nel nord dell’Europa (Francia, Germania e Paesi Bassi), dove il clima è più adatto. Una produzione che però rappresenta soltanto il 20% della produzione mondiale di zucchero, mentre il rimanente 80% è prodotto dalla canna da zucchero.
La filiera italiana resiste sul mercato, nonostante le politiche di prezzo non sempre ortodosse dei paesi concorrenti, grazie a Coprob (Italia Zuccheri) che raggruppa cinquemila aziende agricole, tra socie e conferenti, distribuite in sette regioni d’Italia in grado di garantire tutti le fasi della produzione: dalla semina della barbabietola alla raccolta, fino alla lavorazione, con alti standard di qualità.

Crolla il prezzo dello zucchero, Irca spa aiuta i produttori italiani

 

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 15 Settembre 2023
Leggi i commenti

Commenti

L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.

Vuoi leggere VareseNews senza pubblicità?
Diventa un nostro sostenitore!



Sostienici!


Oppure disabilita l'Adblock per continuare a leggere le nostre notizie.